CAP.
2
Lei
lo sapeva,
non poteva più sbagliare. Oramai conosceva il ritmo del suo
respiro, anche solo
da quello avrebbe potuto riconoscerlo fra mille.
Ogni
volta
non era come la prima, ogni volta era un’esperienza unica,
totale,
inconfondibile e indimenticabile, come indimenticabile è la
sensazione della
completezza quando è fisica e mentale insieme.
Lei
lo
sapeva e non si era sbagliata. Le mani di lui non potevano smettere di
accarezzarla.
Come per segnare il confine tra loro e gli altri, tra quello che era
suo e
quello che avrebbe concesso di lei al resto del mondo.
Quando
erano in quella stanza, in quel letto, lui si sentiva il suo padrone e
insieme
il suo servo. Pendeva dalle labbra di lei, pregava che lei lo
desiderasse
almeno una una goccia di quanto lui desiderava lei.
Era
così
da mesi, sarebbe stato così per mesi, anni, forse per sempre.
Lei
non si muoveva sotto le sue carezze, respirava sinuosamente e quel
respiro
bastava ad accendere in lui la passione, il desiderio, la bramosia di
possederla ancora.
Con
impeto
la girò verso di se, assaporò il sapore delle sue
labbra e le fece sentire
tutto il desiderio che gli pulsava nelle vene, che lo rendeva virile,
che lo
infuocava dentro.
Anche
lei
lo desiderava ma non gli avrebbe permesso di avere il sopravvento, non
questa
volta.
Ora
era
lei sopra di lui, teneva le redini del gioco con tutta la sua grazia e
con
tutta la sua voglia.
I
capelli
biondi accarezzavano il corpo dell’uomo già rigido
nel suo desiderio. Era una
tortura, una tortura meravigliosa.
Lei
gli bloccava le mani con una forza inesistente, a cui lui
però non poteva
ribellarsi, e con un sorriso malizioso che gli diceva che stavano per
tornare
in paradiso insieme.
Lei
era
sopra di lui e danzava sul suo corpo la danza della passione. Lui
godeva nel vederla
perdersi in mille sensazioni che come mille farfalle
l’avvolgevano.
Il
respiro
più irregolare, le labbra dischiuse, venivano e andavano
come due viaggiatori
ciechi per il mondo che con gli occhi chiusi apprezzavano bellezze a
loro
invisibili ma reali.