Sono le nove di sera, e aspetto Harry comodamente sdraiato sul letto della nostra suite matrimoniale. È andato fuori a cena con i ragazzi, mentre io ho preferito restare in hotel con la scusa di stare poco bene. Penso. Penso a tutto quello che siamo e al contempo non siamo e mi fa male il cuore. Penso spesso che, forse, dovremmo finirla qui con tutta questa banale e schifosa storia che serve solamente per coprire il nostro amore. Ho riflettuto spesso sulle cose malvagie che succedono nel mondo, ma sono arrivato alla triste e terribile conclusione che nascondere un amore con così tanto impegno sia la cosa più orrenda di sempre. Poi rendersi conto di star contribuendo a tutto questo ti fa sentire un completo schifo, non so se anche Harry si senta allo stesso modo e spero vivamente che non sia così, preferisco che si disinteressi alla questione piuttosto che sapere che sta male quanto me. Ad ogni modo credo che per noi non ci sia futuro, amo Harry più di ogni altra cosa ma questo schifo di situazione ci sta facendo a pezzi e non credo che il mio piccolo Harold possa resistere ancora per molto. 
Immerso nei miei pensieri non mi accorgo di Harry, che entra in camera silenzioso e si ferma ai piedi del letto con un piccolo sorriso.
"Hey amore" si stende di fianco a me e mi bacia delicatamente. Cerco di mascherare il più possibile la rabbia e ricambio il bacio un po' titubante. 
Il suo sorriso si spegne e io sprofondo nello sconforto, è come un colpo al cuore. 
"Harry tutto bene?" 
"Come vuoi che vada, Lou? Come può andare secondo te?" Abbasso lo sguardo consapevole e sprofondo il viso nel cuscino.
Silenzio. Fra di noi aleggia l'amaro della sconfitta, sappiamo entrambi che la corda è stata tirata troppo e fra non molto probabilmente si spezzerà. Inutile dire che io non ho mai perso e mai perderò le speranze, spero ancora in qualcosa, anche se non so di preciso in cosa.
Alzo il capo ed Harry sta fissando e sue lunghe gambe distese. 
"Harry" lo chiamo e mi avvicino, non mi importa di quanto tempo ci resta, lo utilizzeremo al meglio, non mi importa di quante persone potrebbero vederci in giro per il mondo per mano, a me importa solo di noi, non posso sopportare di vederlo ridotto così.
Lo bacio con trasporto e lui ricambia prendendomi il viso fra le mani, dopo un poco ci separiamo e appoggio la fronte sulla sua e strofino il mio naso con il suo.
"Lou, ti ricordi della proprietaria dell'hotel? L'abbiamo incontrata il giorno che siamo arrivati qui"
"Si, me la ricordo" non riesco a capire dove voglia arrivare.
"Uhm ecco...mi ha chiamato signor Tomlinson" gli scappa un risolino e rido anche io, insomma non credevo che la nostra relazione fosse così evidente, appoggio la testa sul suo petto e lo sento sospirare.
"Non l'ho corretta, giusto perché tu lo sappia" poi sorride dolcemente. Vorrei ricambiare ma la mia mente sta già viaggiando, è un attimo. Mi siedo compostamente e parlo.
"Harry perché non ci sposiamo?" 
Chiedo d'impeto e lo vedo spalancare gli occhi.
"Lou...è per caso una richiesta di matrimonio?" È visibilmente agitato e io non sono da meno, ma non mi pento di quello che ho detto.
"Uhm cosa ti sembra?" 
"Lou...ma i ragazzi, insomma, significherebbe un grandissimo cambiamento per la band...io.." Mi guarda e penso sia davvero tenero, con le guance un po' rosse a preoccuparsi del futuro di tutti tranne che del suo.
"Harry, pensi davvero che i ragazzi possano essere contrari?"
Gli sposto qualche riccio dalla fronte e attendo ansioso. Si guarda intorno nella stanza mentre si tortura le labbra con i denti, passa un paio di volte lo sguardo su di me e sospira. Vorrei sbatterlo al muro e urlargli di darmi una risposta, che orami non ho più voglia di fingere tutta questa merda, che ho voglia di poterlo amare liberamente, senza limiti.
Mi guarda di nuovo e "fanculo a tutti, ovvio che ti sposo" e si fionda sulle mie labbra. Ci baciamo per molto, continuando a ridacchiare e sorridere, sento il cuore scoppiarmi, è successo tutto troppo in fretta, non può aver retto a tutto questo, è impossibile. Sorrido di nuovo e salgo cavalcioni sulle sue gambe continuando a baciarlo con trasposto e sussurrando fra un bacio e l'altro sinceri "ti amo" a cui lui risponde ogni singola volta "anche io" e mi stringe a se, come se avesse paura che mi possano portare via da lui ancora una volta, ma non succederà, non lo permetterò mai più.