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Autore: jaj984    15/09/2008    1 recensioni
Ryo si ritrova in salotto a ripensare, complice la maturità della figlia, alla sua maturità scientifica e a quelli dei suo amici e ricorda come, dopo tanti sforzi, riuscì a prendere a 21 anni.
Ripensa all’amore nato tra i banchi di scuola con la sua Kaori quando lei aveva solo 18 anni e stava in 4 liceo scientifico e invece lui a 21 anni stava in 5.
E’ tutta un'altra storia da quella che conoscete ... Ryo è cresciuto come uno di noi, tra amici pizza e un cinema, non ha vissuto la guerra e non è uno sweeper ma fa parte di una Band creata con i suoi amici: Umi, Hide e Mick. Ryo descriverà con la musica di Antonello Venditti, parti fondamentali della sua vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa fan fiction è nata per caso, durante un concerto di Venditti e mi piacerebbe nel mio piccolo dedicarla a Lui.  Infatti i nostri protagonisti sono di Roma e sono andati allo stesso liceo di Antonello “Giulio Cesare”.

Ryo si ritrova in salotto a ripensare, complice la maturità della figlia, alla sua maturità scientifica e a quelli dei suo amici e ricorda come, dopo tanti sforzi, riuscì a prendere a  21 anni.
Ripensa all’amore nato tra i banchi di scuola con la sua Kaori quando  lei aveva solo 18 anni e stava in 4 liceo scientifico e invece lui a 21 anni stava in 5.

E’ tutta un'altra storia da quella che conoscete ... Ryo è cresciuto come uno di noi, tra amici pizza e un cinema, non ha vissuto la guerra e non è uno sweeper ma fa parte di una Band creata con i suoi amici: Umi, Hide e Mick. Ryo descriverà con la musica di Antonello Venditti, parti fondamentali della sua vita.

Iniziamo con le sue "Notti prima degli esami” e naturalmente quale canzone è adatta a questo scopo se non “ Notte prima degli esami “!?
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Che strani scherzi fanno i ricordi ecco come una canzone ti può mandare indietro nel tempo.
Ormai a quasi 40 anni mi ritrovo a ripensare a quella notte, a quella notte che cambiò la mia vita, la notte della mia maturità.
La mia notte prima degli esami.
Mia figlia è in camera sua ed ascolta questa canzone per darsi carica per la sua “notte prima degli esami”, la notte della sua maturità.
Ogni volta che esce da quella stanza ci guarda come degli alieni e crede che questa notte sia magica solo per lei, invece non è così, questa notte è stata mitica anche per me e per sua madre e come lo è stata meravigliosa per noi lo è stata anche per coloro che lei chiama zii.

Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla.
Come pini di Roma, la vita non li spezza,
questa notte è ancora nostra.


Eravamo sempre i soliti 4 irriducibili e inarrestabili che, quelle notte di fine anno scolastico, invece di stare rintanati in casa a ripassare le materie fondamentali per la nostra maturità andavano in giro per Roma, per la città eterna, a fare bisboccia e a suonare per le strade con altri amici di avventura conosciuti sul luogo.

Come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?
Le bombe delle sei non fanno male,
è solo il giorno che muore, è solo il giorno che muore
.

E tra un birra, una sigaretta e un bombolone alle 6 del mattino, dopo una notte di baldoria, da pazzi quali eravamo ci chiedevamo: Come facessero le segretarie tutte impettite che vedevamo girare per le strade, con la loro aria di signorina ‘ so tutto io ’ accentuata dagli occhialini tipici di ogni segretaria che si rispetti con quella gonna corta ma non troppo, a farsi sposare dagli avvocati?
La risposta che arrivava da Mick era sempre la stessa: “Perché ci sanno fare a letto!” e li giù con le sviolinate di Mick che ci raccontava le sue avventure amorose e io me ne stavo zitto perché nel mio cuore e nella mia mente c’eri sempre e solo tu amore mio, per me non esisteva un altra donna all'infuori di te.

Gli esami sono vicini, e tu sei troppo lontana dalla mia stanza.
Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto,
stasera al solito posto, la luna sembra strana
sarà che non ti vedo da una settimana.


La maturità era alle porte, e le interrogazioni di fine anno si stavano chiudendo per gli ultimi ritardatari e mi mancavi da morire amore mio. Era da una settimana che non ti vedevo perché eri tutta presa nello studiare Dante e Ariosto, per le ultima interrogazione, tanto che scambiavi tuo padre e Hide per loro.
Ma del resto anche io ero impegnato a preparare gli esami, anche perché per fortuna le interrogazioni le avevo già terminate in tempo.
Quel sabato sera, finalmente, riuscii a liberarmi dagli amici per poterti rincontrare: ci demmo appuntamento al nostro solito posto, vicino a quel pino dove incidemmo i nostri nomi, quando ci mettemmo insieme.

Maturità ti avessi preso prima,
le mie mani sul tuo seno, è fitto il tuo mistero.
Il tuo peccato è originale come i tuoi calzoni americani,
non fermare ti prego le mie mani
sulle tue cosce tese chiuse come le chiese,
quando ti vuoi confessare.


Se sapevo che la mia notte prima degli esami sarebbe stata così meravigliosa, l’avrei presa molto prima la maturità.
Eri bellissima quella sera, indossavi i pantaloni che ti aveva mandato tua sorella da New York e la maglia rossa che ti avevo regalato io.
Le mani quella notte poterono conoscere tutto il tuo corpo. Come sempre tentavo di andare oltre il nostro semplice toccarci e baciarti e quando quella notte non fermasti le mie mani su quelle cosce snelle che, fino alla settimana prima, avevi chiuse quasi a voler tenere custodito un prezioso o un dolce segreto simile a quelli che raccontavamo al vecchio parroco del paesino cercando da lui conforto.     

Notte prima degli esami, notte di polizia
certo qualcuno te lo sei portato via.
Notte di mamma e di papà col biberon in mano,
notte di nonno alla finestra, ma questa notte è ancora nostra.


Questa notte Saeko come sempre starà facendo gli straordinari e di certo avrà arrestato qualcuno.
In questa notte piena di ricordi eccomi qua a dare l’ultima poppata a mio figlio e mi sembra di rivivere un déjà vu solo che  all’epoca c’erano i nonni alla finestra a dare la poppata a te piccolina mia, mentre tua madre era intenta a preparare la sua maturità e io mi dividevo tra il lavoro e l’università, che stai chiusa in camera col terrore di affrontare il domani.

Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni,
notte di sogni, di coppe e di campioni.


E chi se le dimentica quelle pizze e quei calzoni che diventavano freddi, preparate dalle nostre mamme mentre studiavamo, o meglio, mentre facevamo finta di studiare perché ci divertivamo ad improvvisare scenette comiche come dei giovani attori in erba.
Oppure ci mettevamo a parlare dei nostri sogni una volta terminata la scuola  o come spesso accadeva del campionato e della Champions League. Passavamo delle ore a litigare su chi fosse il migliore tra Maradona e Pelé  o se era meglio Paolo Rossi o Gianluca Vialli.

Notte di lacrime e preghiere,
la matematica non sarà mai il mio mestiere.

Notti insonni a pregare che tutto andasse bene e che riuscissimo a passare indenni  anche questa prova, giurando a me stesso che la matematica non sarebbe mai stato il mio mestiere.

E gli aerei volano in alto tra New York e Mosca,
ma questa notte è ancora nostra, Claudia non tremare
non ti posso far male, se l'amore è amore.

Com’eri  bella sotto la luce della luna, la tua pelle diafana tremava sotto le mie carezze ma, con l’amore che provavo per te, riuscii a calmarti e così accadde quella notte fatata ci regalammo l’uno all’altro. Ti avrò detto centomila volte “Kaori ti amo”  mentre lo facevamo, perché era la realtà: mi sentivo in paradiso tra le tue braccia.
Ogni volta che lo rifacciamo per me è sempre come la prima volta. Come quella sera: le emozioni che  provo quando tu sei con me rimangono immutate nel tempo.
Certo, però, chi l’avrebbe mai detto che in una sera come quella, in un’incantata notte di luglio ci saremmo fatti un regalo speciale, dato solo dal nostro amore!? Chi l’avrebbe detto che in quella notte di luglio avremmo concepito, Te, figlia mia!?

Si accendono le luci qui sul palco
ma quanti amici intorno, mi viene voglia di cantare.
Forse cambiati, certo un po' diversi
ma con la voglia ancora di cambiare,


Ed ora eccoci qui, quei ragazzini di quella notte sono cresciuti ma sono rimasti con il cuore e la mente adolescenti.
Abbiamo creato una band e ogni volta che saliamo su un palco siamo come allora, quattro ragazzini scatenati con le loro donne che urlano da sotto al palco. Siamo cambiati,  siamo cresciuti ma abbiamo ancora tutti quella stessa voglia di cambiare il mondo. Quella voglia che ora figlia mia hai  tu. Quella speranza di voi ragazzi: la speranza che il mondo, andando avanti, cambi e migliori. Bhe spero che i vostri sogni non vadano mai a cozzare con la realtà..

se l'amore è amore, se l'amore è amore,
se l'amore è amore, se l'amore è amore,
se l'amore è amore.

 
Vi amo entrambe, tu e tua madre siete le donne più importanti della mia vita, vi amo e vi amerò per sempre con tutto il cuore.

   
 
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