Si
erano accordati quel pomeriggio tramite messaggio.
Lui le avrebbe portato il libro di fisica quantistica quella sera
stessa, verso
le sette.
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Sono
quasi le sette, prepara le scarpe davanti alla
porta di casa, si mette la felpa pesante e torna a leggere il libro sul
divano.
E' inverno inoltrato, l'aria è fredda e il sole tramonta
presto.
Il suo cellulare squilla e il suo cuore perde un battito. E' arrivato.
Posa con cura il libro sul comodino tenendo il segno con una sua foto
da
bambina.
Si muove lentamente, ma in realtà dentro freme. Deve vederlo.
Si infila le converse di jeans un po’ sgualcite, le sue
preferite, afferra al
volo le chiavi di casa ed esce sul pianerottolo.
Scende i gradini del condominio uno ad uno, di solito li salta a
coppie. Vuole
vederlo, ma ha anche paura.
Ha il sorriso sulle labbra e la mano destra che nervosamente cerca di
sistemare
i capelli che non vogliono saperne di stare a posto.
Un ultimo sguardo nel riflesso della porta a vetri ed una folata
d’aria gelida
la investe.
Non capisce come tutte le ragazze che vede nelle foto sembrino
perfette
anche in tuta, lei è impresentabile.
Guarda
lungo la via in cerca della sua macchina scura
che si perde facilmente nel buio, ma lei la vede quasi subito, il suo
cuore
sorride.
Si avvicina camminando sul bordo del marciapiede, facendo un
po’ la scema e
perdendo l'equilibrio.
Lui le afferra una mano e se la tira vicino, lasciando però
alcuni centimetri a
dividerli.
-
Sei sempre la solita distratta - la rimprovera con
tono canzonatorio
-
Per fortuna c'eri tu a tenermi - risponde dolcemente
la ragazza guardandolo intensamente
Scambiano
quattro chiacchiere sulla giornata, due
stupidaggini; lei ne ha bisogno, ha bisogno di averlo accanto anche se
sa che
durerà poco.
Non vuole che vada via, è appena arrivato.
Appena formulato questo pensiero lui le porge il libro e le loro dita
si
sfiorano.
Trema piano, è felice e spera lo sia anche lui.
Lui le tira un buffetto sul naso e lei si scioglie come gelato al sole.
Quanto vorrebbe che lui la guardasse con gli occhi adoranti che riserva
solo a
lui.
-
Adesso devo andare, ci sentiamo domani -
-
Ok, grazie per il libro -
-
Figurati -
Il
ragazzo, che non le aveva ancora lasciato la mano
da prima, la tira fino a farla scontrare col suo petto e le lascia un
lieve
bacio sulla guancia.
-
Buona serata -
E
lei rimane lì, immobile. Guarda la macchina
allontanarsi e si accarezza lentamente la guancia. Non ci crede, non le
sembra
reale.
Lui, che odia il contatto con le persone le ha dato un bacio. E le ha
tenuto la
mano per tutto il tempo che hanno parlato.
Forse, c'è ancora un po' di speranza. Per questa notte si
deve accontentare.
Lo
sognerà.