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Autore: icered jellyfish    18/08/2014    3 recensioni
[ Hiccup!centric | Spoiler!How to train your dragon 2 ]
Aveva finito di essere così in difficoltà ad essere lui, perché lui, adesso, era l'orgoglio di Berk e di colui che non aveva intenzione di deludere con un fallimento – di colui che, ormai, gli era a pochi metri di separazione, con la disperazione in volto per avere davanti agli occhi la chiarezza di quel che Hiccup non riusciva a vedere davvero.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato, Stoick
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Lo sapeva, che non lo avrebbe mai fatto







C A P I T O L O   U n i c o

Lo sapeva, che non lo avrebbe mai fatto







Forse avrebbe dovuto prestare attenzione anche a ciò che gli stava accadendo attorno, e non solo alla tragica consapevolezza di non riconoscere più negli occhi del suo migliore amico, il suo migliore amico – e non riuscire nemmeno ad accettarlo.
Le pupille ristrette in una linea tagliente ancor più della colorazione aspra e cruda delle iridi che le ospitavano, iniziarono a far risultare il tutto sempre più uno specchio d'olio che non rifletteva più l'unione che li legava e in cui fino a poco prima poteva scorgere occhi che sapevano capirlo e difenderlo – incapaci di mentirgli o tradirlo –, eppure nemmeno l'evidenza sembrava essere sufficiente per la buona fede e la speranza di Hiccup, che non voleva riconoscere niente di tutto quello – che non voleva riconoscere che quel contenitore di pelle dura e squame nere, ormai, non racchiudeva più al suo interno la volontà dell'unico al mondo di cui si fidava davvero e che era certo gli sarebbe stato accanto in eterno, finché sarebbero durati.
E lui voleva durare, voleva che tutto durasse e che la neve sparisse – la stessa sulla quale Sdentato avanzava e sulla quale, passi distanti, affondavano frenetici e disperati, con la speranza di giungere in tempo per cambiare le sorti di quel nero episodio, insensato al punto d'essere fuori dall'orbita del vero e del possibile, sebbene assurdamente reale.
Lentamente, indietreggiò, spinto dalla stessa creatura che non riusciva ancora a riconoscere davvero come un pericolo – perché non lo era mai stato nemmeno quando lo era sul serio –, fiducioso che in pochi secondi il suo drago lo avrebbe riconosciuto, si sarebbe fermato e sarebbe stato di nuovo bene come fino all'attimo prima – per continuare insieme a combattere una guerra che, ancora una volta, non avevano chiesto. E avrebbero vinto, come avevano vinto la volta precedente.
Forse avrebbero perso di nuovo qualcosa di importante, ma sarebbe stato disposto a pagare qualunque prezzo, pur di ritornare a casa con la sua intera famiglia e la sua gente – guidata dalla salvezza che avrebbe portato a tutti esattamente come aveva già fatto anni prima.
E suo padre sarebbe stato ancora una volta orgoglioso di lui, perché aveva smesso di guardare in basso i suoi piedi e di mandare in fiamme il villaggio – di essere il disappunto di un posto cui sentiva di non appartenere.
Aveva finito di essere così in difficoltà ad essere lui, perché lui, adesso, era l'orgoglio di Berk e di colui che non aveva intenzione di deludere con un fallimento – di colui che, ormai, gli era a pochi metri di separazione, con la disperazione in volto per avere davanti agli occhi la chiarezza di quel che Hiccup non riusciva a vedere davvero.
Perché lo sapeva che non sarebbe successo niente. Lo sapeva, che Sdentato non gli avrebbe mai fatto del male.






F I N E




    » N O T E    A U T R I C E ;

Tutti siamo rimasti sconvolti da questa scena del film e, appena l'ho vista, nella mia mente è scattata subito la voglia di scriverci un'introspezione dal punto di vista di Hic – con un finale che subdolamente allude alla tragidità di come si è concluso il tutto. E piango.
Ho trovato davvero di cattivo gusto far morire Stoick per mano di Sdentato – e ancor più di cattivo gusto è stata la scelta di farlo morire di secco, senza ultime parole, senza addii o malinconici sorrisi.
È stato tragicamente realistico, e l'ho amato tanto quanto mi ha fatto male.
Dio questo film... non ho davvero parole per esprimermi – se non quelle usate per questa storia.
Dilungarmi sarebbe inutile e superfluo, quindi vi saluto qui e vi ringrazio per tutte le attenzioni che mi dedicherete.
Sono al mare e ho scritto tutto da iPhone – codice html compreso – quindi mi auguro di non aver tralasciato nessun particolare stilistico o grammaticale – ho prestato davvero la massima attenzione, spero di non aver fallito. xº
Boh, grazie ancora per qualsiasi cosa mi dedicherete – visualizzazione, commenti, aggiunte a preferite/seguite/ricordate.
Alla prossima!


© a u t u m n
   
 
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