La foresta era immersa
nel silenzio più assoluto e il cielo era coperto da nuvole
nere come la notte, in un delicato lutto. Non c’era nessun
uccellino che cantasse o animale che emettesse verso di alcun tipo. In
mezzo ad una radura, in cima ad una piccola collinetta, erano radunati
sette piccoli uomini. Suoi loro volti scendevano lacrime roventi come
lava, i loro cuori erano uniti come non mai in quel momento di eterno
dolore. Piangevano tutti quanti su una bara di cristallo, essa era
intarsiata da magnifici rami d’orati e ai suoi piedi stavano
fiori di campo appena raccolti. Al suo interno stava una ragazza
bellissima: aveva i capelli neri come l’ebano, la pelle
bianca e perfetta come perle e labbra color del sangue. Indossava un
meraviglioso abito bianco, che si adagiava sul corpo snello e
slanciato, esso era decorato con piume di cigno e perle di lago,
rendendolo prezioso e delicato. I piedi spuntavano fuori da quel mare
candido, essi calzavano scarpe di velluto color della luce della luna.
–Perché lei? Perché!? Il suo unico
peccato era quello di amare qualcuno con tutta se stessa…
Non meritava questa fine…- la tristezza degl’altri
nani aumentò alle parole del loro amico, uno di loro si
avvicinò al compagno e gli posò una mano sulla
spalla. –Hai ragione Brontolo… Lei meritava la
vera felicità, ma, a volte, il destino è
così crudele che ce ne fa scorgere solo una briciola, per
poi gettarci nella disperazione.- -Non ti dimenticheremo mai, dolce
Biancaneve, sei stata un’amica meravigliosa…-
La giovane aveva
mangiato un frutto maledetto: una mela incantata, in grado di gettare
in un sonno eterno chiunque le avesse dato anche un solo piccolo morso.
La regina, invidiosa della sua bellezza e desiderosa di vendetta per
un’antica ferita, si servì dei suoi poteri oscuri
per liberarsi della ragazza. Dovette provare numerosi metodi, ma
infine, catturato il suo principe, l’aveva posta davanti ad
una scelta: mangiare quella mela e cadere in un sonno eterno sommersa
dagl’incubi per l’eternità, o lasciare
che il suo amato principe morisse. Biancaneve non ci pensò
nemmeno un secondo, prese la mela e la mangiò, versando una
lacrima per il suo unico vero amore. Le risa della regina si udirono in
tutto il regno. Finalmente aveva vinto e la sua vendetta era compiuta.
Una colomba uscì dal bosco e si diresse dai sette nani, cinguettando per attirare la loro attenzione. –Cosa c’è? Sta arrivando qualcuno? E chi è?- fu in quel momento che un cavallo bianco come la neve fece il suo ingresso nella radura. Lo cavalcava un uomo dagl’occhi azzurri come il cielo d’estate, i capelli castano chiaro e dal viso bello e mascolino. Indossava pantaloni neri infilati in stivali di cuoio, che gli arrivavano fino a metà coscia, il busto era fasciato da una camicia candida e una giacca di velluto rosso acceso, con ricami argentati sui polsi e sul petto. Le spalle erano coperte da un lungo e pensante mantello color porpora. Aveva il respiro pesante e sembrava particolarmente stanco, il tutto dovuto al lungo viaggio che aveva impiegato per cercare la giovane. I nani rimasero a bocca aperta, -Principe! Siete vivo!- avevano infatti pensato che la regina l’avesse ucciso, per completare la sua opera una volta per tutte.
L’uomo scese da cavallo e corse dai piccoli amici, quando vide la giovane nella bara, il cuore gli si spezzò in mille frammenti. –No… no!- -Si è sacrificata per voi, vi amava così tanto da aver dato la sua vita per la vostra.- Il principe guardò in lacrime il viso ancora bello della sua amata. –Apritela per favore.- i nani fecero come detto, senza pronunciare parola. Lui si avvicinò a lei, per poterle accarezzare il viso e darle un ultimo saluto. –Mia cara Biancaneve, mi dispiace, mi dispiace! Se solo fossi stato più forte… Forse avrei potuto fare qualcosa…- una lacrima cadde sulle labbra della principessa. Lui azzerò la distanza tra le loro bocche e le diede un ultimo bacio d’amore. Quando le loro labbra si toccarono, un’onda di potere si diffuse in tutto il reame e la giovane si svegliò da quel sonno di morte. I suoi occhi si spalancarono e la sua bocca prese un grande respiro, mentre il bel principe sorrideva sorpreso come non mai. –Tu… Tu mia hai trovata!- -Certo, avevi dei dubbi al riguardo?- -L’urna di cristallo ha messo a dura prova la mia fiducia.- disse divertita la giovane dai cappelli corvini. -Io ti troverò sempre.- -Anche io, dovessi gettarmi nelle fiamme dell’inferno.- Sigillarono quelle parole con un nuovo bacio, così pieno d’amore e così puro da poter rappresentare l’amore in persona. La maledizione, a cui sembrava non esserci rimedio, si spezzò grazie al bacio del vero amore: una magia così potente da non avere rivali, in grado di sconfiggere anche il più grande dei mali.
Tutti noi cerchiamo l’amore, ma molti si lasciano scoraggiare dalle avversità della vita e così abbandonano il loro cammino verso la felicità. Biancaneve e James avevano lottato numerose battaglie, ma alla fine erano riusciti a coronare il loro sogno d’amore solo con la forza di semplici essere umani. Il vero amore non esiste solo nelle fiabe, siamo semplicemente troppo occupati a preoccuparci di tutto quello che ci circonda per apprezzare davvero quello che abbiamo e poter vedere veramente cosa ci offre il mondo. Amare significa dare tutto quello che hai per quella persona, dare te stesso. Se la magia ha sempre un prezzo e l’amore è la magia più potente al mondo, il suo prezzo è dare se stessi, abbandonarsi completamente all’altro e amarlo ogni giorno come se fosse la prima volta. Il vero amore non è facile, ma vale le nostre battaglie, perché quando finalmente lo troviamo, nulla può più sostituirlo.
Una colomba uscì dal bosco e si diresse dai sette nani, cinguettando per attirare la loro attenzione. –Cosa c’è? Sta arrivando qualcuno? E chi è?- fu in quel momento che un cavallo bianco come la neve fece il suo ingresso nella radura. Lo cavalcava un uomo dagl’occhi azzurri come il cielo d’estate, i capelli castano chiaro e dal viso bello e mascolino. Indossava pantaloni neri infilati in stivali di cuoio, che gli arrivavano fino a metà coscia, il busto era fasciato da una camicia candida e una giacca di velluto rosso acceso, con ricami argentati sui polsi e sul petto. Le spalle erano coperte da un lungo e pensante mantello color porpora. Aveva il respiro pesante e sembrava particolarmente stanco, il tutto dovuto al lungo viaggio che aveva impiegato per cercare la giovane. I nani rimasero a bocca aperta, -Principe! Siete vivo!- avevano infatti pensato che la regina l’avesse ucciso, per completare la sua opera una volta per tutte.
L’uomo scese da cavallo e corse dai piccoli amici, quando vide la giovane nella bara, il cuore gli si spezzò in mille frammenti. –No… no!- -Si è sacrificata per voi, vi amava così tanto da aver dato la sua vita per la vostra.- Il principe guardò in lacrime il viso ancora bello della sua amata. –Apritela per favore.- i nani fecero come detto, senza pronunciare parola. Lui si avvicinò a lei, per poterle accarezzare il viso e darle un ultimo saluto. –Mia cara Biancaneve, mi dispiace, mi dispiace! Se solo fossi stato più forte… Forse avrei potuto fare qualcosa…- una lacrima cadde sulle labbra della principessa. Lui azzerò la distanza tra le loro bocche e le diede un ultimo bacio d’amore. Quando le loro labbra si toccarono, un’onda di potere si diffuse in tutto il reame e la giovane si svegliò da quel sonno di morte. I suoi occhi si spalancarono e la sua bocca prese un grande respiro, mentre il bel principe sorrideva sorpreso come non mai. –Tu… Tu mia hai trovata!- -Certo, avevi dei dubbi al riguardo?- -L’urna di cristallo ha messo a dura prova la mia fiducia.- disse divertita la giovane dai cappelli corvini. -Io ti troverò sempre.- -Anche io, dovessi gettarmi nelle fiamme dell’inferno.- Sigillarono quelle parole con un nuovo bacio, così pieno d’amore e così puro da poter rappresentare l’amore in persona. La maledizione, a cui sembrava non esserci rimedio, si spezzò grazie al bacio del vero amore: una magia così potente da non avere rivali, in grado di sconfiggere anche il più grande dei mali.
Tutti noi cerchiamo l’amore, ma molti si lasciano scoraggiare dalle avversità della vita e così abbandonano il loro cammino verso la felicità. Biancaneve e James avevano lottato numerose battaglie, ma alla fine erano riusciti a coronare il loro sogno d’amore solo con la forza di semplici essere umani. Il vero amore non esiste solo nelle fiabe, siamo semplicemente troppo occupati a preoccuparci di tutto quello che ci circonda per apprezzare davvero quello che abbiamo e poter vedere veramente cosa ci offre il mondo. Amare significa dare tutto quello che hai per quella persona, dare te stesso. Se la magia ha sempre un prezzo e l’amore è la magia più potente al mondo, il suo prezzo è dare se stessi, abbandonarsi completamente all’altro e amarlo ogni giorno come se fosse la prima volta. Il vero amore non è facile, ma vale le nostre battaglie, perché quando finalmente lo troviamo, nulla può più sostituirlo.