Io sono Rocco, e sono un povero gatto estremamente sfortunato.
Perché? Perché il mio padrone è un completo imbecille.
Innanzitutto ha una pessima fantasia nel dare i nomi.
Non è colpa sua, poverino, è scemo.

Il mio padrone, oltre ad essere un idiota fatto e finito, ha due amici che sono stupidi quanto lui. E questo è grave, decisamente grave.

Uno dei due amici dell’idiota è proprio strano.
Se ne sta sempre lì a fissarmi come se fossi chissà quale bestia rara.
L’altro, invece, pensa che io sia stupido, quando è lui quello che si copre di ridicolo, dato che tenta di imitare i miei miagolii.
C’è da dire che questo qui, che ha una zazzera di capelli neri sulla fronte, è un mago nel fare i grattini sulle orecchie.
Una vera goduria, mica come quell’imbecille del mio padrone che si diverte a farmi gli agguati, acchiapparmi e farmi le pernacchie sulla pancia.
Insomma, io sono un gatto, appartengo alla nobile stirpe dei felini, non sono mica un bambolotto!

Sono acciambellato sulla poltrona del salotto, è davvero comoda.
Dopotutto anche gli umani hanno buon gusto, ho fatto i migliori sonnellini qui sopra.
Ho come l’impressione che lo scemo stia architettando una delle sue. Devo stare attento, perché l’ultima volta mi ha pestato la coda, quel disgraziato!
Con occhio vigile lo osservo, non mi fido di questo strano umano.

Lo scemo deve essersi accorto che lo sto tenendo d’occhio, perché infatti si è avvicinato, mi ha fatto una veloce carezza sotto al mento –uhm, è migliorato, è stata piacevole- e con voce palesemente idiota ha blaterato «Oggi vengono a pranzo DJ e Nikki, sei contento di avere compagnia?»

Momento: Nikki e DJ non saranno mica i due amici scemi?
Il tipo che mi fissa senza dire niente mi sta simpatico, sembrerebbe quasi il più intelligente, anche se anche lui certe volte fa qualche strana cosa con uno strano oggetto dalla forma panciuta e un lungo manico, con dei strani cosini sopra. Insomma, quel tipo è tutto strano.
Però se viene l’altro tizio significa che riceverò delle coccole fatte bene, e la cosa mi piace parecchio.
Anche se l’ultima volta che sono venuti a pranzo, hanno combinato un casino incredibile.
Il tipo strano ha lanciato della cosa rossa in faccia al mio padrone, il quale è scoppiato a ridere e ha preso a lanciare la cosa rossa anche lui, questa volta in direzione del tipo che è bravo a fare i grattini.
Morale questi tre emeriti idioti hanno passato il tempo a lanciarsi cibo addosso.

Ehi! Lo scemo mi ha afferrato, mi sta sollevando! Andrà a finire che lo graffierò fino a perdere le zampe.
Cosa ho fatto di male per vivere con questo pazzo?
Insomma, mi ha trascinato via di peso da quella poltrona meravigliosa, solamente per improvvisare un valzer in mezzo al corridoio.
Ma io non lo so, persino i miei croccantini hanno più sale in zucca.

Parlando di croccantini, io avrei anche fame.
Osservo con sguardo truce il cretino, sperando che capisca che il gatto di casa, nonché padrone incontrastato dell’appartamento, è affamato.

«Ma sai che sei proprio una bomba sexy?»


Ci rinuncio, è troppo stupido.