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Autore: Omega chan    16/08/2014    1 recensioni
Ciao a tutti, è da molto che non scrivo, e forse è meglio così.
Questa è la mia prima storia su questa coppia, quindi abbiate pietà ^^"
Dedico questa storia a Lucchan che oggi compie gli anni ^^
(dal testo)
Da qualche mese mi sento diverso. Da qualche mese provo una nuova emozione all’interno del mio cuore. Un’emozione che pensavo avere rimosso totalmente dalla lista dei sentimenti: l’amore. Quando sono con quella persona, il mio cuore batte più forte, le mie mani sudano e a stento riesco a parlare. Quel coniglietto verde riesce a tirare fuori una parte di me mai uscita prima allo scoperto. Sto parlando di Fey Rune. Il problema, è che io non sono innamorato di Fey. Insomma, a me piacciono le femmine…o no? Sono assorto nei miei pensieri, e non mi accorgo che qualcuno è entrato nella stanza:
Buona lettura ^^
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Fey Rune, Saryuu Evan - Saru
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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~~(Pov Saru)

Da qualche mese mi sento diverso. Da qualche mese provo una nuova emozione all’interno del mio cuore.
Un’emozione che pensavo avere rimosso totalmente dalla lista dei sentimenti: l’amore.
Quando sono con quella persona, il mio cuore batte più forte, le mie mani sudano e a stento riesco a parlare.
Quel coniglietto verde riesce a tirare fuori una parte di me mai uscita prima allo scoperto. Sto parlando di Fey Rune.
Il problema, è che io non sono innamorato di Fey. Insomma, a me piacciono le femmine…o no? Sono assorto nei miei pensieri, e non mi accorgo che qualcuno è entrato nella stanza:
-Saru, perché hai lo sguardo perso nel vuoto?
La voce dolce di Meia, accompagnata dal suo ragazzo Gillis, risuona in tutta la stanza, facendomi girare di scatto. Lei sorride con innocenza, per poi lasciare la mano del fidanzato e venire lentamente verso di me.
Devo dire che sono leggermente irritato dalla loro presenza, voglio dire, non siamo nel Medioevo, ci sono le porte.
-Dimmi la verità, sei innamorato?
Lancio uno sguardo omicida a Meia. Sia per la naturalezza e per la sfrontatezza con cui ha pronunciato la frase. Ma anche perché sono ancora irritato dalla loro presenza nella mia stanza. Guardo la porta, e solo ora mi accorgo che è aperta.
-No!
Mi affretto a dire, distogliendo leggermente lo sguardo, confermando in questo modo la tesi della ragazza dai capelli rosa, che sorride compiaciuta. In un certo senso provo un po’d’invidia a vederla così felice con la sua dolce metà…ma non solo lei…mi sono accorto di invidiare anche tutte le ultime coppiette che si sono formate in questo periodo: Alpha ed Einamu, Gamma e Zanark, Beta e Orca, e anche  Rujiku e Reiza. In poche parole sono tra i pochi che non si è ancora fidanzato, o forse sono l’unico che non ha ancora trovato una persona all’altezza delle mie esigenze.
-Sai di cosa hai bisogno caro mio?
Dice Meia abbassandosi leggermente e sussurrandomi all’orecchio dolcemente. Sento i suoi capelli che mi sfiorano il viso, sento il suo profumo che mi entra nelle narici. È il profumo che gli ha regalato Gillis per San Valentino. Ho sentito che l’ha pagato un patrimonio.
Ma lui farebbe qualsiasi cosa per la sua dolce Meia.  C’è qualche secondo di silenzio. Gillis non si è mosso. È ancora in piedi davanti al tappeto, e tiene le braccia incrociate, e lo sguardo dritto davanti a se. Cambia posizione solo per pochi secondi al minuto, ovvero il tempo per mettersi bene gli occhiali dalla montatura nera.
-Necessiti del momento giusto caro mio.
-Il momento giusto?
Dico poco convinto. Lei annuisce fissandomi con i suoi occhioni verdi, per poi tornare indietro dal suo ragazzo e ridere felice.
Non credo di aver capito a pieno le sue parole, ma rimango sconvolto lo stesso. Vorrei chiamare Meia, per chiedere spiegazioni, ma sono come paralizzato.
Rimango fermo anche dopo che Meia e Gillis se ne vanno, tenuti per mano, come sempre. Rimango fermo, a fissare il vuoto, senza sapere cosa fare.
Passa  un po’ di tempo,  e io lo trascorro rimanendo immobile, intrappolato nei miei pensieri. Nella mia mente vengono proiettate immagini di Fey, del suo sorriso, del suo sguardo. I miei pensieri vengono fermati dal suono del mio stomaco che necessita di cibo. Guardo l’orologio, ho perso la cognizione del tempo, sono immobile da tre ore, vado in cucina, e mi preparo un panino, mi rimetto sul divano e finisco di mangiare guardando fuori dalla finestra, dopo aver finito, accendo la televisione, con fare annoiato. Non ho nulla da fare in questo periodo, le scuole sono chiuse, quelli dell’El Dorado se ne stanno per i fatti loro, e fa troppo caldo per uscire fuori a giocare a calcio. Guardo il termometro, che segna come temperatura esterna 37°.
Oggi è la giornata più calda di tutta l’estate, inoltre non c’è nemmeno un filo di vento, quindi, perché dovrei uscire se so che al venti per cento delle probabilità, perderei conoscenza appena metterei un piede fuori di casa? Tanto vale  restare qui e guardare la televisione senza fare nulla. Faccio il giro dei canali un paio di volte, ma non trovo nulla che attiri la mia attenzione, perché sento che il mio primo pensiero va a Fey? Sento quasi di aver bisogno di lui in questo momento…no.
 Probabilmente sarà una sensazione strana e passeggera. Mi passo una mano sulla fronte, per scostare i capelli e li scopro incredibilmente sudati.
Se non trovo qualcosa entro dieci secondi, mi vado a fare una doccia. Una bella doccia gelida. Vorrei anche mangiare qualcosa di fresco, dato che il panino mi ha fatto venire voglia di bere qualcosa, ma il caldo mi impedisce ogni singolo movimento. Dopo dieci minuti buoni, passati a girare a vuoto i canali,  decido di spegnere la tv, ma prima di compiere il mio gesto, vedo qualcosa che attira la mia attenzione: un canale di musica. C’è un pianista, abbastanza noto qui nel Mondo Orientale, Yiruma. Sta suonando uno dei suoi brani più famosi, Maybe. Io adoro quella canzone, la cui traduzione è “forse”. Mi fa pensare a molte cose riguardanti la mia vita di ora, e quella del passato: forse, i miei genitori, mi hanno voluto bene, forse un giorno perderò i miei poteri, forse un giorno vivrò una vita normale, forse con qualcuno al mio fianco, forse quel qualcuno sarai tu...
Scuoto la testa, cercando di togliermi l’immagine di Fey dalla testa. In questo modo sto solo confermando l’ipotesi di Meia, quindi a che serve negarlo? Mi sono innamorato di quel ragazzo dai capelli verdi e gli occhi verde acqua. Sinceramente, all’inizio, non credevo che ciò fosse possibile. Pensavo che si trattasse di una cotta  passeggera, ma a quanto pare mi sono sbagliato di grosso. Ma ora il problema fondamentale è un altro, non so come dichiarami a lui. Non sono il tipo da dichiarazioni troppo esplicite, e non voglio dichiararmi a lui con un semplice bacio seguito a ruota dalla classica frase “ti amo Fey”. Ascolto l’intervista del pianista, che dice che questa canzone l’ha scritta quando era innamorato, quando aveva solo quattordici anni, ovvero la mia età attuale. Questa canzone è stata tra quelle che ha avuto più successo, assieme a “River Flows in You” e “Kiss the Rain”. Non sa nemmeno lui come ha fatto a comporre dei brani così, e specialmente non credeva che riscuotessero un così grande successo mondiale.  Dice che per lui è quasi impossibile credere di essere al Medison Squere Garden, lo stadio più famoso di New York. Il presentatore si avvicina a lui, e chiede quale è stato l’elemento che ha permesso la scrittura di Maybe. Lui si limita ad alzare le spalle, e a dire con estrema innocenza : “il momento giusto” . Metto in pausa il canale, riflettendo su quelle parole, fissando il vuoto. Mi alzo in silenzio, e vado verso quella stanza che non aprivo da tanto tempo. Quella stanza che mi da tantissimi ricordi della mia infanzia. Prendo la chiave, e apro la porta. Il bel pianoforte in marmo nero lucido si trova al centro della stanza, con i tasti in avorio, perfettamente conservati nel tempo. Lo sgabello, sul quale non mi sedevo da tempo, è ancora nella stessa posizione. Lo alzo un po’, adattandolo alla mia altezza attuale. Mi siedo sullo sgabello, schiena dritta, poggiare le dita sui tasti con delicatezza. I polsi devono essere sullo stesso asse delle dita. Inizio a muoverle delicatamente, senza sbagliare una nota. Nonostante non suoni lo strumento da tempo, non ho perso quella passione che nutrivo per il dolce suono del pianoforte. Dopo aver suonato la canzone un paio di volte, e dopo essermi accertato di averla imparata decorosamente, prendo il telefono e compongo il numero di Fey.
-Pronto, Fey…ci riesci a venire qua tra dieci minuti?
-Certo…perché?
-Tu vieni e basta.
Chiudo la chiamata, e do una sistemata veloce alla casa. Appena finisco di ordinare tutto, il campanello suona, e io vado ad aprire. Fey entra, con il suo solito sorriso sulle labbra. Ricambio con un sorriso incerto, e lo invito ad entrare nella stanza del piano. Lui rimane a bocca aperta. Forse è più stupito dal fatto che ha scoperto che suono il piano, piuttosto che dal mio strano invito.
-Wow…Saru…e tu lo sai suonare?
-Ovvio.
Dico secco. Con un pizzico di superiorità. Lui mi sorride, e io mi siedo sullo sgabello accogliendo la sfida. Inizio a suonare, e la melodia si propaga per tutte le stanze della casa. C’è un silenzio imbarazzante tra noi due, che però è coperto dalla presenza della musica. Arrivato a metà canzone, faccio un cenno a Fey di mettersi vicino a me, e lui viene, insicuro. Poggia le mani sui tasti e inizia a seguire le mie mani, facendo la parte bassa.
-Wow Saru, non pensavo fossi…
-Shh…ci vuole concentrazione quando si suona.
Dico, senza staccare gli occhi dai tasti. Una volta finita la canzone, continuiamo a guardarci imbarazzati, svantaggiati, dato che non c’è più la musica ad unirci. Fey alza un po’ lo sguardo, e mi fissa con i suoi grandi occhi azzurri, per poi riabbassare di scatto lo sguardo.
-Saru…io…
Non gli faccio finire la frase, mi limito a prendergli il volto tra le mani e baciarlo delicatamente. Lui non oppone resistenza al bacio, anzi, lo ricambia con tranquillità.
-Ti amo Saru…
Mi dice sorridendo. Io lo guardo negli occhi e annuisco, abbozzando un sorriso.
-Ma perché proprio ora?
Mi chiede. Cambiando la sua espressione da felice a pensierosa. Mi alzo in piedi, mi sistemo i guanti e gli occhiali. Guardo verso la finestra, per poi girarmi verso di lui.
-Mi serviva…il momento giusto…
Fey mi sorride, felice, per poi raggiungermi vicino alla finestra. Ci baciamo nuovamente. Intorno a noi c’è un silenzio imbarazzante, che è coperto dalla melodia che viene dalla tv che ho dimenticato accesa. Ma poco importa, vorrà dire che la musica sarà testimone del nostro amore.

 

Angolo Autrice ^^
Ed eccomi qua, con la mia prima SaruFey, in questo momento ci sarà da fare il commento da quella che ha l’autostima bassa, ma non ci sarà, perché ho deciso di sollevare la mia autostima (se domani…)
Ma non sono io quella che conta uu oggi è il compleanno di una ragazza speciale, il compleanno della mia Imooto-chan alias Lucchan <3. Questa storia la dedico a lei, per il suo compleanno, e le auguro che sia un compleanno felicissimo ^^
Lucchan, sei la mia sorellina, e sei tra le persone più speciali che io conosca, il nostro rapporto è basato su cose semplici, ma a me va bene così. Meglio un rapporto basato su cose semplici e durature nel tempo, piuttosto che un legame basato su cose esagerate e brevi. Sono felicissima di averti conosciuta, amo le nostre conversazioni, i nostri scleri sulle coppie, tu che cerchi di spoilerarmi il terzo libro di Hunger Games (che ho iniziato) e io che provo a farti spoiler sulla AlphaEinamu XD. Con te posso parlare dei miei problemi e tu dei tuoi con me. Siamo capaci di parlare di cose serie e allo stesso tempo di scherzare allegramente. Ti adoro davvero, sei unica imooto-chan, e ti voglio benissimo *spupazza* un giorno ci incontreremo, e ci abbracceremo e urleremo e fangirleremo XD
Scusa, ma non sono brava con le dediche, sono una vera frana XD Perdona la tua nee-chan ^^”
Ti voglio un mondo di bene, e spero che la storia ti piaccia :*
La tua Nee-chan

 

  
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