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Autore: Kraflol    17/08/2014    1 recensioni
[molte di esse]
un gruppo di ragazzi si sveglia su una spiaggia di un isola il cui proprietari ha istituito un reality show. i nostri giovani avventurieri devono sopravvivere su quest'isola dove sono stati creati in laboratorio i personaggi di anime, manga, creepypasta, videogiochi e non contento pure demoni.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ero fermo, immobile, in piedi a guardare il vuoto, non osavo neanche muovere un muscolo, non perché avevo paura ma era il mio istinto a fermarmi. Ero in luogo strano, scuro e pieno di una nebbia strana, pesante e asfissiante, a ogni respiro la sentivo entrare dentro di me. Mi sentivo male e man mano che il tempo passava mi sentivo peggio quasi a stramazzare su quel suolo freddo. Qualcuno mi stava osservando, non la smetteva un minuto non li volevo dare la soddisfazione del mio panico quindi rimanevo immobile, zitto, però non potevo resistere tanto quella nebbia mi stava soffocando. Ero ormai sdraiato al suolo quando una luce che penetrava da dietro un porta nascosta mi diede speranza nel fuggire da quel luogo, mi avvicinai strisciando. Più mi avvicinavo a quella porta di legno più mi sentivo meglio, riuscii ad alzarmi davanti alla porta, sopra di essa c' era la scritta: “ON AIR” illuminata da un led rosso. La porta era stata fatta con un legno scuro, che la rendeva difficilmente trovabile in quella stanza, ed era stato scolpito su di essa un serpente che cercava di azzannare la maniglia placcata d' oro. Non volevo più rimanere in quella stanza così misi mano alla maniglia, ma prima di aprirla mi guardai dietro e lo vidi, colui che mi stava osservando dall'inizio, era in piedi nascosto da quella maledetta nebbia, non riuscii a vederlo bene, l'oscurità giocava a suo favore, la cosa che mi fece rabbrividire più di tutte era che prima di fuggire da quella stanza quella persona mi sorrise caldamente. Cercai di aprire quella porta, ma proprio in quel momento una sirena d'allarme mi svegliò da quell'incubo. Ero disteso su una morbida sabbia bianca, la sirena suonava ancora con un volume così alto da farmi sfiorare l'esaurimento nervoso,cercai di alzarmi ma ero così frastornato che riusci solo a sedermi, mi guardai intorno e capii perché sentivo quella dannatissima sirena era così forte, c'era un megafono poco lontano dove mi ero svegliato. In preda a un attacco furioso, da uomo che voleva dormire, cercai di prendere quel megafono per farlo in mille pezzi, ma, come se sapesse cosa volevo fare, quell'oggetto infernale sprofondò nella sabbia sparendo dalla mia vista. Riuscii finalmente ad alzarmi e mi guardai intorno e vidi, come avevo fatto a non vederlo non lo so, un enorme schermo sorretto da una grande asta di ferro che usciva dall'acqua. Dopo averlo visto cercai di capire dov'ero, però, facendo ciò, scoprì una cosa così disarmante da farmi cadere a terra, dopo tanta fatica per alzarmi. Cercai di nuovo di ricordare, ma niente, ero incredulo, poco dopo la mia scoperta il grande schermo cominciò a riprodurre un video, c'era un uomo con una maschera da teatro bianca che iniziò a parlare dicendo: -Salve a tutti concorrenti, vedo che vi siete svegliati e che forse vi siete anche accorti che non avete una cosa molto importante: i vostri ricordi.- a quelle parole parole mi venne un sussulto, allora era vero che non riuscivo a ricordare più niente. Quella persona continuò il suo discorso: -Prima che vi dica chi sono lasciate che aumenti la teatralità spiegandovi invece dove siete: siete sulla mia fantasmagorica e tecnologia isola. Tutti gli aggettivi che le ho appioppato non li ho messi lì per caso, in quest'isola ci sono tutte le creature che la mente umana ha creato, in poche parole ci sono: mostri, demoni e creature di anime e manga di ogni genere create appositamente per me da validi scienziati sconosciuti che hanno influenzato delle cellule e DNA creando alcuni mostri o alternativamente hanno usato esoscheletri di metallo e alluminio.- a sentirlo mi vennero i brividi, ricordavo ancora il significato delle parole, quindi capì di cosa stava parlano, e mentre stava parlando sentii dei rumori provenire da dietro di me, mi girai di colpo e vidi, come ho fatto anche qua a non accorgermene prima, una grande e fitta foresta che iniziava subito finita la spiaggia. Ero sorpreso da quella immensa distesa di alberi, sopratutto perché non me ne ero accorto, comunque il tizio in maschera continuò: -Quindi fate molta attenzione quando girerete per i luoghi di quest'isola, quindi dopo le dovute spiegazioni di questo, per fare un po gli acculturati, loco passiamo alle cose più serie, io sono: Terriw fo Darem, il conduttore di questo reality show dal nome “The Green Ring”.- queste parole mi spaesarono: -”reality show”- pensai: -Ma che cavolo-, comunque quel tizio ricominciò il suo discorso dopo una piccola pausa di silenzio, forse per fare effetto:-Comunque, state tranquilli in questo reality non sarete come pecorelle indifese, vi darò delle “armi”, e questa è la parte più bella, che dentro a quelle “armi” ci saranno i vostri ricordi, ma non gioite ancora perché mica vi do a ognuno le “armi” che contengono i vostri ricordi, saranno casuali in modo che dovete trovare la vostra “arma” che puntualmente c'è l'avrà in mano qualcun'altro, bella idea eh!, non ho ancora finito per poter riavere i vostri ricordi dovete solamente toccare vostre “armi”, in modo tale che riescono a scannerizzare le vostre impronte digitali. Le ultime cose: l' obbiettivo e i “premi”, l'obbiettivo di questo reality è quello di trovare il vostro animale che vi indicherà la via da seguire, però attenti se trovate l'animale che non è il vostro, esso vi attaccherà e ricordatevi quegli animali sono “immortali”. Per finire i “premi” chi arriverà per primo avrà un aiutino nel prossimo obbiettivo, invece chi arriva ultimo avrà una sorte peggiore della morte. Mi sembra di aver detto tutto quindi vi lascio... Un attimo quasi dimenticavo, la foresta è pericolosa state attenti potreste morire, è per questo che vi ho lasciato un regalino otre le vostre “armi” e comunque ricordatevi di sorridere siete in diretta!-. Ero un po' stranito e sconvolto quando finì di parlare, avevo ascoltato tutto ma era come se non ci avessi capito niente , e per di più poco dopo che lo schermo si spegnesse venne risucchiato dal mare davanti a me e dalla sabbia sputarono due oggetti: un pacco regalo con tanto di fiocco e uno zaino con su scritto “regalino”. Per prima cosa aprii il pacco regalo, ero curioso come un bambino anche se dovevo essere serio in quel frangente, dentro ci trovai una gamba e un braccio metallici da infilare rispettivamente al braccio destro e alla gamba sinistra,-Allora sono queste la mie “armi”- pensai: -Ok, ci sto-, presi per primo il braccio metallico e me lo infilai al braccio. Mi sentivo formicolare il braccio dietro a quello spessore metallico, ma pensavo che non sarebbe durato molto, presi cosi l'altra, la gamba metallica, con la sinistra, ma la stavo per mettere quando sentii un ringhio provenire dalla foresta alle mie spalle, mi salì un brivido lungo la schiena, mi voltai lentamente con ancora la gamba il mano e vidi un animale che sembrava un cane che se stava sotto l'ombra di un albero in piedi a fissarmi. Il cane non era molto grosso, ma incuteva timore per altre sue carateristiche oltre ai suoi occhi rabbiosi fissi su di me, la parte più spaventosa e anomala del suo volto era la bocca: stava sorridendo. Quel sorriso mi faceva accapponare la pelle sopratutto, guardando il suo bianco sorriso, scoprii che era: “smile dog” ( un cane che una notte uccise i suoi padroni sorridendogli e scomparendo la mattina dopo). Iniziò ad avvicinarsi a me, cercai di indietreggiare ma sapevo che se fossi scappato lui mi avrebbe attaccato alle spalle, si stava avvicinando sempre di più finché non si fermo per preparare l'attacco. Ero lì fermo a guardarlo non sapevo cosa fare, come uniche armi avevo: un braccio destro metallico e nella mano sinistra un gamba anche essa metallica, -Ce la posso fare, è pur sempre un cane, un cane che sorride e mi vuole mangiare, ma pur sempre un cane- pensai, non ebbi altro tempo di pensare perché il cane sorridente iniziò ad attaccare spalancando la sua bocca, mi protessi con il mio braccio destro che venne addentato, però il cane non volle mollare il mio braccio cercando di distruggerlo o di almeno danneggiarlo, io di istinto gli tirai una botta con la gamba dietro la nuca nel punto dove finiva il collo e iniziava la testo o giù di lì, il cane svenne e cadde per terra, io subito dopo cercai qualcosa per legarlo, così almeno se si fosse risvegliato non mi avrebbe cercato, trovai una liana che pendeva da un albero vicino alla spiaggia, la presi e la usai per legare il muso e le zampe dell'animale. Dopo averlo legato potei, finalmente indossare la gamba metallica, dopo averlo fatto mi girò la testa e svenni, quello che vidi dopo era alquanto strano e strabiliante.  

   
 
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