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Autore: Sathys    17/08/2014    4 recensioni
Quante ribellioni ne contiene una sola?
Quante persone dovranno soffrire o morire pur di salvarne altre? Chi, invece, vivrà?
Quanto può essere forte l'amore, l'amicizia o la famiglia, difronte alla distruzione?
Se leggere della ribellione della Ragazza di Fuoco non vi ha stancato, dovreste voler sapere anche cosa accadeva dietro le quinte, sia nei distretti, sia in capitale, sia nel Tredici. Buona lettura.
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Okay, questa è la mia prima FanFiction quindi siate clementi, vi prego.
Tengo a precisare che l'idea mi è venuta due anni fa su un forum che frequentavo dove Cherryn  era la mia piccolina (che poi è morta ma vabbè).
Ci sono alcuni personaggi (anche sono pochissimi), come Kit o Hilien o Oliwia, a cui ho cambiato nome dal forum a qui, non li ho inventati io di sana pianta, ma se qualcuno dovesse riconoscerli non esiti a farmelo sapere.
Alcuni personaggi che inserirò in seguito li ho creati per questo forum ( http://thgcfmjgdr.forumfree.it/ ) e se qualcuno di voi è sul quel circuito, non mi dispiacerebbe ruolare con voi *faccina sognante*.
La storia sarà scritta da parecchi punti di vista e Mikael è un personaggio che mi sta molto a cuore, probabilmente più di molti altri, ed è per questo che ho deciso di iniziare proprio con lui.
Questa storia è frutto della mia mente perversa e malata.  
Per il resto credo vogliate dare un'occhiata ai prestavolto in modo da classificarli quindi:
Mikael Wellwood (sforzatevi di immaginarlo con i capelli blu e un po' di trucco sugli occhi e ha 20 anni)
Kit (20 anni)
Hilien (20 anni)
Cherryn (anche qui sforzatevi e ha 19 anni)
Niamh (ha gli occhi marroni nella ff e ha 19 anni)
Lawrence (ha 24 anni nella ff)
Gli altri li metterò di volta in volta, mano a mano che compariranno nella storia.
Buona lettura!

 

Mikael/Cloke - Capitol City
Quando apro gli occhi respiro lentamente. Probabilmente ieri sera non avremmo dovuto ridurci così, ma adesso è tardi per rimediare al mal di testa che minaccia di distruggerci le tempie, perché sono sicuro che la testa fa male anche a lei.
-Niamh?- chiedo sorridendo mentre mi volto verso la mia ragazza, che poi non è altro che la sorella dell'uomo che mi ha tenuto prigioniero tutti questi anni nella Earth Zone, dopo che sono morto nell'arena.
Molti dei vecchi tributi sono stati graziati per andare a combattere contro il Distretto 13 se fosse servito, e ora come ora grazie a quella stronzetta del Dodici, le probabilità che io debba venire mandato via, via dalla mia ragazza e dai miei amici, stanno salendo alle stelle.
-Cloke?- la sua voce mi riporta alla realtà. Non so perché mi aspetto di sentire il mio vero nome, Mikael Wellwood, pronunciato da lei, dalla più grande ballerina della capitale. Scuoto la testa sorridendo e pensando al giorno in cui ci siamo conosciuti.
Ero riuscito a scappare, per la prima notte, dalla Earth Zone, considerando che le guardie che ci sorvegliavano erano davvero molto stupide, e avevo portato con me tutte le droge che ero riuscito a crare in quei due anni che avevo vissuto lì. Perché io ero stato salvato per quello, visto che avevo quattordici anni e la mia arena era stata allagata. Tutti sapevano, e sanno, che i Wellwood sono la più grande famiglia a saper creare medicine e veleni di tutta Panem, oltre ad essere grande e basta. 
Uscito da quell'inferno, mi ero diretto in una piccola discoteca di Capitol, cosciente del fatto che nessuno mi avrebbe riconosciuto grazie ai miei capelli, tinti temporaneamente di azzurro con la bomboletta spray, e al pesante trucco sugli occhi.
Mi ero fatto chiamare Cloke, e avevo iniziato a vendere qualcosa. Non mi aspettavo che la piccola Steiner fosse lì, sfuggita a qualche guardia del corpo. 
Sapevo chi era, infodo la sorella di Lawrence Steiner l'avevo già vista, e non in solo tv, ma dal vivo, quando lui aveva deciso di scoparmi a casa sua per passare il tempo, perché ovviamente, non solo ci usi spudoratamente per mandarci a morire, ma poi vuoi anche sfruttarci. 
Quei ricordi mi mettono rabbia nonostante, ora che sono finalmente fuori per aver raggiunto una mentalità idonea, Lawrence si sia rivelato un buon amico e soprattutto un buon cognato. Anche perchè non c'era molto da fare visto che Niamh non ha aspettato prima presentarmi di nuovo a suo fratello. 
Comunque, lei era venuta da me, per prendere qualcosa, e io ne avevo approfittato dandogli quella più buona, che lei non aveva retto. Così a fine serata mi sono ritrovato a reggerle i capelli mentre vomitava dentro un cesso lurido di non so, e non voglio sapere, cosa e maledicendo tutto il suo albero genealogico per poi andare via il più in fretta possibile prima che l'altro fratello, Light, il proprietario in seconda della Earth Zone e capo di tutti i pacificatori, mi vedesse lì.
-Credi che Porfiria stia così male? Perché secondo me sta anche peggio.- ride socchiudendo gli occhi per cercare di guardarmi meglio. Porfiria è una nostra amica, la ragazza di Lawrence, non che la famosa Cherryn, morta nella settantaduesima edizione dei giochi, dopo essere arrivata seconda. Inutile ripetere dove ci siamo conosciuti.
-Bé lei l'alcool non lo regge così male, anche se non come noi...- rispondo baciando il suo tatuaggio sul fianco. Sinceramente non ricordo perché siamo nudi nel letto, ma non credo ci sia bisogno di pensarci troppo. 
Non mi ero mai soffermato a guardare attentamente quel pezzo di inchiostro bianco e nero ma so che è lo stemma di famiglia e che rappresenta un sole circondato da foglie d'alloro. La loro tradizione è dare ai figli nomi che derivassero dalla pianta di alloro, dalla sapienza, come Lawrence e Laura, sua sorella morta l'anno scorso, oppure che derivino dalla parola luce, come Light e Niamh.
-Cloke...- la sento sospirare sotto il mio tocco ma sono cosciente del fatto che nessuno dei due sarebbe in grado di fare di più al momento.
-Okay...- sbuffo avvicinando il mio viso al suo e poggiando la mia fronte sulla sua -Okay...- ripeto prima di baciarla 
Vorrei non separarmi mai da lei ma ho paura che ciò possa accadere a causa dei due vincitori, Il tizio del pane e la ragazza forno a legna. Mi chiedo se lei lo ami davvero, ma sono più che sicuro che stia fingendo. Tutti fingono durante i giochi, e anche dopo. Proprio come Finnick dal momento che è costretto a donarsi a destra e a manca da Snow. 
Non faccio in tempo a pensarlo che Finnick entra in casa nostra mentre io guardo male la mia ragazza. Non è che possa proprio guardarla male considerando che nessuno dei due si ricorda chi abbia dovuto chiudere la porta ieri sera, cosa che accade molto spesso da quando conviviamo nel palazzo Steiner.
"Ecco cosa accade a far convivere due ragazzini insieme, Mr. Adesso sono innamorato solo di Cherryn" penso tirando su le coperte per coprire ad entrambi le zone intime mentre Finnick annuncia uno -Sto entrando in camera.- non proprio privo di emozioni. Si sente lontano un miglio che tenta di soffocare le risate -Sarebbe stato più corretto bussare, ma non ho poi tutta questa voglia di essere corretto stamattina.- sentenzia con il suo solito sorriso furbo. Finnick è l'unico vincitore a sapere chi sia io realmente, io e gli altri ragazzi della Earth Zone, anche se credo di stargli simpatico solo perché con la mia morte, la sua ragazza ha avuto un tributo in meno contro cui combattere.
-E che ci fa uno come te nel nostro appartamento?- chiedo tirandomi a sedere e incrociando le braccia al petto.
Niamh si alza dando le spalle a entrambi e afferrando i primi vestiti che trova nell'armadio con un'aria parecchio sconsolata. Come se non ci fosse un altro ragazzo nella stanza ad ammirargli il suo bel culetto da ballerina che si ritrova.
Mi schiarisco la voce fissando Finnick che in risposta scrolla le spalle divertito. 
-E' qui per me.- dice lei voltandosi, vestita, per dirigersi verso di lui -Ci vediamo a pranzo.- sorride lasciandomi un bacio sulle labbra.
-Aspetta.- la fermo bloccandole il braccio -Dove vai?- chiedo guardandola dritto negli occhi.
Lei non sostiene il mio sguardo e il suo sorriso cede per un attimo prima di riprendersi -Abbiamo un appuntamento con gli stilisti perché dobbiamo stare ad una festa stasera, quella in onore di Katniss e Peeta. C'è l'ultima tappa oggi.-
Sospiro lasciandole il braccio. Qualcosa mi dice che mi stia mentendo ma lascio correre. Sono quasi due anni che va avanti così e so che è impossibile ottenere informazioni.
-Ti amo.- sussurra lei prima di darmi un bacio sulle labbra.
Si tira indietro prima che possa approfondirlo e se ne va seguendo Finnick.
-Ti amo anche io!- urlo quando sento chiudere la porta prima di riallungarmi sul letto a faccia in su.
Mi chiedo cosa stia facendo la mia famiglia nel distretto.
So grazie a Lawrence che non si è spezzata, come dice il motto. E io lo avevo rispettato, tantuandomelo persino sull'avambraccio sinistro: Mi piego ma non mi spezzo. Ovviamente non potevo scriverci "Un Wellwood si piega, ma non si spezza" sarebbe stato troppo assurdo e le persone avrebbero potuto sospettare vedendomi in giro. Già il mio falso accento da Capitolino non veniva poi così bene, figuriamoci se provavo a scrivere un motto di una famiglia del Sei sul mio braccio. Mi avrebbero sparato a vista anche solo se lo avessi pensato. 
Quando decido definitivamente di alzarmi e vestirmi con i primi boxer e pantaloni che trovo a terra, vado in cucina a bere qualsiasi cosa che non contenga alcool, che in casa nostra corrisponde all'acqua o al latte con zero virgola un'altra marea di zeri con un uno alla fine.
"Proprio di una ballerina mi dovevo innamorare?" chiedo bevendo direttamente dalla bottiglia dell'acqua mentre sento uno strano rumore fuori dall'appartamento.
Mi avvio verso la porta lasciando la bottiglia sul bordo del tavolo, che cade inesorabilmente atterra come attratta da una forza magnetica. 
-Ah, la gravità!- esclamo aprendo la porta e trovando Cherryn intenta a rialzarsi da terra appigliandosi agli scalini -Questa sconosciuta.- rido passandomi una mano sulle tempie. La testa deve essermi esplosa ormai e considerando dall'occhiata che mi rivolge la mia amica è scoppiata anche a lei.
-Fottiti Ma... Cloke...- impreca lei attenta a correggersi subito.
-Ti sei fatta male?- chiedo avvicinandomi per aiutarla a rialzarsi.
-No, ho sbattuto con il cyberbraccio.- risponde mettendosi a sedere sugli scalini. Forse ieri sera abbiamo esagerato davvero molto.
-Sia lodata la tua assassina allora.- sussurro quasi per paura di come possa reagire. 
Oliwia, la vincitrice della sua edizione, le aveva spezzato, letteralmente, il braccio destro prima di ucciderla e per gli allenamente glien'avevano costruito un altro, ultra tecnologico, ricoperto di un materiale simile alla pelle, o forse era effetivamente pelle. 
Cher fortunatamente si limita a sorridere amaramente, evidentemente troppo spossata per reagire -Ieri sera quando sono tornata Lawrence non c'era. Tu e Niamh sembravati troppo presi- fa le virgolette con le dita -e mi sono addormentata sull'uscio perché non avevo le chiavi.- spiega fissando il pavimento ai suoi piedi. Perché lei non guarda mai, e dico mai, nessuno negli occhi. Anche se quando è fuori deve sforzarsi di farlo, o almeno di farlo sembrare, visto che lei era molto più famosa di noi nei suoi giochi. I suoi capelli sono rimasti sempre rossi, ma ora le arrivano alle spalle e i suo nuovo rosso non è naturale, gli occhi sono neri e non più color cioccolato e la sua pelle è stata letteralmente sbiancata ma il suo tatuaggio è rimasto, anche se deve coprirlo con ceroni. Sembra un vampiro, è per questo che si ha scelto di chiamarsi Porfiria. "Il vantaggio di essere la ragazza di Lawrence". 
-Sai quando torna?- chiedo fissando le sue scarpe nere, che, tra parentesi, sono orribili, e non lo dico perché io sia un esperto di moda o voglia sembrare un capitolino spocchioso, ma perché se Niamh le indossasse probabilmente le userei solo per nasconderci più pasticche possibili dentro il tacco. E considerando la grandezza, ce ne andrebbero parecchie.
Lei fa un verso, che credo sia un no misto ad uno sbuffo, perché entrambi sentiamo l'auto di Lawrence fermarsi davanti al palazzo. La invito ad entrare per non farsi trovare in queste condizioni dal suo adorato fidanzato e chiudo la porta nel momento esatto in cui Lawrence sbatte il portone principale.
-La fortuna è dalla nostra parte stamattina.- mormora accendendo la macchinetta del caffè. Non sono sicuro che lì dentro ci sia solo caffè ma non glielo ricordo perché so che tanto lei lo sa già. Cherryn sa sempre tutto.
Quanto si mette a sedere sul tavolino con la tazzina di caffè espresso in mano sento bussare alla porta e facendo roteare gli occhi, per quello che la mia testa consente, vado ad aprire sapendo già chi mi troverò davanti.
-Buongiorno.- sentenzia con il suo solito sorrisino sbruffone mentre Lawrence entra in casa mia seguito da Kit e Hilien, due compagni di arena di Cher e nostri amici. 
-Perché sei mezzo nudo con la mia ragazza in casa?- chiede avvicinandosi a lei e sedendosi sul tavolo fissando Cher mentre tenta di bere quel caffè probabilmente corretto.
-Perché tu ieri sera mi hai lasciata sola e sono venuta a consolarmi.- risponde sarcastica lei.
Lawrence ride, osservandola dall'alto in basso e, costatando che ha ancora cappotto e borsa messa a tracollo, scuote la testa. Sono più che sicuro che lo fa dopo aver visto le scarpe.
-Cosa dovevi dirci di così tanto importante?- chiede Kit interrompendo il silenzio.
Lawrence mi lancia un'occhiata così gli rispondo che -Sì, Niamh è uscita.-
Sospira e inizia a parlare -Tutti sappiamo che questa sera c'è la cerimonia e tengo a dirvi che voi non siete invitati.- Ci guardiamo tutti a quelle parole, tranne Cher -Kit, tu vieni dal Dodici e non è difficile capire il perché non possa esserci.
Kit annuisce e scuote la testa in risposta. Non si sarebbe mai azzardato di parlare con i due vincitori, dopo le minacce che ci hanno rivolto prima di convincerci a collaborare contro i ribelli, ma loro avrebbero potuto riconoscerlo.
-Riguardo a voi due, signore,- continua guardando solo Hilien dal momento che Cher ha la testa bassa sopra la tazzina da caffè -ci saranno gli ex vincitori, tra cui Oliwia, e non è il caso che vi facciate venire crisi isteriche davanti a lei o davanti agli altri.- si morde il labbro sapendo che in realtà il vero problema è proprio la sua ragazza. Cherryn non ha mai sopportato la sua sconfitta.
-Tu invece, Miki,- sorride sarcastico e io sbuffo a quel soprannome -è stata Niamh a chiedermi di non farti venire.
-Niamh?- domando incrociando le braccia al petto. Perché la mia ragazza avrebbe dovuto chiedere a suo fratello di non mandarmi alla festa? Lei non sa nemmeno chi sono realmente né tantomeno che lavoro faccia in realtà il fratello.
-E' inutile che chiedi. E' gelosa lo sai.- risponde lui. Si vede che sta mentendo ed è da stamattina che la gente mi mente. Però ha ragione, è inutile fare domande, tanto Lawrence non mi avrebbe risposto lo stesso.
-Però alla mia gelosia non ci pensa mai nessuno eh?- dico retoricamente mentre fisso lo smalto blu sui miei piedi ancora scalzi. 
-E' tutto.- annuncia Lawrence scendendo dal tavolo e afferando Cher per un braccio aiutandola ad alzarsi.
-Ci hai trascinato qui per dirci questo?- domanda Hilien scocciata mentre osserva la sua amica intenta a rimanere in piedi mantenendo l'equilibrio su quei trampoli.
-Sì.- la fredda lui aprendo il portone -Volevo dirvelo personalmente invece che farvi avere qualche reazione strana davanti a Snow o chi per lui. Seneca è morto.-
-Cosa?- chiediamo in coro io e Kit rimanendo a bocca aperta. 
Lawrence si limita a fare un risata strana, che sembra più un verso, e svanisce oltre l'ingresso, richiudendo la porta una volta che Cher lo ha raggiunto.
Noi tre, rimasti ancora sbigottiti, ci limitiamo a fissare il pavimento. 
Se Snow ha ucciso il suo primo stratega, può significare solo una cosa, e cioè, che la ribellione è iniziata.
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Bene, il primo capitolo è andato, spero vi sia piaciuto, e lasciate qualche piccola recensione se vi va. 
Tsuki, ti ringrazio qui in fondo per avermi donato due tuoi personaggi de forum e spero che ne varrà la pena quando li muoverò.
Al prossimo capitolo!
  
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