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Autore: eos75    15/09/2008    16 recensioni
Quel piccolo, innocente peccato sarebbe costato caro al suo amico. Ma ancora non sapeva quanto... Partecipa al First Aid Challange indetto da Mnemosyne!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ed Warner/Ken Wakashimazu, Kojiro Hyuga/Mark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Peccati innocenti

 


Ed eccomi a Voi con l'ennesima produzione di questa mente bakata! Grazie a Mnemosyne per aver indetto il First-Aid-Kit Challange! E grazie a Silen per avermelo segnalato!^^
Prompt 33# Vaselina

Buona lettura e buon divertimento!


"Tuo padre ti ucciderà, lo sai, vero?" una manata pesante cala esattamente al centro della schiena del portiere con un tonfo sordo, strappando un gemito al malcapitato. Una ruga di disappunto appare sulla fronte seminascosta dalla lunga frangia corvina del goal keeper mentre il capitano della Toho sghignazza ironico, scavalca agile la panca sulla quale è seduto l'altro e si lascia andare a sbattere con le spalle contro gli armadietti chiusi, le braccia muscolose conserte nella sua classica posa strafottente ed un brillio divertito negli occhi scuri.
"Se mio padre non m'ha ammazzato quando ho lasciato il karate, non vedo perché dovrebbe farlo per una scemenza simile! E comunque sono cose personali nelle quali lui non deve mettere becco!"  bofonchia il portiere levandosi la maglia e restando per un secondo bloccato nel tessuto che s'è attorcigliato attorno al collo. Kojiro non soffoca una risata e aiuta l'amico a finire di svestirsi strattonando con malagrazia l'indumento e rischiando di strozzarlo.
"Ahi! Accidenti, capitano, hai la delicatezza di un elefante!" si lamenta questi, riemergendo dalla casacca che viene prontamente gettata in faccia al destinatario degli improperi.
"Non ti credevo così delicatino, Wakashimazu!" sghignazza Hyuga, restituendo il lancio ed andando ad infilarsi sotto la doccia.
"Mi spieghi perché diavolo dobbiamo essere sempre gli ultimi, capitano?" brontola il portiere strofinandosi la lunga chioma tornando verso il suo armadietto. Kojiro  butta l'asciugamano attorno al collo e fa spallucce, ridacchiando. Fa per rispondere maliziosamente all'amico quando lo vede sussultare dal dolore e passarsi una mano dietro la nuca, al ché scoppia in una sonora risata "Ecco! Lo vedi? Il tuo peccatuccio ti sta già dando problemi!"
Lo sguardo inceneritore del karate keeper non fa che alimentare l'ilarità del bomber, che scosso da risatine convulse non riesce a schivare l'asciugamano fradicio che lo centra in pieno volto.
"Accidenti!" sente esclamare mentre si toglie dalla faccia con finto disgusto il telo bagnato "Che cerchi?" chiede, sempre ridacchiando.
"Vaselina." L'attaccante fa tanto d'occhi e l'altro lo folgora nuovamente, quindi scrolla i capelli ancora umidi e sibila un: "Idiota." a denti stretti.
"Tra il sudore, il tessuto della divisa e la doccia, s'è irritata la pelle e il tipo che me l'ha fatto mi ha raccomandato di metterci la vaselina." Spiega con un sospiro scocciato "Solo che devo averla scordata a casa!"
Il capitano volge gli occhi al soffitto e fa il gesto di schivare l'ennesimo oggetto contundente pronto ad essere scagliato verso la sua faccia, soffocando l'ennesima risata.
"Ok, ok, aspetta!" esclama, battendosi le mani sulle ginocchia nude ed alzandosi scrollando il capo "Dev'essercene di sicuro nell'armadietto del pronto intervento!"
Tra pomate di vario genere, disinfettanti e garze, dopo cinque minuti buoni di ricerca, appare finalmente un mezzo tubetto dell'oggetto del desiderio. Prendendolo dalle mani dell'amico, Wakashimazu osserva con aria dubbiosa "Ma quanta cavolo ne fanno fuori? Ma dico, o è qui da cent'anni o ne usano a tonnellate! Ma cosa se ne fanno?" Pronunciando le ultime parole, incrocia lo sguardo del suo capitano. Il mezzo tubetto è ancora sospeso tra loro, le dita che lo tengono si sfiorano e i pensieri corrono veloci, così come il sangue che affluisce istantaneamente sui loro volti.
Il silenzio teso calato nello spogliatoio è rotto dallo schiocco delle lingue nelle gole dei due che deglutiscono in contemporanea.
"Lasciamo perdere..." "E' meglio." convengono simultaneamente.
Wakashimazu si appropria della vaselina e raccoglie i capelli in una mano, mentre svita il tappo tenendolo tra le labbra. Alcune ciocche sfuggono però alla presa, tornando a battere sul collo.
"Oh, accidenti!" brontola nel vano tentativo di mettere ordine nella sua chioma ribelle.
Kojiro scrolla la testa, rinuncia a finire di vestirsi ed strappa il tubetto all'altro, posizionandosi alle sue spalle "Wakashimazu, usa tutte e due le mani per tenerli che ci penso io o domattina siamo ancora qui!" ringhia scocciato.
Ken obbedisce con un sospiro stizzito mentre Hyuga armeggia con l'unguento. Ne spreme una dose forse un po' troppo abbondante sull'indice della mano destra e solleva lo sguardo sulla schiena nuda e perfetta del compagno di squadra, inerme, le braccia sollevate e le dita intrecciate nei soffici capelli corvini.
Un refolo d'aria fredda, proveniente da una finestra semiaperta fa rabbrividire la pelle eburnea del portiere che sussurra impaziente "E muoviti, capitano!" proprio mentre la porta si spalanca di scatto ed il telefono del karate keeper comincia a suonare e vibrare sulla panca di fronte. La chioma corvina scende a coprire le spalle possenti, il portiere si allunga ad afferrare l'apparecchio che nel suo improprio movimento sta cadendo a terra, ma così facendo l'asciugamano che gli cinge la vita scivola via, lasciandolo nudo.
Gli occhi di Sawada sono spalancati, attoniti e la sua bocca si va pian piano allargando in un sorriso scemo, precursore di una risatina isterica.
Ken e il capitano sono lì, davanti a lui, in una posa a dir poco inequivocabile: il bel portiere nudo, piegato a novanta gradi con le braccia allungate a sostenerlo su una panca ed il suo capitano dietro di lui, in una mano un tubetto di vaselina e sulle dita dell'altra una copiosa quantità della scivolossissima sostanza. Entrambi lo guardano con aria d'esser stati colti in flagranza di reato...
"Scusate" riesce a spiccicare dopo trenta secondi che gli son parsi trenta secoli, nei quali mille piccoli particolari si sono andati ad incastrare in un puzzle immaginario nella sua testa "tolgo subito il disturbo..." richiude la porta dietro di sé. Certo: il capitano e Ken che fanno sempre tardi, che fanno sempre la doccia insieme, che arrivano sempre insieme a scuola e agli allenamenti...
Il giovane resta per alcuni minuti fuori dalla porta chiusa, lo sguardo vacuo che man mano si schiarisce fino a che un sorriso radioso appare sul suo viso"Oh, beh" si dice con una scrollata di spalle "se son felici loro, sono felice anche io per loro!"
Dall'altra parte di quella porta, Kojiro ha il tubetto tra le dita, stritolato, il liquido che cola dalla sua mano al pavimento.
Si volta, adagio e posa lo sguardo di fuoco sulle natiche perfette e sulla schiena dalla muscolatura cesellata del portiere.
"Tu e il tuo cazzo di tatuaggio!"

   
 
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