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Autore: Mr E    16/08/2014    0 recensioni
"Corri Sev." Mi urlò entusiasta Lily.
Era davanti a me e si muoveva come un solo un angelo sapeva fare, i suoi capelli rossi ondeggiavano trasportati dal vento e i suoi occhi, verdi, mi fissavano lucidi e pieni di emozione. Era in questi momenti che ero sicuro di amarla.
“Dove mi stai portando? E’ tardi dovremmo rientrare nel castello, tra poco andrà via il sole.” Dissi io.
“Vieni ti mostro una cosa.”
Ci avvicinammo sempre più al grande albero che si trovava nei prati di Hogwarts, il Platano Picchiatore. Lily si fermò all’istante e mi prese una mano.
“Sarà il nostro piccolo segreto.” Disse lei.
Era diversa …
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Mangiamorte, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Always - Your smile hides a monster.

“Severus dici… un nome elegante oserei dire, io invece provengo dalla nobile famiglia Malfoy, stirpe di purosangue, anche tu lo sei, giusto ?” domandò Lucius con aria quasi spaventata. 
Se volevo integrarmi tra i Serpeverde non potevo dire di essere un semplice mezzosangue, così ripensai a quello stupido soprannome, inventato, quando ancor prima di Hogwarts studiavo pozioni nella dimora dei miei genitori. Quel gioco di parole tra il nobile cognome di mia madre e la mia “razza” poteva rivelarsi un ottimo abboccante.
“Ehm…Io sono un principe, più precisamente il principe mezzosangue” pronunciai io tutto d’un fiato.
Malfoy, che con un’espressione pensierosa sul volto fissava i miei scuri occhi, mi porse la mano.
“Avremo modo di parlare di questo, Severus.” Sorrise e si voltò di scatto verso il prefetto che si era fermato improvvisamente, non capivo cosa Lucius intendesse dire con quella frase, ma senza fare ulteriori domande mi girai anche io. Malfoy si avvicinò all’altro ragazzo e prese parola:
“Bene per chi non lo sapesse io sono Lucius Malfoy, 6° anno, prefetto dei Serpeverde e il mio compito è quello di occuparmi di voi piccoli marmocchi.”
Rimasi sorpreso, non sembrava così grande, aveva dei lineamenti sul volto ancora infatili.
“L'accesso è solo per gli studenti a conoscenza della parola d'ordine ,se essa è errata due sculture raffiguranti due cobra si animeranno per far spaventare a morte l’intruso e di fatto farlo fuggire. Osservate”
Lucius si mise davanti alla folla e con un tono di voce deciso gridò:
“Trojour Pour” 
Una grande porta in pietra scivolò di lato lasciando intravedere una grande sala ornata di tende verdi , grandi vetrate da cui si potevano vedere quelle che sembravano creature marine e piccoli tavolini da tè con scacchiere.
“Benvenuti nella sala comune dei Serpeverde, c’è gente a cui piace, ma personalmente trovo i sottranei un posto squallido.” Concluse Lucius
*
Le grosse occhiaie violacee sotto i miei occhi erano visibili a distanza, i miei capelli corvino cadevano lisci e unti sulle spalle e insieme alla mia pallida carnagione mi donavano un’ aria da “morto vivente”. Non avevo chiuso occhio per tutta la notte, sia perché non smettevo di pensare a Lily, sia perché il materasso del mio letto a baldacchino era tremendamente morbido. Aprii l’immensa porta della sala grande, la maggior parte dei tavoli erano vuoti, soprattutto quello dei Tassorosso. Per un attimo rimasi stupito, non riuscivo a trovare la chioma rossa di Lily, ma poi la vidi, era seduta da sola, sul tavolo dei Grifondoro, con un libro di incantesimi in mano. Gridai il suo nome.
“Lily”
Mi avvicinai correndo al suo posto. Lei mi guardo per un secondo e senza fiatare spostò nuovamente gli occhi sul libro per poi continuare a leggere.
“Tutto bene?” domandai dubbioso
Lei alzò gli occhi al cielo e poi riprese a guardarmi.
“Ieri ho cercato di aiutarti e tu come mi hai ripagata? Urlandomi contro che mi sarei dovuta divertire con i miei nuovi amici?!” Disse lei furiosa
La guardai triste, odiavo quando mi urlava contro, odiavo ferirla in qualunque modo.
“Scusami, lo so, mi sono fatto prendere dalla foga del momento, non volevo, davvero”
Lei si alzò e con uno scatto attorcigliò le sue minute braccia sul mio collo e sussurrò:
“Ti perdono, ma non farlo più Sev.”
Rimasi immobile, sentivo il profumo di cannella che emanavano i suoi rossi capelli e quella voce, che ho amato dal primo momento in cui l’ho sentita, accarezzava dolcemente il mio orecchio. Diventai paonazzo.
Avevo 11 anni non sapevo in realtà cosa significasse l’amore.
Lily si staccò e dopo un paio di minuti passati in sala grande, decidemmo di andare a prendere una boccata d’aria nel cortile del castello. Alcuni Corvonero giocavano ad un gioco chiamato: Gobbiglie, altri si rincorrevano e altri ancora mangiavano qualche toast preso dal banchetto della sala grande. Una voce che non conoscevo chiamò Lily
“Lily, buongiorno.” Un ragazzino si avvicino a noi 
“Remus, giorno anche a te” gridò felicemente Evans per poi proseguire: 
“Remus, Severus, Severus, Remus” disse indicando prima me e poi lo strano ragazzo
“Incantato di conoscerti” risposi io serissimo, quel tipo avevo qualcosa che mi faceva rabbrividire il sangue.
“Il piacere è tutto mio” sorrise lui
“Ho conosciuto Remus ieri, nella sala comune dei Grifondoro, ci siamo stati simpatici fin da subito”
“Ne sono estasiato” dissi io
Pettinai i miei capelli con la mano e li portai dietro l’orecchio, ma una spinta gli fece nuovamente cadere sul volto.
“Mocciosus, vedo che hai fatto amicizia anche con Lupin.” 
James era un ragazzino davvero sgradevole, sempre in cerca di attenzioni, pigro e arrogante. 
“Ehi James” pronunciò Remus
Almeno il nuovo ragazzo era l’unico che ancora non mi aveva preso in giro, ma sapevo che sarebbe durato per poco, così decisi di allontanarmi per la seconda volta da quel gruppetto di maiali e di andare a far visita all’aula di difesa contro le arti oscure, la mia materia preferita, perfino più di pozioni. Così a malincuore salutai Lily e entrai dentro il castello.
Scesi le scale per andare a prendere la mappa delle aule che era ripiegata per bene sul mio letto nel dormitorio, senza guardare urtai un povero ragazzo a cui cadde dalle mani un grosso quaderno, sulla copertina c’era scritto qualcosa:
"Lord Voldemort."
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Fine Secondo Capitolo

  
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