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Autore: Proda    18/08/2014    2 recensioni
4 ragazzi (ok 3, l'ultimo viene tirato dentro per caso) si stancano della vita da cadetti dell'Accademia Navale e decidono di farsi prendere come prigionieri di guerra dagli americani per farsi nutrire senza lavorare.Solo un piccolo problema, Usa e Italia non sono in guerra.
I nostri si troveranno ad affrontare situazioni assurde e improbabili una dopo l'altra con una sola costante: qualunque cosa succeda, non riusciranno mai a farsi catturare, anzi, forse diventeranno addirittura degli eroi!
Genere: Commedia, Demenziale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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2- Missione Possibile (forse)
 

I Nostri eroi erano quindi giunti su uno yacht battente bandiera americana (ma che in cuor suo si sentiva fiorentino)  e stavano cercando di muoversi verso sottocoperta quando vennero bloccati da alcuni uomini vestiti di nero, avevano lo smoking, gli occhiali da sole e una fedora.
Tali uomini insistevano che non si poteva passare poichè in quella zona della nave era ospitato un super VIP.
Mentre il gruppo si domandava chi fosse il super VIP presente sulla nave Giulio stava pensando ad un piano per andare di sotto e scaldarsi, visto che essendo bagnati fradici e esposti al vento, anche se erano loro state date delle coperte avevano freddino, ma appena appena eh!
Rimuginando sul da farsi chiese agli altri un minuto d'attenzione, che però fu completamente ignorato visto che Piero Franco e Paolo stavano scommettendo su chi potesse essere il famoso ospite.
A questo punto Giulio si vide costretto ad alzare la voce e a dare uno schiaffetto in testa a ciascuno di loro, ottenuta una parte della loro attenzione ( Franco continuava a rimuginare che secondo lui l'ospite segreto era un importante cardinale ritiratosi in segreto per allenarsi nelle antiche arti ninja cattoliche) cominciò quindi ad esporre il suo piano per introdursi sottocoperta a scaldarsi, prendere dei vestiti nuovi e mangiare ogni cosa minimamente commestibile come una mandria di locuste.
"Signori, il mio piano è molto semplice, stordiremo le due guardie facendo loro ascoltare 20 minuti di Radio Maria, quindi io e Paolo assumeremo le loro identità sfruttando il fatto che in tutta la storia non siamo mai stati descritti minimamente e quindi  ci precipiteremo sottocoperta scortandovi e dicendo di aver catturato due terroristi intenti ad impossessarsi del controllo della nave per autodichiararsi re dei pirati, domande?"
Franco alzò la mano timidamente dicendo: " Ma io vi vedo, e non assomigliate per nulla a quei due tizi! e poi parlano in inglese, probabilmente hanno una resistenza innata a Radio Maria per via che non ne comprendono il messaggio!"
"Ma questo i lettori non lo sanno! Per loro Io e Paolo siamo esseri leggendari senza forma, un po' come i poltergeist o gli elettori di Berlusconi, ciò detto non permetterti più di dubitare dell'efficacia narcotizzante di Radio Maria miscredente!" rispose quindi Giulio.
"Ma non potremmo semplicemente calarci con una corda sulla fiancata della nave ed entrare che hanno lasciato un'oblò aperto?" rispose Paolo
Giulio rimase un po' deluso  ma infine accettò di buon grado il suggerimento,  anche se insistè fortemente per stordire comunque i membri della security usando Radio Maria, e dopo averlo fatto prese i vestiti di uno di loro gridando di come odiava i nazisti dell'Illinois. Decisero di calarsi uno per uno e per primo sarebbe andato Giulio, una volta che avesse dato il via libera lo avrebbero raggiunto gli altri.
Una volta calatisi dentro però ebbero una sorpresa inaspettata.
"Ma non c'è nemmeno una pagnotta qui porcamiseria, solo Brandy, whisky e vini d'annata!" esclamò Giulio versandosi un bel bicchiere di brandy, completamente ignaro della VERA sorpresa.
"Excuse me sir, but who might you be?" gli disse un uomo di colore un po' anziano che sembrava evidentemente brillo
Giulio rispose in un inglese un po' incerto la prima frase che gli venne in mente "Come with me if you want to live."
A questo punto accadde l'assurdo, Giulio diede uno strattone alla corda per segnalare che era tutto ok e Paolo si calò di volata nella stanza dall'oblò, mentre dall'altra parte era entrato di colpo qualcuno sfondando una porta: Quel qualcuno era un killer che voleva uccidere il presidente e si era intrufolato a bordo fingendosi una delle guardie della security, guardie che aveva ucciso per permettersi una fuga pulita.Paolo però avendo un rapporto di amore-odio con le funi come ben sappiamo, prese male l'ingresso e finì volando per diversi metri spalmandosi sul cranio del'assassino stesso.
In tutto questo casino Giulio aveva avuto il tempo di finire il bicchiere di Brandy e portare il presidente  al riparo sotto ad un tavolo.
"Era veramente un ottimo bicchiere di brandy" fu l'unica cosa che gli riuscì di dire in risposta alla situazione.
Poco dopo entrarono dentro pure Franco e Piero, allertati dal rumore.
Franco riconobbe subito l'uomo anziano sotto il tavolo: "ma che cazzo, questo è il presidente americano, se volevamo fare la guerra dovevamo ammazzarlo no salvargli la vita!"
Il vecchio quindi si alzò esitante e disse: "You...you saved my life...you are heroes!"
Dopo di che chiese se poteva fare qualcosa per sdebitarsi e ovviamente, Franco colse immediatamente l'occasione per chiedergli di dichiarare guerra all'Italia, Paolo non era in condizione di protestare perchè l'impatto col cranio del malcapitato killer lo aveva messo temporaneamente fuori combattimento.
Quindi i quattro, Brock, Giulio, Piero e Franco si misero amichevolmente a bere a giocare a strip-briscola e a pianificare strategie per una guerra lampo contro l'Italia, addormentandosi tutti assieme in allegria.
  
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