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Autore: Sery400    17/08/2014    2 recensioni
Dal testo:
"Dove sei ora, Ian? In un letto che magari non è nemmeno il tuo? O ripensi alla discussione che abbiamo avuto questa sera? Quella che mi ha costretto a scappare, poiché ha fatto sembrare quella tua macchina improvvisamente piccola e senza abbastanza ossigeno per entrambi. Ti stai distraendo con la fortunata di turno? O rifletti malinconico anche tu stasera, guardando la luna e pensando a quel tuo amore nei miei confronti "così maledettamente sbagliato"? È così che l'avevi definito, non è vero? L'hai detto anche stamattina, quando, nel tuo letto, ancora nudo, mi sono sporto per baciare le tue labbra e ti sei allontanato. Davvero pensi che tutto questo, io, tu, noi e ciò che abbiamo fatto sia uno sbaglio?"
#Somerkey
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Somerhalder
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il mare non è calmo oggi.
Non come ieri nè come l'altro ieri. In realtà, non come lo è stato tutta la settimana. Sono giorni che vengo qui a pensare, la sera tardi, a ciò che provo. È qui che cerco di fare chiarezza tra i miei sentimenti. Tutto è iniziato il giorno in cui, in un attimo di confusione sul set, Ian mi ha baciato all'angolo sulla bocca mancando la guancia. Dopo quel momento mi sono reso conto di bramare le sue labbra come non ne avevo mai bramato nessuna prima. E ho iniziato a farmi qualche domanda.

Qui è bello, c'è una pace inusuale, è il tipico ambiente in cui riesci a chiuderti nella tua bolla personale senza che nulla possa toccarti. Riesci a crearti il tuo piccolo paradiso.
Oggi ci sono piccole onde che si infrangono sugli scogli emettendo uno scroscio che non mi fa sentire solo. La luna è alta nel cielo, splendente senza nuvole che intralcino la sua visione. L'odore di mare riempie le mie narici, enfatizzato dal venticello fresco, tanto da farmi stringere di più nella felpa larga.

Ian adora questa felpa, mi ritrovo a pensare.

Ed eccomi qui che, nonostante il dolore che gli scogli appuntiti su cui sono appoggiato mi provocano e il freddo dell'una di notte in un'insolita fresca estate, penso all'uomo che sembra avermi rubato il cuore. Non voglio che sia così maledettamente importante. E la frase che ha preso possesso nella mia mente da qualche giorno ormai. Perchè lui non dovrebbe essere così maledettamente importante. E invece lo è, perchè in questo momento, al posto di quest'inutile felpa -che se Ian non adorasse sarebbe già tra le onde- vorrei le sue braccia possenti a stringermi e farmi calore.

Dove sei ora, Ian? In un letto che magari non è nemmeno il tuo? O ripensi alla discussione che abbiamo avuto questa sera? Quella che mi ha costretto a scappare, poichè ha fatto sembrare quella tua macchina improvvisamente piccola e senza abbastanza ossigeno per entrambi. Ti stai distraendo con la fortunata di turno? O rifletti malinconico anche tu stasera, guardando la luna e pensando a quel tuo amore nei miei confronti "così maledettamente sbagliato"? È così che l'avevi definito, non è vero? L'hai detto anche stamattina, quando, nel tuo letto, ancora nudo, mi sono sporto per baciare le tue labbra e ti sei allontanato. Davvero pensi che tutto questo, io, tu, noi e ciò che abbiamo fatto sia uno sbaglio? Tutto un fottuto sbaglio di cui non vuoi nemmeno sentir parlare? "Comprometterebbe ciò che abbiamo, ciò che dobbiamo avere per girare sul set." Ma tu mi ami Ian, perchè sennò non mi avresti preso per mano, sulla soglia di casa tua ieri notte, dopo esser stato ore su questi stessi scogli, quando mi ero presentato senza una valida motivazione se non un "mi mancavi, non riesco più a stare senza di te ormai", e portato in camera tua. Non mi avresti guardato in quel modo, Ian. Perché non passi dal coccolarsi, uno steso sull'altro con una bottiglia di Bourbon affianco a fare l'amore col tuo migliore amico, se non ne sei innamorato.
Pensi davvero che sia tutto uno sbaglio?

Gli schizzi di un'onda più grande delle altre arrivano fino a me e mi bagnano la gamba destra e un po' meno la sinistra. È fredda, l'acqua. Ma non più fredda del suo sguardo quando mi ha sussurrato che "non posso, Michael. Deve finire qui. Mi dispiace."
Chissà se davvero pensa che questo, invece, non comprometterà niente.
Prendo il telefono e compongo il suo numero. Lo so a memoria ormai. Sto per cliccare il verde per chiederglielo, ma mi rendo conto che non posso chiamarlo. Non ora, non dopo ciò che mi ha detto, non dopo aver versato una -e una soltanto- lacrima davanti a lui. Come farò tutta la notte, a frenare l'impulso di chiamarlo e dirglielo che lo amo, che io non sono disposto a rinunciare a tutto questo? Osservo l'acqua limpida del mare illuminato solo da un paio di fari in lontananza. Mi è sempre piaciuto, il mare. Mi piace di più se c'è Ian con me, come quella volta che siamo venuti insieme sulla spiaggia di questo stesso pezzo di mare e ci siamo tuffati mandando al diavolo il vento freddo che soffiava.
Lo sguardo mi si perde nell'acqua che sembra nera questa notte (come anche tutte le altre, infondo), mentre le immagini di quel pomeriggio mi passano davanti agli occhi.
E sto per buttarlo lì, il telefono, quando questo inizia a squillare e vibrare nel palmo della mia mano.

Non ho idea del tempo che passa prima che possa svegliarmi dal momento di trance provocato dal suo nome stampato sul cellulare, quando rispondo.

"Michael, ho fatto una cazzata, sono un coglione."

"Ian-"

"Ti amo. Ti amo e voglio amarti. Voglio farlo, anche se è così maledettamente sbagliato. Non mi interessa. Ti amo e ti voglio qui ora. Solo te."

Ascolto attentamente le sue parole, essendo scosso continuamente da brividi. Oh, Ian.

"Sei a casa?"

"Si."

"Mi dai un quarto d'ora?"

Lo sento ridere di quella sua risata imbarazzata e felice, semplice e pura. Sua.

"Ah, Ian?"

"Si?"

"Ti amo anch'io."




Note: eeee niente. L'altro giorno ero in vacanza ed ero sugli scogli, da sola, guardando lo stesso mare descritto nella ff e non ho potuto non prendere il cellulare e iniziare a scrivere. La storia mi si è formata da sola nella mia testa. Accade sempre così, con loro due. Scelgono da soli cosa deve essere scritto.
(Passiamo sopra al fatto che Atlanta non è sul mare quindi DOVE DIAVOLO SONO?, please ahaha.)
In più ero in astinenza Somerkey e avevo bisogno di scrivere.
Ne ho scritta anche un'altra di ff: Ian e Michael che si messaggiano dopo la foto di Mk mezzo nudo. Non so quando e se la pubblicherò, anche perché devo copiarla al computer e riscriverla bene. In caso non la pubblicassi, vi lascio all'immaginazione ;)

Qualsiasi commento, come sempre, potete farlo tramite le recensioni.
Una bacio :*
  
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