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Autore: perfectweapon    18/08/2014    1 recensioni
Ho preso spunto dalla canzone Mister Superstar. In base a ogni frase ho collegato vari momenti di questa coppia inventata da me. Ho preferito non dare un nome alla ragazza.
Spero che vi piaccia, questa presentazione della storia non è un gran che ma preferisco non fare alcun spoiler.
Genere: Mistero, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hey Mister Superstar, I'll do anything for you.

 

Ricordava perfettamente quel giorno.

 

Erano ore e ore che aspettava. Si era detta:”Trovo il teatro dove sarà il concerto e poi andrò a fare un giro”, ed invece, vedendo la fila che si era formata davanti all'entrata del teatro aveva dovuto cambiare i suoi piani e rimanere lì, altrimenti non avrebbe ottenuto un buon posto davanti al palco.
Mentre aspettava osservava coloro che erano nella sua stessa situazione: vi erano ragazze dai capelli rosa, viola, verdi e che indossavano dei vestiti magnifici. Ognuno aveva il proprio stile. Lei guardava tutti con ammirazione, specialmente coloro che avevano tatuaggi dedicati a lui.

 

Hey Mister Superstar, I'm your number one fan.

 

Osservava le persone andare via, alcuni diretti a casa e altri diretti verso qualche locale ancora aperto a quell'ora, ma non lei. Lei lo aspettava, desiderava poterlo incontrare o semplicemente avvicinarsi a lui. Desiderava poterlo guardare negli occhi.
Guardava il pullman dove presto sarebbero entrati lui e la sua band; accanto a lei c'erano altri fans che condividevano i suoi pensieri e che avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di ottenere una foto o un autografo, o anche solo esser notati.

 

Hey Mister Pornostar, I, I, I, I want you.

 

Avevano deciso di andare a fare una passeggiata, entrambi avevano bisogno di respirare aria fresca. Lei aveva il passo veloce e varie volte lui dovette rimproverarla in modo gentile perchè non riusciva a stare al suo passo e lei, arrossendo, si scusava.
Quella sera le stelle decisero di nascondersi, rovinando quella magnifica passeggiata. La ragazza preferiva la notte al giorno e con essa adorava le stelle che la decoravano, perciò quel piccolo particolare la rese infelice per pochi secondi. Lui sapeva ogni cosa di lei, quindi cambiò argomento per non farla pensare a quella mancanza, agli occhi di lui senza importanza. 
Continuarono a camminare fino a quando lei decise di fermarsi e sedersi su una panchina. Lui accettò con piacere. La strinse a sé iniziando ad accarezzarle il braccio, per poi passare al fianco. .la ragazza accennò un piccolo sorriso mentre la mano di lui si spostò sulle sue gambe.
Lo rimproverò scherzosamente, stava andando troppo velocemente.

 

Hey Mister Sickly Star, I want to get sick from you.

 

Il rumore di un oggetto rotto la svegliò. Si alzò e fece per andare al piano di sotto ma si fermò e indossò la vestaglia, spesso capitava di trovare qualche suo amico o collega in visita. Scese le scale e si trovò davanti a vari bicchieri e bottiglie di vetro frantumate e lui, pronto a rompere un vaso.
Si accomodò su una sedia e rimase a guardarlo, sapeva che aveva bisogno di sfogarsi e impedirglielo non lo avrebbe aiutato. I bicchieri e le bottiglie non erano un problema, avrebbe pulito il tutto dopo, l'importante era lui, solo lui.

CRASH. Anche il vaso era andato.
Lo sfogo andò avanti per quasi un'ora, frantumi di vetro e porcellana erano ovunque ma lei si alzò dalla sedia e si avvicinò a lui, non indossava né nelle pantofole e nemmeno un paio di calze.
Lui si voltò verso la ragazza, aveva gli occhi rossi ma nessuna lacrima bagnava il suo viso. Non voleva che lo vedesse in quello stato. Non voleva che vivesse con i suoi stessi demoni.

 

Hey Mister Fallen Star, don't you know I worship you?

 

Partecipava a ogni suo singolo concerto. Lui le offriva sempre i posti migliori, desiderava vederla felice ma lei rifiutava sempre, preferiva dare la precedenza agli altri. Lei aveva la possibilità di vederlo ogni mattina al suo risveglio, di conseguenza non voleva approfittarne troppo e lasciava i posti migliori ai fans. Molti aspettavano anche una giornata intera pur di poter esser in prima fila, era uno sforzo che doveva venir ricompensato.
Rimaneva nascosta oppure andava nei piani più alti, e quando era possibile si mescolava con gli altri. Conosceva ogni sua singola canzone, da Sweet Dream a Pisto Whipped, cantava con lui, con tutte le persone presenti al concerti, cantava dalla prima all'ultima canzone. La sua voce la emozionava fin dalla prima volta che ascoltò una sua canzone e continuava a farlo. Saltava e si muoveva a tempo di musica, si godeva ogni secondo dei suoi concerti non facendo caso alle gambe che non ce la facevano più.

 

Hey, hey Mister Big Rock Star, I wanna grow up just like you.

 

Lo ascoltava fin da piccola grazie ai genitori che erano cresciuti con band Rock/Metal e desideravano una buona cultura musicale per la figlia.
Verso i 12 anni scoprì un cantante, ne aveva sentito parlare varie volte ma non aveva mai cercato qualche sua canzone. .ma quel giorno lo fece. Marilyn Manson. Fu amore a primo ascolto. Desiderava diventare come lui, affascinante e misteriosa. Iniziò a vestirsi come lui, a truccarsi come lui. .poi, verso i 15 anni si disse che era troppo. Voleva ancora essere come lui ma ciò non significava vestirsi e comportarsi come lui, voleva semplicemente seguire i suoi passi. Non aver paura dell'opinione altrui e mostrare al mondo che era fiera di chi era.

 

I know that i can turn you on, I wish I could just turn you off.

I never wanted this.

 

Hey Mister Superhate, I just want to love you.

 

La sera prima erano andati a dormire tardi perciò decise di lasciar dormire la ragazza, e senza svegliarla uscì dalla camera da letto e andò a farsi una doccia. L'acqua calda quella mattina decise di fare i capricci quindi sfortunatamente dovette fare una doccia veloce.
Ritornò in camera e cercando di non far rumore prese i suoi vestiti e si vestì in salotto. Indossò dei jeans neri, una canottiera del medesimo colore, un cappotto e gli immancabili occhiali da sole!
Dopo esser uscito di casa si coprì il viso alzando il colletto del cappotto, non voleva alcuna seccatura nonostante sapesse benissimo che qualche fan o fotografo l'avrebbe riconosciuto.

Li odiava.

Odiava lei.

Odiava lui.

Odiava tutti.

C'erano giorni in cui non poteva far a meno di odiare qualsiasi esser vivente che incontrava. A interrompere i suoi pensieri fu il suo cellulare. Lo tirò fuori dalla tasca e lesse il messaggio.
“I love you.”

 

Hey, hey, hey Mister Superfuck, I wanna go down on you.

 

Era sdraiato sul letto e stava facendo qualcosa al computer e lei era accanto a lui. Preferiva non immischiarsi nei suoi affari di lavoro nonostante lui non avesse alcun problema nel parlarle di tutto ciò, Lo lasciò lavorare e si alzò, prese una cosa dal suo cassetto della biancheria e andò in bagno. Lui non alzò nemmeno lo sguardo perchè desiderava concludere quella faccenda per poter essere libero il prima possibile e potersi dedicare a lei.
La ragazza si tolse i vestiti che indossava, compreso l'intimo. Piegò i vestiti e li lasciò su un armadietto. Prese in mano il completino rosso e nero che si era comprata qualche giorno prima. Il reggiseno era rosso, contornato da del semplice pizzo nero. Non le piacevano le esagerazioni, preferiva qualcosa di sensuale ma allo stesso tempo elegante. Indossò il reggiseno. Le mutandine erano anch'esse rosse e contornate da del pizzo. Si guardò allo specchio. I capelli arancioni erano leggermente mossi siccome durante il giorno li aveva tenuti legati, ma non le dispiaceva, in un certo senso le donavano. Si soffermò sui suoi occhi. Erano verdi ma ardenti, pieni di desiderio. In quel momento aprì la porta e si avvicinò lentamente al letto, ora aveva distolto lo sguardo dal monitor. Gattonò sul letto fino ad arrivare a lui, prese tra le mani il portatile e lo appoggiò delicatamente sul comodino. Ora doveva guardarla.
I suoi occhi percorse il suo corpo con avidità, quella bellezza era sua. La afferrò per i fianchi tirandola a sé. Lei lo lasciò fare, amava quel suo fare prepotente. A letto era il suo padrone e tutto ciò la eccitava.
Lasciò un piccolo bacio sulle sue labbra, sul suo collo. .gli sfilò la maglietta lanciandola per terra e continuò il suo gioco. Lasciò un bacio sul suo petto e con ogni bacio continuò a scendere più giù.

 

Hey Mister Super God, will you answer my prayers?

 

Varie volte era capitato che desiderasse una spiegazione di un qualche video o di una canzone, e ogni volta succedeva la stessa cosa. Si passava una mano tra i capelli molto lentamente, faceva un respiro profondo e gli si avvicinava con lo sguardo rivolto verso il basso. Ormai lui conosceva questa procedura a memoria ma nonostante ciò la lasciava fare e aspettava che si facesse avanti. Si sedeva accanto a lui e arrossendo gli poneva la domanda. Pensava che ai suoi occhi sarebbe sembrata come una semplice fan, che probabilmente le importasse solo della sua vita da cantante e perciò si vergognava di porgli certe domande. La sua curiosità le dava un po' di coraggio, voleva capire il perchè o cosa intendeva con una certa frase o che significato nascosto aveva un video.
Lui le sorrideva e rispondeva con tranquillità alla domanda, felice di spiegarle ciò che non capiva o semplicemente raccontarle qualche aneddoto di anni fa.

 

Hey, hey, hey, Mister Superman, I want to be your little girl.

  
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