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Autore: Hikary    14/09/2008    6 recensioni
Basta un attimo per cancellare una serie televisiva se gli ascolti sono troppo bassi. Ma cosa accade ai personaggi di quella serie, destinanti a non vedere mia la fine delle proprie avventure? Cosa si prova ad essere cancellati?
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Davis, Harrison Dvies, Jack Harper, Tru Davies
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: And now...?

Fandom: Tru Calling

PG: Tru, Jack, Harrison, Avery, Davis. Tendente al Tru/Jack ( xD)

Avvertimenti: AU, comico, drammatico, one-shot, OOC ( per quanto riguarda Avery).

Parole: 1109 ( olè! E la tradizione continua...)

Beta: Namida, aka Sindy90

Note: lo so, tutto ciò è follia. Ma è anche l'unico modo che ho per ribellarmi alla fine di Tru Calling ç_ç e tutto sommati l'idea mi frullava da un po'.

* La parte di Avery era in realtà pensata per Lindsay, solo che una volta finita la fic, mi sono ricordata che A.J. Cook aveva lasciato la serie da un pezzo =_=;; Perciò è un mix di Avery, Lindsay e JJ ( ovvero l'attuale PG di A.J. in Criminal Minds, essendo loro due una sola persona ai miei occhi *0*).

* Perché ho scelto proprio il numero centoventitré? Perché adoro l'effetto grafico & sonoro dell'accento sulla ' e' finale xD

* Caffè, nascondiglio dalla ragazza furiosa...consigli seguiti cara beta^^

Desclaimer: come si nota facilmente da quanto scritto di seguito, non ho il benché minimo diritto su Tru Calling, perciò prendetevela con chi di dovuto per l'ignobile fine é_é Ah, con “ idioti” non era mia intenzione offendere le persone che ho offeso xD


= A Namida, a Namida

e...ho già detto a Namida? =


- Tanto il bene ha sempre la meglio! -

- Oh, andiamo! Non è una favoletta per bambini! Di certo, con un colpo di scena, si sarebbe scoperto che i buoni siamo noi. E tu saresti passata dalla nostra parte... -

- Impossibile! Io sono la protagonista. La mia parte è anche quella giusta. -

- La solita presuntuosa... -


Ad interrompere la vivace discussione, un uomo fece capolino in obitorio. Visibilmente annoiato, un tantino stanco forse, salutò i due giovani con un sonoro sbadiglio.


- Yawww... 'Giorno ragazzi. Sempre a discutere? -

- Vorrai dire ' pomeriggio' Davis. E, comunque, è lui che non vuole darmi ragione. -

- Come no, vuoi vedere che adesso è anche colpa mia! Darti ragione è l'unico modo di finirla, eh? -

- Finalmente Jack, dopo un secolo e passa cominci a capirmi. -


Jack alzò gli occhi al cielo. Un po' perché lei, la sua rivale, la sua migliore amica, la sua metà, sapeva essere davvero irritante. Un po' perché il suo non era affatto un modo di dire. Erano passati la bellezza di centoventitré anni.

Centoventitré anni.

Una follia.

Ricordava ancora con esattezza l'ultima conversazione fra gli sceneggiatori...


- Niente più fondi... che si fa? -

- Buttiamo giù un finale? Tanto per non mollare tutto così... -

- NO! Mai. La mia Tru non può avere il primo finale che capita.

Piuttosto, lasciamo in sospeso.

Chissà che fra qualche anno la rete non voglia produrre lo show... -


Avevano annuito, branco di idioti.

Avevano scritto quel dannato episodio “ in sospeso”, mai andato in onda, aspettando che piovesse dal cielo un finanziatore. Ma dopo centoventitré anni, rifletteva Jack, Tru Calling poteva dirsi chiuso.

Centoventitré anni spesi in un'inutile attesa, intrappolati in quell'episodio: e adesso?

Adesso cosa?

No, “ E adesso?”, l'episodio. Così lo avevano chiamato: “ And now...?”.


- Tru, che facciamo oggi? - esclamò allora per distogliere la mente da quei pensieri molesti.

- Definisci ' oggi' . -


Ah, già.

L'altro piccolo dettaglio: che episodio poteva avere una durata simile? Solo un episodio che di Tru Calling ovviamente.


Una giornata che si riavvolge all'infinito.


- Oggi nel senso di domani. -

- Mmm... - Tru rimase un poco in silenzio, riflettendo.


Le piaceva. Quando stava zitta.


- Potremmo salvarla, che dici? E' un po' che non ci proviamo. -

- Ruoli normali o ci scambiamo? -

- Pensavo ad una cosa a punti. -

- A punti? - domandò scioccata.

- 5 punti per ogni Possibile Morte da cui la salvi. -

- E la partita finisce... -

- ...quando muore, ovvio. -

- E' che mi irrita. Non ho incentivi. -


Una vittima che non può essere salvata.


- Sai che penso Tru? E' una sorta di monito: “ non importa quante volte la salvi, lei morirà comunque”. -

- Ma tu guarda, e io che pensavo volesse dire “ non importa quante volte sbagli, avrai sempre una seconda chance” ! - ribatté lei, regalando a Jack un sorrisetto ironico.

- Simpatica Davies. Tanto avrei vinto io. -

- Non ci giurerei. -


Dopo centoventitré anni insieme,

come avrebbero potuto, perfino la Vita e la Morte,

non diventare amici?


- Sorellina! -

- Harrison, ciao. -

- Tru, ho preso una decisione. Dopo quello che mi hai raccontato stamattina, la mia vita non potrà mai tornare quella di prima. Insomma, non è stato facile da digerire, ma sono pronto ad accettare la cosa. In fondo non sarà poi così male... Pensandoci meglio, ho realizzato che non dovrò più preoccuparmi del futuro. Potrò vivere alla giornata, per esempio. -

- Harrison, la tua vita tornerà quella di prima fra meno di dodici ore... - borbottò Tru, voltandosi costernata verso Jack che ridacchiava di gusto.

- Ma sì, hai capito il senso... Non ti vedo entusiasta o sbaglio? -

- Lo hai già detto trecentosessantacinque volte per ognuno dei centoventitré anni. - sospirò.

- Davvero? -

- Sì Harrison – replicò pazientemente Jack, confortando una sconsolata Tru, seduta accanto a lui, la testa sulla sua spalla. - E tua sorella ti ha dato la stessa risposta. Vedi, non sempre abbiamo voglia di spiegarvi tutto ogni santo giorno. Tu sai dei nostri poteri, ma non della giornata infinita, perciò... Perciò mi chiedo a che serva questa conversazione... - concluse sbuffando.

- Già... E' difficile convincere qualcuno che il giorno in cui sta vivendo si ripeterà per sempre. -

- Per di più il giorno di chiusura dei cinema! Siamo destinata a non andare mai più al cinema! -

- Jack, ti prego, non diciamo idiozie. -

- Ma è la verità! Martedì, giorno di chiusura dei cinema. - ribatté lui, fingendosi serissimo.


Tru lo guardò minacciosa, ma l'espressione di Jack era talmente buffa che non poté evitare di scoppiare a ridere.


- Ma che obitorio allegro! Ora capisco, Harrison, perché ti sei scordato il nostro appuntamento. -


Quella voce, inizialmente ancor più allegra del suddetto obitorio, si era tramutata in una minaccia di morte alle orecchie di Harrison.


- Avery... - mormorò infatti, scivolando rapido e silenzioso in un angolino della stanza, dove Davis sorseggiava il suo caffè pomeridiano ancora più assonato di prima.

- Harrison... - sorrise gelida – Ciao Tru. Allora... - guardò incerta l'amica – che...succede? -

- Nulla in realtà. Giorno di pausa. Una volta ogni decennio si può fare... -


Avery arrossì.


- Suppongo che tu me lo abbia già spiegato, vero? -

- Non è colpa tua. -


In effetti, Tru era abbastanza grata al Destino, a Dio o, più semplicemente, agli sceneggiatori, che Avery avesse saputo in tempo perlomeno il suo segreto. Complice quell'idiota di Harrison, mezzo ubriaco, proprio a cavalo fra quel maledetto Natale ( o “ Twas the Night Before Christmas...again”, come era noto ai più) e il dannato episodio.

Davies, relegato in un angolo della stanza, era impegnato in un dialogo silenzioso con la sua adorata tazza di caffè fumante, ed Harrison sembrava stranamente attirato dalle celle frigorifere ( forse perché si trovavano nel punto più lontano da Avery?).


- Comunque Jack, tornando al nostro dibattito... -

- ...che dura da appena centoventitré anni... -


Tru finse di non aver sentito e continuò.


- Per tornare al nostro dibattito, dicevo, è ovvio che avrei vinto io se la serie fosse continuata. -

- D'accordo...ma non prima di esseri innamorata di me! -


Questa volta toccò alla ragazza alzare gli occhi al cielo.


- Uh-uh – fece Avery, interessata – mi giunge nuova... -


Subito si portò una mano alla bocca, mormorando un “ me n'ero scordata” seguito da un sfilza di “ Scusateee!”, resasi conto di aver commesso ben due gaffe di seguito.


- Tecnicamente è “ nuova”. A Jack è venuta questa idea solo un paio di anni fa. -

- Se in tutte le storie il Bene trionfa, è anche vero che la protagonista e il co-protagonista hanno una storia. Se vogliamo essere banali, almeno andiamo fino in fondo! -

- Tanto per cominciare, tu sei l' antagonista. -

- Chi, io? Impossibile, guarda che visino angelico! - pigolò Jack, facendo gli occhioni dolci a Tru.

- Idiota... - brontolò lei, lasciandosi scappare un mezzo sorriso.

- Mi sembra stupendo! - esclamò Avery – In fondo qualcosa dovrete pur inventarvi per trascorrere l'eternità, no? E domani, episodio del primo bacio! -

- Cosa?!? Jack, se non fossi tu la Morte in persona, giuro che ti ci manderei a calci! -

- Almeno qualcuno si diverte. - ribatté accennando ad Avery – Di che ti preoccupi, domani se ne sarà già scordata. -

- Lei sì. - esitò - ...tu invece no. -

- Già... io invece no... - rifletté Jack, accarezzandosi il mento con fare pensieroso.

- Che pensi di fare Jack? -


Lui sorrise. Un sorriso davvero inquietante, benché non avesse niente a che fare con la Morte.


- Per una volta Tru, aspetta e vedrai. -


[FINE]


RISPOSTE AI COMMENTI


Soul On Fire: * si ascuiga le lacrimucce di commozione* Grazie grazie grazie! Sono felicissima che ti sia piaciuta e che ti abbia fatto divertire ^0^ Questa fic è proprio per chi, come noi, nutre un pofondo ovio verso i cosi che l'hanno fatto finire così. I battibecchi sono l'essenza di Tru & Jack *_* Ed Harrison che scappa è proprio un classico a cui non ho saputo rinunciare xD

Ancora grazie per le belle parole !!!


Sindy90/Namida: grazie per aver messo la fic tra i preferiti e per la mail-che-io-so-che-tu-sai xD Mia adorata beta *0* Eternamente grata (L).

  
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