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Autore: TheFaultInPotterGames21    18/08/2014    1 recensioni
Dopo quell’addio provvisorio al binario nove e trequarti Albus Severus Potter salutò con disinvoltura il padre Harry e la madre Ginny e si incamminò verso lo scompartimento di suo fratello, James Sirius, e del suo migliore amico, Ted Lupin.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Dopo quell’addio provvisorio al binario nove e trequarti Albus  Severus Potter salutò con disinvoltura il padre Harry e la madre Ginny e si incamminò verso lo scompartimento di suo fratello, James Sirius, e del suo migliore amico, Ted Lupin.
Raggiunti gli amici, il ragazzo si sedette  nel suo posto e tirò fuori la bacchetta e incominciò a fare qualche magia di levitazione, come gli aveva insegnato suo padre.
“Che bacchetta è? “ disse Rose, la maggiore dei figli Weasley.
“Nocciolo e capelli di Veela” rispose intimorito.
 “ Sembra potente come bacchetta, comunque se vuoi far levitare quella piuma dovresti intonare meglio la formula. Infatti è Leviosa non Leviosà. “ Rispose la piccola Weasley.
Il giovane Potter ritrasse immediatamente la bacchetta e pensò che era facile per lei sapere la formula, era già al secondo anno mentre lui doveva essere ancora smistato.
Quell’idea dello smistamento lo fece immediatamente trasalire, aveva il terrore di non finire tra la casata di suo padre, Grifondoro, che era anche la stessa di suo fratello e di Lupin.
“James per te dove mi smisteranno?” chiese Albus.
“Albus non devi aver timore dello smistamento, come ha detto papà il cappello parlante ascolta sempre i voleri del mago, comunque ricordati che ci sono stati maghi potenti e buoni provenienti da tutte e quattro le casate”  rispose James cercando di tranquillizzare il fratello.
Con queste parole di conforto Severus si mise tranquillo, prese il suo pacchetto di cioccorane e guardò che figurina aveva trovato.
Vide l’immagine di suo padre sorridente e con la bacchetta in mano,  vide la cicatrice che aveva fatto tanto scalpore quando Harry era giovane. Al giovane Albus vennero in mente tutte le storie che suo padre gli raccontava, l’incontro con Albus Silente ,le partite di Quidditch, la coppa delle case, le lotte con il mago oscuro Lord Voldemort e la sua morte.
Albus si accorse che queste storie sembravano inventate, quasi prese dalle fiabe di Beda il Bardo, ma poi confrontandosi anche con i piccoli Weasley capì che Harry, Ron ed Hermione erano e saranno degli eroi, perché hanno reso il mondo magico e babbano un posto migliore, senza maghi oscuri.
“Albus, stiamo arrivando, dovresti prepararti, anche tu Hugo” disse Rose.
“Si hai ragione sorellona…… chissà se verrò smistato nei Grifondoro….. Mi piacerebbe avere come capo la preside McGranitt “ disse Hugo il minore dei Weasley. Albus aveva paura della preside, suo fratello gli aveva raccontato che era molto severa, e questo lo intimidiva moltissimo. 
Ormai mancava poco per arrivare alla stazione di Hogsmade e Albus non vedeva l’ora. La sua preoccupazione principale era quella di non deludere suo padre, che era un auror famosissimo, e ogni minuto che passava lui ripensava a come sarebbe stato il suo primo anno ad Hogwarts.
Ecco…. In lontananza si intravvedeva Hogsmade, l’unica città interamente composta da maghi.
Finalmente il treno si ferma e lui, come tutti gli alunni del primo anno, aspetta al binario l’arrivo del guardia caccia Hagrid. Davanti a loro si presenta un omone gigantesco che gridava: “Primo anno!! Primo anno da questa parte!”
Ecco finalmente Hagrid con in mano la sua lanterna accesa .
“Ciao James, Albus e Ted. Come stanno Harry e Ginny?” disse il guardia caccia.
“Bene!” rispose frettolosamente James.
Si incamminarono verso le canoe, erano proprio come Albus le aveva immaginate nei racconti del padre.
In lontananza si vide il castello….. Meraviglioso, con tutte le luci accese.
Hagrid gli accompagnò fino ad un ampio portone di legno, con scritte e disegni in oro, che Albus non riusciva a capire e decifrare.
La porta si aprì e davanti agli alunni si installò una donna, sembrava molto vecchia, aveva un viso spigoloso solcato da rughe profonde, probabilmente causate da tutte le sgridate fatte, capelli grigi con ancora striature corvine, sicuramente era il colore che avevano durante la giovinezza. Era molto alta e magra per essere una donna, aveva una postura rigida e composta.
“Ben venuti alla  scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, tra poco vi smisteremo nelle quattro casate:  Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero. Durante l’anno potrete acquistare punti per la vostra casa o perdere punti. Alla fine dell’anno la casa che avrà più punti riceverà la coppa delle case. Comunque mi presento….. io sono il preside, la Professoressa Minerva McGranitt, qualche domanda?” disse la donna.
Un ragazzo di fianco a Albus alzò la mano, aveva un viso serpentino, occhi azzurri, capelli  biondo platino.
“Oltre alla coppa delle case si riceve qualche altro premio?” disse bruscamente il ragazzo.
“Lei dovrebbe essere Scorpius Malfoy, ha lo stesso comportamento di suo padre. No signor Malfoy non si avranno onorificenze speciali, l’aver vinto la coppa è già abbastanza….. Seguitemi” disse la McGranitt.
Tutti gli alunni si fermarono davanti ad un ampia scalinata di marmo bianco.
“Bene….. il nostro custode, Gazza, vi accompagnerà davanti alla porta della Sala Grande…. Vi chiameremo noi quando saremo pronti” disse burberamente la professoressa.
Arrivò questo uomo, basso, con la faccia da topo e lo sguardo severo. Aveva la schiena ricurva, probabilmente per il lavoro che faceva e l’età.
“Salve a tutti” disse bruscamente, “io sono il custode Gazza, se combinerete dei guai io lo verrò a sapere, sono gli occhi e le orecchie di questo castello. E un appunto per il nuovo Weasley…. Non combinare disastri come hanno fatto in precedenza i tuoi zii. Lei” indicando una gatta, con gli occhi rossi e il pelo ambrato “ è Mrs Purr, la mia gatta….. mi aiuterà a tenere sotto controllo voi marmocchi”.
“Signor Gazza può farli entrare, siamo pronti ad accoglierli” disse una voce , probabilmente della McGranitt, da dietro la porta.
La porta si aprì e gli studenti furono meravigliati da ciò che videro.
La Sala Grande era molto ampia, con quattro lunghissimi tavoli (uno per ogni casa), all’estremità vi era un tavolo con seduti i professori con al centro la McGranitt, davanti vi era un leggio d’oro con simboleggiato un gufo (simbolo di Hogwarts). Alle pareti vi erano i quadri con rappresentati i fondatori della scuola, Godric Grifondoro, Salazar Serpeverde, Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero, e fiaccole, dall’aria antichissima, che sprigionavano uno scoppiettante fuoco. Dal soffitto si vedeva il celo, Harry aveva spiegato ad Albus che era una magia.
“Salve a tutti giovani maghi, prima di incominciare lo smistamento alcune regole della scuola:
  1. Non si  utilizzano magie offensive contro persone della propria casa e non.
  2. Non si esce dal perimetro del castello.
  3. Non si utilizzano prodotti Weasley all’interno del castello.
  4. Arrivare sempre puntuali alle lezioni.
  5. Il coprifuoco nelle sale comuni è alle sette di sera
  6. La foresta proibita è vietata agli alunni del primo anno
  7.  Il bagno delle femmine al secondo piano è chiuso
  8. Non infastidire i fantasmi.
  9. Non si può possedere una scopa personale e, tranne per alcune eccezioni, non potrete far parte di una squadra di quidditch. ” Disse la preside.
“Bene….. Adesso vi chiamerò in ordine alfabetico, vi metterò in testa il cappello parlante” indicando un vecchio, logoro, pieno di pezze cappello da mago “e vi segneremo alla vostra casa, che raggiungerete per incominciare il banchetto… Buona fortuna” concluse la McGranitt.
La professoressa chiamò i vari alunni in ordine alfabetico, ci furono dei Tassorosso e Corvonero soprattutto.
“Hugo Weasley?” disse la preside.
Il ragazzo si avvicinò, si sedette sul vecchio sgabello e attese la sua sorte.
“mmmh… Un altro Weasley, molto bene… so cosa fare con te…. Grifondoro!!” disse il cappello parlante.
“Albus James Potter?”
Finalmente toccò ad Albus, lui intimorito si avvicinò e si sedette.
“Testa interessante Potter….. Sai ho conosciuto tuo padre prima di te, anche lui aveva idee confuse…. Con lui seguì il suo consiglio tu cosa vorresti??”
“Mi vanno bene tutte le case” disse timidamente Potter.
“Molto bene, da quanto mi ricordo non è quello che ha detto tuo padre… Mmmh…. Bene allora ti metterò in un casa che ti farà diventare grande…. Serpeverde!! Chissà che non riesci ad attenuare le discordie tra loro e i Grifondoro!!”
La McGranitt tolse il coppello e Albus, molto timidamente, si avvicinò al tavolo dei Serpeverde, dove tutti lo stavano acclamando.
Si avvicinò un ragazzo molto paffuto, con occhi piccoli e denti storti.
“Siediti Potter, io sono Jamie Goyle…. Il tuo prefetto…. Fai ciò che ordino, e non succederà nulla di male” disse il ragazzo.
Intanto la McGranitt stava chiamando l’ultimo ragazzo per lo smistamento.
“Scorpius Malfoy?”
Il ragazzo, con faccia insolente, si siede sullo sgabello e appena il cappello parlante si avvicina alla testa dice: ”Serpeverde!”.
“Bene… adesso che lo smistamento è concluso qualche informazione di base. Do il ben tornato al miei ex studenti Harry Potter e Neville Paciock che prenderanno rispettivamente la cattedra di Difesa contro le arti oscure e Trasfigurazione” disse la preside.
Albus e James prima si guardarono rispettivamente, poi guardarono il padre che si sedeva sorridente nella sedia di fianco al professor Lumacorno.
“Che il banchetto cominci” concluse la preside.
Davanti agli occhi impressionati degli alunni del primo anno si materializzarono piatti stracolmi  di antipasti, primi, secondi e contorni.
Tutti gli alunni si buttarono sul cibo e con ingordigia presero tutto, e si strafogarono di ogni ben di Dio.
Dopo ore a mangiare videro i fantasmi arrivare affianco ai tavoli della loro casa… Albus vide avvicinarsi un fantasma con un impronta scura esattamente in mezzo al petto.
“Salve a tutti, sono il Barone Sanguinario” disse con una cantilena  “sono il fantasma di Serpeverde… Non disturbatemi e saremmo tutti non tristi” e con queste parole il Barone continuò a lamentarsi in tutta la Sala Grande.
Finalmente tutti ebbero finito di mangiare. “Primo anno seguitemi in silenzio” disse Goyle.
Tutto il primo anno serpeverde lo seguì nelle cantine  fino a trovarsi d’avanti un muro. “ Ok…. Ascoltatemi tutti!! In questa porzione di muro si trova l’ingresso segreto della nostra sala comune!! La parola d’ordine è Cruciatus! Se ve la dimenticate non venite a piagnucolare con me!! Perché a me non interessa niente!!” E con questo il Jamie entrò all’interno di un varco che si era aperto appena aveva pronunciato la parola d’ardine.
“Ok… i ragazzi a destra e le ragazze a sinistre… Subito!!” Urlo Goyle.
Albus si incamminò verso una piccola porta a fianco del ritratto di Salazar Serpeverde con di fianco un enorme serpente, probabilmente un basilisco.
Tutta la sala comune aveva un unico colore ridondante: il verde. Partendo dagli araldi, alle porte, ai quadri, alle poltrone, alla muffa presente tra i mattoni e per fino il fuoco che scoppiettava nel camino aveva il colorito verde. Infine Albus entrò nella porticina e si accorse che anche nelle camere da letto tutto era verde.
Si mise a sedere sul suo letto e si guardò in torno…. Era talmente diverso da camera sua, era sempre vissuto secondo l’ideologia dei Grifondoro, ma adesso doveva vivere con un’altra idea: La razza è più importante di tutto.
Con questa frase il giovane Potter si addormentò in un sonno senza sogni.
   
 
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