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Autore: ___Page    18/08/2014    9 recensioni
"All’apparenza Drakul Mihawk poteva sembrare un uomo freddo e distaccato ma i suoi figli, e soprattutto la piccola, sapevano che padre affettuoso e attento fosse, anche se a modo suo. Sapevano di poter sempre contare su di lui e sapevano anche che avrebbero trovato comprensione per le loro giuste cause.
Sì, Drakul Mihawk era un uomo freddo e severo. Ma per i suoi figli avrebbe fatto sempre qualsiasi cosa."
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul, Mihawk, Nico, Robin, Perona, Roronoa, Zoro, Trafalgar, Law/Margaret | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Non devi preoccuparti! Anche se a scuola conoscerò dei nuovi bambini, tu resterai sempre il mio migliore amico!- spiegò con un tono rassicurante, prima di avvicinarsi con l’orecchio alla sua bocca per sentire cos’aveva da dire -No, purtroppo non puoi venire con me- disse un po’ dispiaciuta -Ma ti prometto che giocheremo un sacco insieme appena sarò a casa! Anche con Chopper e Bepo!-
Un rumore fuori dalla stanza la fece voltare, appena in tempo per vedere, attraverso la fessura della porta socchiusa, la luce del corridoio accendersi e dei passi pesanti e inconfondibili avvicinarsi.
Svelta, si tolse il lenzuolo dalla testa, uscendo da quella tenda improvvisata, e posò la testa sul cuscino, fingendo di dormire, l’orsacchiotto di peluche stretto al petto.
-Perona- la chiamò, apparentemente severo, non ricevendo risposta -Guarda che ti ho sentito parlare- aggiunse, dopo un attimo.
Aprì un occhio incrociando l’iride dorata di suo padre, che la fissava impassibile come sempre, in piedi accanto al letto. Si tirò su a sedere, continuando ad abbracciare il suo pupazzo mentre Mihawk prendeva posto accanto a lei e accendeva la lampada a forma di fantasma sul comodino, vicino alla quale c’era una foto incorniciata che lo ritraeva con la piccola e gli altri tre suoi figli.
-Che succede?- domandò -Dovresti dormire da un pezzo, domani è il tuo primo giorno di scuola-
Perona lo guardò di sottecchi.
All’apparenza Drakul Mihawk poteva sembrare un uomo freddo e distaccato ma i suoi figli, e soprattutto la piccola, sapevano che padre affettuoso e attento fosse, anche se a modo suo. Sapevano di poter sempre contare su di lui e sapevano anche che avrebbero trovato comprensione per le loro giuste cause.
Per questo la bimba non esitò un secondo a confessare quanto stava combinando poco prima.
-Stavo dicendo a Kumachi che non deve preoccuparsi perché, anche se domani comincio la scuola, lui resterà sempre il mio migliore amico!- disse stringendo l’orsacchiotto ancora di più.
Mihawk scrutò la sua figlia più piccola qualche istante, prima di scostarle una ciocca di capelli dal viso.
-Dimmi la verità- disse, dopo pochi istanti -Sei agitata per domani?-
Capì di avere fatto centro quando la vide abbassare gli occhi sul capo soffice di Kumachi.
-E se non sto simpatica agli altri bambini?- domandò, la voce un po’ incrinata dalla preoccupazione.
Drakul sospirò, conscio che le preoccupazioni della figlia non erano infondate. All’asilo aveva faticato a trovare bambini che non la mandassero via a causa della sua singolare passione per i fantasmi e le storie di terrore, effettivamente inquietante, bisognava ammetterlo, in una bimba di sei anni.
-Questa scuola è molto più grande dell’asilo. Ci saranno un sacco di bambini, vedrai che troverai sicuramente qualcuno con cui giocare- la rassicurò il padre.
-Ma devo proprio andarci?!- domandò, guardandolo speranzosa con i suo enormi occhioni neri.
-Sì- rispose subito e senza esitazione.
-Ma Zoro dice sempre che è noioso e inutile!- protestò la piccola.
-Zoro dice così perché passa tutto il tempo a dormire e poi deve fare i salti mortali per recuperare le lezioni. Ma non devi credere sempre a tutto quello che dice-
-Ma lui è il mio fratellone preferito!-
-E Robin e Law cosa sono?-
-La mia sorellona e il mio fratellone più grande preferito! Perché?-
-Perché loro invece hanno sempre trovato interessante la scuola-
-Ma è per colpa della scuola che Robin è andata via!-
-Sì ma ora che tu dovrai andare all’università ne passerà di tempo. Quindi puoi stare tranquilla, d’accordo? E ora dormi che è tardi- concluse, aiutandola a rinfilarsi sotto le coperte per poi posarle un bacio sulla fronte -Buonanotte- disse, allungando una mano per spegnere la luce.
-Papà!- la bloccò Perona.
-Mh?-
-E se poi ti arrabbi con me come fai con Zoro?-
Mihawk fissò un attimo la figlia prima di lanciare un’occhiata alla foto sul comodino. Trattenne a stento un sospiro pensando a quanto Zoro lo aveva sempre fatto dannare quando si trattava della scuola.
Nonostante avesse seguito le sue orme, praticando il kendo fin dalla tenera età e imparando una ferrea disciplina, a scuola era sempre stato un disastro, anche se Drakul sapeva che ci provava con tutto se stesso. In fondo era un bravo ragazzo suo figlio.
Erano tutti dei bravi ragazzi.
Certo, a volte si domandava come fosse stato possibile sfornare una coppia di gemelli così colta e dedita allo studio come Law e Robin e poi un terzo figlio il cui cervello sembrava accendersi solo a determinate ore del giorno e solo con determinati input.
Fortuna che c’era Nami ad aiutarlo e una volta al liceo aveva imparato a gestirsi. 
Comunque, non credeva che con Perona avrebbe corso gli stessi rischi.
-Non ti preoccupare non credo succederà- le disse prima di spegnere la lampada.
Aprì di più la porta per uscire, allargando la fetta di luce che dal corridoio si riversava nella camera da letto della piccola.
-Papà!-
Si bloccò, la mano sulla maniglia, girandosi di tre quarti verso di lei.
-Anche Kumachi vuole il bacio della buonanotte!- disse tendendo l’orsacchiotto verso di lui.
Questa volta non poté trattenersi dal sospirare. I suoi figli avevano sempre tutti dimostrato un attaccamento particolare al loro primo peluche, che per volere di sua moglie era stato regalato a tutti loro al momento della nascita. Robin si era addirittura portata il suo drago, Momonosuke, a Ohara, dove si era trasferita per studiare archeologia.
Ma sapeva che per Perona Kumachi era di un’importanza incalcolabile, essendo il solo ricordo che aveva di sua madre. Perché, purtroppo, lei Olivia non aveva fatto in tempo a conoscerla.
Tornò sui suoi passi, senza riuscire a credere a quello che gli toccava fare.
Si piegò sul pupazzo scoccandogli un bacio a fior di labbra, prima di avviarsi nuovamente verso la porta.
-E ora dormi, mi raccomando- disse uscendo in corridoio e spegnendo la luce.
Sì, Drakul Mihawk era un uomo freddo e severo. Ma per i suoi figli avrebbe fatto sempre qualsiasi cosa.
 
  
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