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Autore: alaskainblack    17/08/2014    3 recensioni
Mi dicevi che non avevi mai visto una ragazza come me, ero diversa da tutte le altre e mi avresti amato per sempre e io ci credevo e mi sentivo così fortunata da vedere la vita di tutti gli altri fin troppo deprimente.
Ci distendevamo sulla spiaggia senza dirci una parola perchè gli occhi dicevano già troppo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Can you see through the tears? '
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MEMORIES

A volte guardo negli occhi i miei figli e vorrei scorgere il tuo viso in loro e non quello di mio marito, so che non dovrei pensare queste cose eppure sono ancora innamorata di te.
Sono nove anni che non ci parliamo ma è inevitabile pensarti, in televisione parlano solo di te, e infondo sono felice, ti conosco e so che ti meriti tutto questo anche se ancora mi dispiace che sia finita così.
Dopo di me ti sei fidanzato ancora con quattro ragazze, belle e bionde, si parlava sempre di loro e qualcuno insinuava addirrittura che ci fosse programmato un matrimonio ma non è stato così.

Quando stavamo insieme parlavamo di matrimonio, di avere una famiglia, anche se tu la volevi in un futuro lontano e io invece non volevo aspettare, ora invece sembra che passi di ragazza in ragazza cercandone l'amore invano.
Ammetto di cercare le foto che i paparazzi ti scattano con le tue fidanzate e vedo che non le guardi come guardavi me, sei distratto, a volte mi immagino che tu mi stia ancora pensando.
Il mio numero ce l'hai, chiamami ti prego, io ti ho perdonato, nove anni di silenzio sono troppi per due persone che si sono amate come noi.


Quando ti vidi la prima volta mi sentivo una di quelle tue fan, ti sognavo tutte le notti e non riuscivo a credere di vederti di persona, ero timida, quasi stupida e non sapevo cosa fare eppure tu mi mettesti a tuo agio e mi innamorai di te e non so ancora se fu uno sbaglio o no.
Sentivo la gente che mi chiamava la tua nuova fiamma, come se non ci fosse amore tra di noi, io ero così stupida e sensibile che a volte piangevo e tu mi consolavi sempre dicendomi che la gente non ci capiva perchè eravamo speciali.

Mi dicevi che non avevi mai visto una ragazza come me, ero diversa da tutte le altre e mi avresti amato per sempre e io ci credevo e mi sentivo così fortunata da vedere la vita di tutti gli altri fin troppo deprimente.
Ci distendevamo sulla spiaggia senza dirci una parola perchè gli occhi dicevano già troppo.
Mi ricordo ancora i tuoi travestimenti, occhiali da sole e cappellino da baseball, quelle orribili magliette e le strade più nascoste che prendevamo per non farci vedere dalla gente.

Nelle interviste parlavi a malapena di me eppure quando sentivo il mio nome pronunciato sulla tua bocca davanti a migliaia di persone mi commuovevo.
Quando siamo andati in Africa insieme mi hai detto che mi amavi davanti a tutti quei bambini che ci guardavano incantati, eravamo solo io e te e quella strana tribù, io con due trecce e una riga disegnata in faccia e tu con i capelli rossi di tintura e lo sguardo innamorato di me, ci sposammo per giocare seguendo i riti di quell'isola promettendoci di non dirlo a nessuno e di aspettare la vera cerimonia che non arrivò mai.

Tornati da quel viaggio ti dissi che mi mancava la libertà così tu per rallegrarmi una settimana dopo mi portasti da quel collezionista di Bob Marley comprando un disco rarissimo pagato un milione di dollari solo per farmi ritornare il sorriso, dicevi che era per noi due.
Ogni sera mettevi una canzone di quel vinile e ballavamo come due stupidi in quell'enorme salotto stringendoci l'un l'atro e guardando le stelle dalle enormi vetrate sussurrandoci che non sarebbe finito mai.

Quando facemmo cinque anni insieme mi facesti una dedica bellissima, piangevo a ogni parola scritta e tu piangevi con me perchè dicevi che vedermi triste ti rendeva infelice, e ti giuro che la conservo ancora insieme a un fiore di quel bellissimo mazzo di mughetti.
Andava tutto bene, senza alcuna preoccupazione.


C'era una festa quella sera, come sempre eravamo andati insieme, vestiti semplici, privi di orgoglio, tutti che ci facevano i complimenti, facevamo invidia a chiunque con il nostro amore.
Ti sei allontanato un attimo andando da quella ragazza bionda, una carina, timida che arrossiva a ogni tuo sguardo, mi ricordava me stessa quando ti incontrai.
Tutta quella innocenza ti prese e la baciasti, avevi bevuto, ma non lo riuscivo ad accettare, lei dopo venne da me chiedendomi scusa ma non aveva nessuna colpa, eri tu.
Ti fissai e ti sentii distaccato, non ti eri nemmeno accorto che avevo visto tutto, la stavi ancora guardando e poi bevesti un'altro sorso.
Io piangevo in silenzio e se ne accorse quel ragazzo, quel giocatore di baseball famoso che in quel momento sembrava più dolce di te, mi asciugò una lacrima, mi offrì da bere dicendomi che non meritavo tutta quella sofferenza guardandomi con gli occhi azzurri che mi ricordavano i tuoi, gli credetti e mi gettai tra le sue braccia.
Quando tu arrivasti e mi vedesti con lui avevi capito tutto, sapevi che ti avevo visto con lei, tornammo a casa, provasti a scusarti mentre io ti dicevo cose orribili che infondo neanche pensavo, era la rabbia che parlava per me, tu lacrimavi coprendoti il volto con le mani e non ti avevo mai visto così distrutto, mi urlasti che mi amavi mentre piangevi disperato mostrandoci tutti i nostri ricordi ma ero troppo stupida per capirlo, ti dissi che me ne sarei andata, di non cercarmi più e tu mi chiedesti un'ultima notte insieme, accettai e mi pentii di tutto ma non riuscivo a contare sulla tua fiducia e sul fatto che non sarebbe più successo, ti amavo ma finì tutto lì e fu solo colpa mia.

La mattina dopo feci le valigie chiedendomi se fosse la cosa giusta, ricordo ancora come mi guardavi, stavi piangendo, anche io ma quegli stupidi occhiali da sole mi coprivano gli occhi rossi di lacrime.
Lui mi aspettava nell'auto, innamorato di me ma io non di lui, non ti dissi nemmeno addio, non ce la facevo, sarei scoppiata a piangere, mi voltai solo riuscendo a vederti salutarmi con la mano, gli occhi ancora pieni di lacrime mentre ti leggevo sul labiale "Gisele, ti amo" e io avrei voluto urlare "Leonardo, anche io" e tornare da te con un abbraccio ma Tom mi spinse nella macchina, partì il motore e lasciai per sempre quella villa, te e tutti i miei ricordi insieme all'amore che non provai più per nessun altro.

Mi mandasti una lettera in cui ti scusavi di tutto, piansi di nuovo per tutte le cose belle che mi dicesti ma lui mi disse che non dovevo rispondere e da te non mi arrivò più nulla, era finita.
Un mese dopo lessi sui giornali che ti eri messo con un'altra, non potevo darti torto, anche io ero già fidanzata.


Ti sogno ancora, noi che balliamo su una canzone di Bob Marley, il nostro viaggio in Africa e tutte le belle parole che mi dicevi, mi manchi, ho due figli e un marito ma amo di più te che loro, ma ormai ho una famiglia che non posso lasciare.
Ricordati solo che se vedi una foto della mia famiglia su qualche giornale di moda allora saprai che non sono felice come sembro, te ne accorgerai da solo, conosci il mio vero sorriso, lui non l'ha mai visto.



ANGOLO AUTRICE: Allora, intanto vi ringrazio se siete arrivati alla fine di questa infinita e credo noiosa OneShot, grazie mille ancora se commenterete e naturalmente spero vi sia piaciuta.

 
 
 
 
 
  
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