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Autore: Meheter    16/08/2014    2 recensioni
Forse che io sia impazzito? È possibile che tutto questo sia solo un mio costrutto mentale privo di qualsivoglia fondamenta, se si eccettuano quelle che io stesso desidero imporre come tali?
Una mera finzione, un'illusione nella quale mi ritrovo mio malgrado a vivere, inconsapevole ma nel contempo conoscitore di ogni suo segreto, in quanto tale realtà non è nientemeno che un frutto della mia immaginazione. Ed ora, dopo essere giunto a codesta rivelazione, che cosa mi resta infine da fare? Porvi forse rimedio, terminandola e ritornando al mondo reale?
E se quest'ultimo dovesse rivelarsi anche peggiore di questa mera finzione?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Il pensiero corre, vaga, più veloce di questo mortale corpo.
Nella notte, oscura, si allontana dal mio essere.
Tenebrosa serata, l'immensità mi circonda. Il cuore luce del cammino, l'infinito è intorno a me.
Oscure stelle, fisse nella volta celeste, osservate l'incedere di questo mio umile corpo, di queste mie spoglie mortali.

Il cielo, nero, d'inchiostro tinto, il mondo circonda con la sua virtù.
Fermi, immobili, corriamo, danziamo, sogniamo d'incubi, costelliamo la notte con le nostre vite, i nostri desideri, le nostre speranze.
Di questo cielo, narriamo su testi di nuvola, bianca, tenebrosa stella della notte illumina il mondo, mentre lo guida nel regno nero, oscuro del sogno più tetro, nascosto, meraviglioso l'incedere, l'incappare in questa realtà a me tanto lontana, sconosciuta, misteriosa.

La notte corre, e con essa il mio pensiero. Si perde, mi perdo, il corpo abbandono, con lo spirito percorro il viaggio, lungo, tortuoso, bellissimo viaggio nel mondo del sogno, degli incubi, nel mondo che mi appartiene.
Sogno, sogno, sogno di essere me, un altro me, un me potente, misterioso, invincibile. Non temo niente, dolore, sangue, morte, sono immune a questo e ad altro.
Immortale, corro, corro, non mi fermo mai.

Corro, corro, corro ancora. Il mio incedere in questa realtà, dura fin troppo, ritorno indietro, corro, corro, corro, alle mie spoglie mortali, al mio corpo.

Rientro.

Mi sveglio.

Apro gli occhi piano, sono a pancia in su e la luce mi acceca, Strabuzzo gli occhi e volto la testa di lato. Che strano sogno, bizzarro sarebbe meglio dire. Passano i minuti e a mano a mano mi abituo al bagliore che entra dalla finestra.

Mi metto a sedere e guardo la stanza con sguardo assonnato, impiego qualche secondo prima di ricordare dove mi trovo.

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NOTE DELL'AUTORE:
Capitolo in costruzione e continuo aggiornamento :P in altre parole incompleto. L'ho postato così solo per fare capire che sto lavorando a qualcosa.
   
 
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