HE SAVED ME

Chi sono io? Una semplice ballerina che viene chiamata alle feste di compleanno,addii al nubilato,feste maschili.
Non vado fiera del mio lavoro,ma in mancanza di altro mi accontento.
Fortunatamente quello che dovevo fare era provocare il festeggiato e far divertire il pubblico.
Non sono una spogliarellista,anzi ero abbastanza vestita. Il costume di scena era un top e un mini gonna molto corta.
Più i clienti si divertivano più pagavano e io venivo pagata di più.
Ultimamente però la clientela diminuiva e a fine mese arrivavo a 1000$ o poco più.
Ma comunque cercavamo di restare sempre aperti anche se non c'erano feste giusto per evitare di andare in rosso e chiudere.
Il mio contratto non prevedeva che lavorassi nei festivi,ma quella sera del 15 agosto avevano bisogno di me.
Così nello spogliatoio misi il mio costume di scena,una maschera sugli occhi e aspettavo l'orario dello spettacolo.
Non pensavo a nulla. Era solo un altro giorno lavorativo con un altro cliente da accontentare.
Infondo era quello che dovevo fare.
Lo spettacolo prevedeva che uscissi da una finta torta dato che il cliente festeggiava il compleanno. Nulla di strano,ho fatto anche di peggio. Tipo entrata con una liana,stare in un cerchio con il fuoco attorno,cavalcare una tigre. La torta era un classico.
Mi tolsi il problema del pericolo ed entrai in questa torta.
Fui sollevata da una piattaforma che mi porto al centro del palco e sentivo le urla dei presenti. Chiamano il festeggiato sul palco e come da copione lo fanno sedere sotto la torta. Dopo pochi minuti parte la musica ed io mi arrampico per uscire dalla torta. Mi aiutano a scendere e mi metto davanti al festeggiato. Solo dopo mi accorsi che era Joe Jonas davanti a me. Ma non riuscivo a muovermi. E se non facevo lo spettacolo mi avrebbero licenziata,ma presi la scelta migliore,mi scusai con lui e tornai dietro le quinte.
Inutile dire che sentivo i presenti che parlavano tra di loro e io cercai di togliermi quella scena di Joe davanti a me. E' il mio idolo non posso mettermi su di lui e provocarlo davanti a tutti. Non sono una troia.
Il direttore del locale entrò in camerino e mi disse che ero licenziata. Infondo lo sapevo già. Mi vesto ed esco dal locale in lacrime. Mi sono sentita una stupida ad accettare quel lavoro e fortunatamente che ho visto Joe e ho aperto gli occhi.
Mi siedo sul muretto poco più avanti. Dovevo aspettare di asciugare le lacrime prima di salire in macchina. Non sapevo cosa potevo fare come altro lavoro ma mai più questo lavoro.
Joe: Posso disturbarti?
Io: Certo *mi asciugo una lacrima*
Joe: Eri quella ragazza che è uscita dalla torta?
Io: *abbasso la testa* Sì chiamami pure troia
Joe: No,volevo sapere perchè te ne sei andata.
Io: Non amo questo lavoro,lo facevo per avere dei soldi e andarmene a Los Angeles o New York. E così ho accettato. E come ti ho visto lì mi sono sentita una cogliona e ho voluto lasciare subito quel lavoro di merda.
Joe semplicemente mi abbraccia. Non capisco il perchè ma lo lascio fare. Avevo bisogno di un abbraccio.
Joe: Hai fatto la cosa giusta.
Io: Sì ma ora sono al punto di partenza. Senza soldi e con un sogno.
Joe: Senti vieni con me a Los Angeles.
Io: Stai scherzando?
Joe: Secondo te Joe Jonas scherza?
Io: Sì sei Danger *sorrido*
Joe: Allora avevo ragione. Sei una Jonatic. Dai vieni con me.
Io: E la tua festa?
Joe: Ora sei tu la parte più bella di questo compleanno.
Io: Grazie
Si avvicina e mi bacia dolcemente.
Grazie idolo,mi hai salvata di nuovo.

Fine.

Spazio autrice: E' la prima che creo non siate severi.