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Autore: Vallellata    17/08/2014    1 recensioni
Incentrata sulla coppia VaikexAvatar (maschio), con degli accenni alla GaiusxAvatar.
"Provate a colpire ancora il compagno di Vaike e il Maestro giura che vi farà morire in un modo così lento e doloroso che rimpiangerete di essere nati"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Gaius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: Il mio avatar si chiama Tristan, perciò si chiamerà così anche in questa storia.

Era appena terminata una battaglia contro alcuni furfanti che avevano attaccato un villaggio vicino alla corte Ylissiana e, come spesso accadeva, l'armata di Chrom era uscita vincitrice, sebbene alcuni dei suoi membri fosse stato ferito.
In particolare il prode mago dai capelli biondi, Tristan, a causa una freccia scoccata da un arco d'argento, aveva una ferita profonda sulla spalla.
Lissa, fortunatamente, grazie al suo speciale unguento era riuscita a cicatrizzarla e a farla sparire, ma la spalla continuava a dolergli ugualmente.
Prese la benda bianca, che la piccola sacerdotessa gli aveva portato prima di lasciarlo da solo nella sua tenda, e la avvolse attorno alla sua spalla, cercando di farlo più delicatamente possibile.
"Spero che questo dolore mi passi in fretta" pensò tra sé e sé, sospirando "così sarò in grado di tornare utile a Chrom. Non voglio diventare la zavorra del gruppo, gli altri contano su di me." 
Fece un ultimo giro attorno alla sua spalla con la benda e la fermò con nodo, in modo che non si disfacesse appena avesse mosso il braccio.
"Devo ringraziare Vaike, però. E' solo grazie a lui che sono ancora qui a poter curare le mie ferite e non sono steso sul campo di battaglia insieme ai cadaveri dei nemici."
Già, quel guerriero era stato davvero grande quella battaglia.
Aveva usato più volte la sua ascia come scudo per proteggere il mago dagli attacchi dei suoi nemici e, uno ad uno, li aveva sgominati quasi tutti da solo.
Si ricordava il suono dell'ascia Orsin che attraversava il corpo dei nemici, il respiro di Vaike che sembrava davvero affaticato e il suo "Anyone else?" finale quando, dopo aver aiutato Tristan a rimettersi in piedi, aveva alzato l'ascia al cielo, in segno di vittoria.
Gli era sembrato anche di sentire, mentre un arcere gli stava scoccando una freccia, un "Provate a colpire ancora il compagno di Vaike e il Maestro giura che vi farà morire in un modo così lento e doloroso che rimpiangerete di essere nati", ma non ne era convinto di aver sentito bene.
I suoi sensi,durante lo scontro, erano stati affievoliti e il fatto che vedesse attorno ai suoi compagni una aura gialla (probabilmente provocata dai raggi del sole) lo aveva convinto che era probabile che avesse avuto una sorta di allucinazione acustica.
"Certo che la mia testa fa proprio dei brutti scherzi" pensò infine, poco prima che qualcuno entrasse nella sua tenda.
-Grazie per la benda, Lissa- disse, senza nemmeno guardare chi si trovasse davanti.
Ci furono un paio di secondi di silenzio, interrotti infine dalla risata del nuovo arrivato.
-Non credevo di somigliare così tanto alla sorella di Chrom.- commentò il guerriero, appoggiando la sua inseparabile ascia all'ingresso ed avvicinandosi.
Tristan sorpreso e colto alla sprovvista da questa entrata inaspettata, si fece un po' indietro con il volto visibilmente rosso.
Quella maledetta frase che si era immaginato continuava a ronzagli in testa, non lo lasciava in pace e lo faceva sempre sentire più in imbarazzo.
-Scusa, scusa- si affrettò a dire, non guardandolo nemmeno in faccia -non pensavo che saresti venuto a trovarmi.
Meditavo di venire io nella tua tenda più tardi per ringraziarti.- si giustificò, avvolgendosi in una coperta, in modo da celare il petto, che era nudo e la benda. 
-Ringraziarmi? E per cosa?- domandò confuso, avvicinandosi ulteriormente.
-Come "per cosa?"- ribatté stupito - Per avermi...beh.. aiutato durante la battaglia-
-Ahahah, ma non devi ringraziarmi. Il maestro non poteva certamente lasciare un compagno nei pasticci.- allungò la mano verso la testa del mago, che, a causa del grande imbarazzo, si ritrasse.
-Piuttosto...- con un paio di passi eliminò completamente la distanza che si era creata tra loro -perchè sei così rosso, Tristan?-
-Non sono rosso.- abbassò lo sguardo mentre le sue guance si tinsero di un colore ancora più purpureo.
"Ma cosa sto facendo?" pensò tra sé e sé. 
Si stava comportando in un modo molto diverso dal solito e non riusciva a non essere teso.
Era ovvio che Vaike, poi, si insospettisse.
Anche se era il suo unico neurone era andato in una vacanza perenne ad Asgard,certamente non era così idiota da non capire che a causargli l'imbarazzo era lui.
-Invece lo sei. Sei rosso come Chrom quando cerca di abbronzarsi.- rise, dandogli un leggero pizzicotto sulla guancia. -Non è che ti sei innamorato di Vaike?- 
-COSA?- la tonalità delle sue guance era diventata ancora più rossa.
Arretrò di qualche passo e, senza accorgersene, inciampò su un piccolo scrigno che aveva posizionato lì il giorno prima.
Cadde a terra, fortunatamente non facendosi tanto male ma la coperta si aprì, lasciando scoperto tutto il petto del mago.
-Auch!- si limitò a dire, massaggiandosi, dopo essersi messo seduto.
-Lo so che il Vaike è davvero affascinante ma non devi farmelo capire così apertamente.- disse scherzosamente, ottenendo come risposta una occhiataccia.
-Non è per quello che sono imbarazzato.- rispose, senza neanche pensarci troppo e non immaginando di essersi legato le mani da solo.
Infatti l'altro gli domandò -E perchè lo sei?-, spostando lo scrigno e sedendosi davanti a lui .
Sì che era nei guai.
Che doveva fare, a quel punto?
-Non è niente di importante.- si affrettò a dire, per provare riparare al "danno" che aveva provocato, comportandosi in quel modo strano.
-Dai, A Vaike puoi dire tutto.-
-No, davvero, non importa. Ti prego, non insistere.-
A nulla erano servite quelle parole.
Vaike, che era piuttosto invadente quando si trattava di scoprire qualcosa riguardante il suo compagno di battaglia, lo aveva spinto a terra e si era messo sopra di lui.
-V-Vaike?!- pronunciò Tristan, stupito. 
-Dai, cosa ti costa dire al maestro la causa del tuo disagio?- Borbottò, come un bambino indispettito da un rifiuto.
Avrebbe voluto rispondergli con "mi costa tanto" o con una frase arzigogolata con il significato analogo, che Vaike non avrebbe compreso ma aveva capito che sarebbe stato inutile.
L'altro non si sarebbe arreso e avrebbe continuato a chiederglielo fino allo sfinimento.
Prese un respiro profondo.
-Oggi, durante la battaglia ho avuto una allucinazione acustica.
Mi è sembrato di averti sentito dire: "Provate a colpire ancora il compagno di Vaike e il Maestro giura che vi farà morire in un modo così lento e doloroso che rimpiangerete di essere nati" - le guance tornarono a tingersi di rosso - e quella frase mi continua a frullare nella testa.- si mise a ridere, cercando di smorzare la tensione. -Ero davvero conciato male.-
Le mani di Vaike, che fino a quel momento erano appoggiate sulle spalle del mago si spostarono di fianco alla sua faccia e i suoi occhi azzurri cominciarono a fissare quelli marroni di Tristan.  
-Io ho detto davvero quella frase.- si era limitato a dire, aspettando la reazione dell'altro che tardò ad arrivare, perchè era così stupito dalla rivelazione che era rimasto immobile e in silenzio per qualche minuto.
-Tu... cosa? Perchè?-
-"Perchè?" Ma non è ovvio?- gli domandò piegando i gomiti, ritrovandosi a pochi centimetri dal viso dell'altro. -Perchè mi piaci tantissimo.-
Senza ulteriore indugio il guerriero avvicinò le labbra a quelle dell'altro e lo baciò.
Era un bacio davvero diverso da quello che aveva pensato che Vaike avrebbe dato alla persona che gli piaceva.
Era davvero dolce e per niente invasivo.
"Sei davvero diretto con le parole, ma sei piuttosto calmo con i fatti." pensò tra sé e sé, ricambiandolo. 
"O forse ti stai solo trattenendo." pensò infine, quando sentì la lingua dell'altro entrare nella sua bocca.
Per non sentirsi da meno e, soprattutto, per non far fare tutto all'altro, si mise a strusciare a sua volta la lingua contro quella dell'altro, lasciandosi trascinare dal momento.
Tristan non si era mai sentito così.
O, almeno, dato che aveva perso la memoria, non ricordava di aver dato un bacio così appassionato.
-Vaike- mormorò, quando il bacio giunse alla fine, con un filo di voce. -Io...-
-Nice kiss- disse una voce proveniente dall'ingresso della tenda, interrompendo i due. 
 Tristan volse lo sguardo verso la voce che aveva pronunciato quelle parole.
-G-G-GAIUS?- urlò, scivolando via da sotto Vaike e alzandosi in piedi.
Come aveva fatto ad entrare senza che se ne accorgesse?
E, soprattutto, da quanto era lì ad osservarli?
-Sei crudele, Tristi- disse il giovane dai capelli rossi, allontanando il lecca lecca dalla bocca. -E pensare che il princi si è dichiarato a te neanche un paio di giorni fa.-
"Quando mai Chrom mi ha fatto una dichiarazione?" si chiese, conufso pensando al ragazzo dai capelli blu.
Si erano parlati molto, in quei giorni, ma non erano mai entrati in tema amoroso.
-Chrom cosa?- domandò Vaike, alzandosi in piedi quasi stizzito.
Come aveva osato il principe dichiararsi prima di lui?
 -Il maestro andrà subito a sfidarlo.- annunciò, prendendo in mano l'ascia.
-Vaike, aspetta!- aveva provato a dirgli, cercando di bloccarlo, ma a nulla era servito.
Era già uscito dalla tenda alla velocità della luce, borbottando frasi incomprensibili, tra cui si riuscì solo a capire "Chrom non avrà mai il Tristan di Vaike".
Nel frattanto il rosso si era avvicinato al biondo, cominciando a ridere.
-Sbaglio o sei stato tu a dichiararti, qualche giorno fa?- chiese retoricamente Tristan, infilandosi la maglia che prima non aveva avuto il tempo di riprendersi.
-Non ti sbagli affatto.- disse con non-chalance, ancora divertito dalla reazione di Vaike.
-Ma in amore e in guerra tutto è concesso, no?- prese il piccolo piatto di biscotti sul tavolo, che Tristan aveva preparato prima della battaglia. 
Mise un pezzetto di biscotto nella bocca dell'altro , come per far andare via il sapore della saliva del combattente con l'ascia e poi lo baciò, come poco prima aveva fatto l'altro membro della compagnia di Chrom. 
-E questa è senz'altro una guerra.- disse, leccandosi le labbra.
  
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