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Autore: Emelyee    18/08/2014    6 recensioni
Dopo la battaglia in Grecia i sette semidei della profezia sono tornati a casa da Eroi, si sono sposati e hanno avuto dei figli. Vediamo nel dettaglio le nascite della progenie dei nostri semidei preferiti.
1-Luke Frederick Jackson
2-Marco Agustus Grace
3-Emily Marie Zhang
4-Simon Lucas ed Esperanza Calypso Valdez
6-Bianca Elisa Di Angelo
7-Zoe Sophia Jackson
8-Fabian e Daphne
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Arianna Elizabeth Zhang - 27 aprile


«Mamma, quando torna papà?» Hazel smise per un momento di pettinare i capelli scuri della figlia ed ebbe un lieve sussulto nel sentire nominare suo marito. Erano giorni che non tornava a casa con la scusa delle molte missioni ma, in realtà, voleva solo evitare un nuovo scontro diretto con sua moglie dopo che la settimana prima avevano litigato.
«Non lo so, tesoro» le rispose riprendendo a spazzolare i lunghi boccoli. L’espressione di Emily si fece delusa e strinse forte le labbra per non dare sfogo ai suoi pensieri. Hazel sospirò e si alzò dal grande letto che occupava la sua stanza dirigendosi verso la finestra e scostando appena le tende bianche per guardare fuori. Da dove si trovava poteva vedere che a casa Grace le luci erano accese ed erano tutti svegli, pronti ad iniziare una nuova giornata allegra e spensierata.
«Mamma, perché papà è andato via?» la donna si voltò di scatto verso la figlia con gli occhi spalancati per la sorpresa di aver udito quelle parole; Emily se ne stava seduta in un angolo del letto con il mento appoggiato sulle ginocchia e guardava la madre triste e preoccupata. Hazel le si avvicinò e si accomodò al suo fianco, sorridendole.
«Papà non se n’è andato, amore, è solo più impegnato del solito» una fitta allo stomaco le fece fare una smorfia prima di continuare «Come hai potuto pensare che papà se ne fosse andato?» le accarezzò i capelli con dolcezza e la abbracciò sentendola rilassarsi sotto la sua stretta, rassicurata da quelle parole. Un’altra fitta costrinse a mordersi la lingua, ma non disse nulla e le propose di andare a trovare Marco per distrarla dalla conversazione appena avvenuta.
«Ma se papà torna mi chiami, vero?» chiese prima di lasciare la stanza con sguardo deciso.
«Certo, tesoro. Ora vai e non ti preoccupare»                                                                     
Non ci volle molto prima che Hazel si piegasse in due con un gemito per via di una nuova fitta allo stomaco. Erano giorni che si sentiva stranamente gonfia come un palloncino pieno d’aria e sentiva un lieve fastidio al bassoventre, ma aveva attribuito tutto ad un sintomo dell’arrivo imminente del ciclo; ora, invece, iniziava davvero a temere che si trattasse di qualcosa di estremamente più grave di una banale sindrome premestruale. Lanciò un urletto quando il dolore la investì per l’ennesima volta e si coricò sul letto sperando che passasse in fretta.
 
Fu Leo a trovarla, due ore dopo, svenuta in un bagno di sudore e lacrime e a chiamare i soccorsi.
«Andiamo, Hazel, svegliati» sussurrava tenendole la mano mentre aspettava che Chirone e i suoi amici avvisassero i figli di Apollo che lavoravano all’ospedale di raggiungere il Campo con un’ambulanza il più presto possibile. Pauline si era occupata di informare Frank e mai compito era stato più difficile da portare a termine: l’uomo entrò immediatamente nel panico chiedendo maggiori dettagli sulle condizioni di salute della moglie e agitando convulsamente la spada che stringeva tra le mani rischiando di decapitare Thomas, un giovane semidio figlio di Ares che sedeva di fianco a lui.
«Frank, adesso calmati e sbrigati a tornare a casa. Noi la portiamo all’ospedale e vedremo di scoprire che cose le è successo, ok? Andrà tutto bene, fidati» quando la chiamata si interruppe la donna ci mise ore per dimenticare l’espressione tormentata dell’amico.
 
Frank volava senza sosta da ore per raggiungere sua moglie il prima possibile ma, per quando si spingesse allo stremo delle forze, gli sembrava sempre di andare troppo lentamente, che l’acqua sotto di lui scorresse al rallentatore e i minuti si accavallassero l’uno sull’altro, implacabili. Respirava a fatica, ormai, ma non poteva fermarsi: Hazel lo aspettava. Non riusciva più a vedere il paesaggio attorno a sé, ciò che aveva davanti agli occhi era il giorno del loro litigio.
 
«Come hai potuto presentare quella donna a mia figlia, Frank?!» la donna sbraitava da almeno mezz’ora lanciando addosso al marito qualsiasi cosa le capitasse sottomano, infuriata.
«Andiamo, Roxy è solo un’amica, come puoi pensare che ci sia qualcosa di più tra di noi?!» ribatté il semidio evitando per un soffio un piatto di ceramica e guardando esterrefatto sua moglie accusarlo di averla tradita con un’altra. Lo sguardo di Hazel si fece, se possibile, ancora più iracondo all’udire quelle parole.
«Terence vi ha visti, maledizione! Vi ha visti, capisci?!» pietre preziose di ogni genere sbucavano da ogni angolo con un sonoro ‘plop’ richiamate dalla furia della figlia di Plutone.
«Visti cosa? Cosa ha visto, Hazel? Cosa?! Ha visto che l’abbracciavo dopo che mi aveva raccontato del suo amore non ricambiato proprio per Terence?! Oppure ha visto che Emily si avvicinava a lei per imparare qualche trucchetto da una figlia di Ecate?!» Frank allargò le braccia, esasperato da quella discussione senza senso «Eh, Hazel? Cos’è che ha visto?!»
Lei aveva le lacrime agli occhi per la rabbia e il dolore che quella scoperta le aveva provocato ma non esitò a rispondere alla provocazione di suo marito. «Smettila di negare di fronte all’evidenza, Frank! Smettila!» la semidea gli si avvicinò puntandogli un dito contro «Vattene. Non ti voglio più vedere» sibilò.
 
Quando raggiunse l’ospedale, quattro ore dopo, i suoi amici sorridevano.
«Ma cosa succede adesso? Perché ridete? Come sta Hazel? Dov’è?» fu Leo a guidarlo fino al reparto maternità dell’ospedale e a farlo entrare nella stanza di sua moglie mentre ancora aveva gli occhi spalancati e un mucchio di domande per la testa, ma gli bastò guardala negli occhi perché tutto scomparisse.
Era seduta sul lettino e gli sorrideva debolmente, stravolta. Aveva raccolto i capelli in una coda spettinata in modo da tenere i ricci ribelli lontani dal viso ancora pallido e sudato ed era scompigliata come solo chi ha appena vissuto l’unica cosa che mai si sarebbe aspettato potrebbe essere, ma i suoi occhi erano luminosi come li aveva visti una sola volta prima di allora e lo guardavano con un amore che credeva non avrebbe mai più rivisto. Frank non osava muoversi per paura di rompere quell’incantesimo ed essere catapultato di nuovo in quella dimensione in cui non poteva nemmeno sfiorarla.
«Roxy è venuta a trovarmi poco fa» esordì, serena, mentre a lui si gelava il sangue nelle vene. «Mi ha detto tutto e... Ecco, io credo di dovermi scusare per tutte le cose orribili che ti ho detto quella sera. Non avrei mai dovuto credere alle parole di Terence, mai, eppure l’ho fatto e sono riuscita a distruggere la pace che c’era nella nostra casa da così tanto tempo. Mi dispiace così tanto, Frank; io ti amo, non ho mai voluto che tu te ne andassi e...»
«Dillo di nuovo» la interruppe lui, con le lacrime agli occhi «Dì che mi ami» Hazel sorrise.
«Ti amo, Frank Zhang, non sai quanto» le si avvicinò con cautela, ancora timoroso di rompere quella fragile bolla di felicità in cui si era rinchiuso assieme alla sua ragione di vita. Quando fu abbastanza vicino si abbasso e le lasciò un bacio sulle labbra.
«Ti amo anche io» sospirò, rialzandosi «Ma ora vorresti spiegarmi che cos’è successo? Credo che il mio cuore abbia a stento sopportato il colpo quando Pauline mi ha detto che ti sei sentita male e che ti stavano portando all’ospedale» lei lo guardò e sorrise facendogli perdere un battito, come le prime volte. Gli fece cenno di avvicinarsi e gli sussurrò, piano: «Spero che tu sia pronto a diventare di nuovo papà perché di là c’è una bellissima bambina che aspetta di conoscerti»
«Una bambina? Ma cosa... Come... insomma tu eri incinta? Ma da quando? E perché non me lo hai detto? Io... Sono papà e...» Hazel ridacchiava dello sconcerto di suo marito, consapevole dell’effetto che quella notizia aveva avuto su di lui.
«Avrei un’idea per il nome, se non ti spiace» disse prendendogli la mano.
«Non ha ancora un nome?» Hazel scosse il capo e fece per parlare proprio mentre l’infermiera entrava nella stanza con la loro bambina. Frank notò che la piccola aveva la pelle lievemente più chiara rispetto a quella della sorella ma che condividevano gli occhi mandorla e i capelli scuri e che era meravigliosa come pochi. Non la prese in braccio, si limitò ad osservarla dall’alto, estasiato.
«Allora, come volevi chiamarla?» chiese sfiorando la guancia morbida di sua figlia con un dito.
«Arianna Elizabeth Zhang. Cosa ne pensi?» Hazel si era sporta per vedere il suo piccolo miracolo che dormiva serena e felice nella sua culla.
«Trovo che sia perfetto, come lei»



Angolo Autore:
Venghino venghino siore e siori, venghino a festeggiare la nascita di una piccola e inaspettata Arianna Elizabeth Zhang! Allora, evidentemente Hazel non sapeva di essere incinta e, per quelle che non lo sanno, sì, è davvero possibile partorire senza saperlo. Tanto che più o meno il 20% delle donne partoriscono senza essere a conoscenza del proprio stato. Tutto ciò è possibile perchè il ciclo può presentarsi comunque grazie al cervello che impedisce al corpo un cambio di abitudini, ad un 'gonfiore' estrmamente ridotto che può essere scambiato, apputo, per un semplice gonfiore, il tutto aiutato dal fatto che il bambino potrebbe non muoversi. Finita le lezione, niente complimenti, grazie. In ogni caso, Hazel rientra perfettamente in questa categoria. Passiamo ora al nostro Frank. Ha veramente tradito Hazel con Roxy, l'avvenenete figlia di Ecate? Assolutamente no, gente! Il giovane Terence, innamorato della semidea, ha semplicemente avuto un forte attacco di gelosia e, per allontanare i due, ha deciso di... ehm... intervenire in modo poco ortodosso. In realtà, Frank e Roxy hanno in comune solamente le missioni che gli vengono affidate.
Ringraziatemi per questo meraviglioso capitolo che hos critto alle 2:00 perchè l'ispirazione è arrivata a quell'ora grazie alla canzone 'Da capo' di Giada Agasucci (facciamo pubblicità alle mie fonti di ispirazione u.u) che personalmente trovo bellissima. In ogni caso, ecco qui il capitolo che, se fa schifo... beh... siate crudeli! Ah, giusto! Arianna arriva due anni dopo l'arrivo al Campo di Fabian e Daphne che, al loro volta, sono arrivati due anni dopo la nascita di Bianca e Zoe. I compleanni di Fabian e Daphne, se vi interessano, sono il 7 settembr e il 26 dicembre.
Credo di aver detto tutto... Ringrazio tutti coloro che seguono la storia, la recensiscono e la inseriscono tra preferite, seguite e ricordate. Vi amo tutti, ragazzi! Il prossimo cpaitolo sarà di passaggio, come la volta scorsa. Potete chiedere che inserisca determinati dettagli, se volete, e cercherò di seguire i vostri desideri. Detto questo, alla prossima,
Elena.
  
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