.: Smile Inside :.


Itachi non si era mai comportato come un ragazzo della sua età.
A sette anni era già un genin.
Qualche anno più tardi era diventato chunin e praticamente subito dopo, in successione, jonin.
A tredici anni era stato promosso ad ANBU e, sempre in quella triste età - nella quale ogni ragazzino si divertiva godendosi la sua infanzia - i saggi del villaggio gli avevano ordinato di sterminare il suo clan.
Lui aveva eseguito per metà, lasciando in vita solo il suo fratellino. L'unico innocente di quel clan marcio che, sfortunatamente, l'aveva già 'infettato' con le sue fissazioni sull'onore e sulla famiglia.
A tredici anni Itachi era un mukenin facente parte dell'Akatsuki.
Aveva messo su una maschera di maturità e di imperturbabilità.
Nessuno poteva e doveva avvicinarsi a lui.
Non si meritava amicizia e comprensione.Anche se lui aveva agito per conto di Konoha si sentiva sporco come il più crudele degli assassini.
Cosa che però in quell'organizzazione nessuno pareva vedere.
Erano tutti 'sporchi'. Erano assassini e ladri.
E lo guardavano come se fosse uno di loro, ignari che lui odiava quella situazione dalla parte dei traditori.
L'unico che però lo guardava in modo diverso era Kisame.
Il suo compagno di squadra era uno che amava la sua vita e vedeva in Itachi solo un ragazzino - e lo chiamava con suffissi onorifici come presa in giro.
L'uomo era più grande di lui e rideva e parlava spesso. Era invadente e cercava sempre di far ridere l'Uchiha, senza mai ottenere dei risultati concreti.
Sembrava quasi diventata la sua vera missione quando erano a riposo.
Itachi mostrava spesso di essere seccato da quelle attenzioni ma in realtà era felice come non mai per la compagnia di Kisame.
Con lui si sentiva giovane e senza pesi sulle spalle.
Con Kisame, Itachi, poteva finalmente sorridere, non apertamente certo, ma il suo cuore poteva eccome.


.: Note! :.

Auguri tesoro TwT
Non è bellissima e l'ho scritta di getto!Mi dispiace e non so quanto valga il: conta solo il pensiero.Scusa scusa scusa!
Ti voglio bene e ancora auguri nonostante il regalo penoso.