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Autore: darkgenius    17/08/2014    3 recensioni
Lentamente si girò e vide la sua immagine riflessa, se non fosse stato per la barba. Suo padre era lì davanti a lui > pur essendo un po’ sorpreso, anche se doveva aspettarselo di certo suo padre, non poteva essere andato in paradiso, non lasciò trasparire alcuna emozione né dalla sua voce né dal suo volto.
Una piccola storia su Vegeta e un incontro con una persona che viene dal suo passato
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Re Vegeta, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Incontro con il passato
Si risvegliò in una landa desolata, l’aveva già vista una volta nella sua vita ma non vi era rimasto per molto tempo. Chiuse e aprì gli occhi, cercò di mettere a fuoco il paesaggio e un pensiero era affiorato nella sua mente, non si era sbagliato si trovava negli inferi.
Era morto, il nemico lo aveva sconfitto, “Poco male” pensò “se ne occuperà quell’idiota di Kaarot” già perché per quanto al principe dei Sayan rodesse, doveva prendere atto che quell’infima terza classe era più forte di lui.
Si alzò e cominciò a girovagare, un paesaggio monotono, pianure sconfinate di roccia arida, massi di varie forme e grandezze giacevano buttati qua e là e grandi caverne, delle quali non si vedeva la fine, davano un aspetto ancora più lugubre di quanto già non fosse.
Nel suo girovagare, Vegeta, ripensava a ciò che era accaduto, poi senza che se ne accorgesse il suo pensiero si diresse a Bulma e Trunks, al loro rapporto, all’amore che provava per entrambi e a come loro erano riusciti a cambiarlo. Loro erano la sua forza, lei era stata la sua spinta che era servita ad avviare quel processo, insieme avevano dato inizio alla sua evoluzione.
Questi pensieri erano accompagnati dall’eco dei suoi passi e quando improvvisamente si fermò, il rumore dei passi non cessò, uno scarto di pochi secondi, ma lui l’aveva udito.
<< Che cosa vuoi?>> calmo e freddo si rivolse all’accompagnatore indesiderato.
<< Sei cambiato!>> si sentì rispondere, quella voce l’avrebbe riconosciuta ovunque, un tono severo, lo stesso tono che l’aveva accompagnato per i primi anni della sua vita.
Lentamente si girò e vide la sua immagine riflessa, se non fosse stato per la barba. Suo padre era lì davanti a lui << La mia domanda non cambia, cosa vuoi?>> pur essendo un po’ sorpreso, anche se doveva aspettarselo di certo suo padre, non poteva essere andato in paradiso, non lasciò trasparire alcuna emozione né dalla sua voce né dal suo volto.
<< Sei il solito impertinente, non si porta rispetto al proprio re?>> disse Re Vegeta in tono di scherno, come a voler ripetere l’importanza del proprio titolo.
<< Un re senza trono, senza popolo e soprattutto debole come te, è un re patetico>> a quelle parole l’ormai non più re trasalì e urlò << Come osi?! Tu vile…>> non terminò la frase perché un pugno si abbatté sul suo volto.
Dal canto suo Vegeta in quel pugno aveva scaricato tutto il suo odio e la sua ira. L’odio che aveva provato quando suo padre l’aveva venduto a Freezer, tutta la rabbia che aveva conservato quando quella lurida lucertola l’aveva umiliato. Non era servito pensare a Bulma e a Trunks, perché da quando aveva incontrato suo padre nel momento in cui i loro occhi si erano incrociati quei sentimenti erano cresciuti dentro di lui sino ad esplodere.
Nei suoi occhi lampi rossi continuavano a susseguirsi, mentre colpiva ripetutamente quel volto identico al suo. A un tratto la sua rabbia esplose nella trasformazione e davanti a un paio di occhi terrorizzati, i suoi capelli si tinsero di biondo e gli occhi divennero blu, e per quanto quei colori fossero angelici, adesso Vegeta di angelico non aveva nulla, anzi somigliava molto più a un demonio che di umano non aveva più nulla.
Quando cessò di colpirlo nella sua mano, formò una sfera di energia e trafisse il petto della sua vittima. Il suo più grande rammarico era non poterlo uccidere, la sua soddisfazione torturarlo, la sua condanna agli inferi era provare tutto il dolore che aveva inflitto e che stava infliggendo ma ciò era indifferente.
Quando poi fu rinchiuso da due demoni guardiani, che di lui avevano il terrore, in una grotta non poté fermare una risata. Una risata da demonio e pensava che per quanto Bulma, Trunks, Kaarot e gli altri terrestri provassero a cambiarlo, la sua natura era soltanto sepolta dentro di lui ed era bastato un incontro con il passato per farla riaffiorare.
In fondo lui era, è e sempre sarà il Principe dei Sayan.
  
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