Era una afosa sera d'estate, il sonno non si manifestava in me e non riuscivo a smettere di fissare lo schermo. "Ultimo accesso alle 22:35". Riflettevo tra me stesso:-"si vede che non lo avrà ancora letto, ma c'è scritto "Visualizzato"". "Cazzo, ho mandato all'aria 5 fottuti  anni di amicizia. Ho rovinato tutto". Mi ero illuso, mi ero illuso di essere diventato speciale, mi ero illuso di essere diventato importante per lei, ma a quanto pare erano solo illusioni. Non trovavo il coraggio di scriverle altro. Aspettavo una sua risposta, ma non arrivava niente. Passarono le ore, scatenai la rabbia e l'odio profondo che avevo per me, contro una sacca per i pugili. Finalmente mi addormentai. Ero esausto, avevo esaurito le mie forze sferrando migliaia di pugni e calci a quella sacca. Erano le 8 del mattino. Ero stato svegliato dal suono del campanello, c'era qualcuno alla porta. Quando aprii la porta trovai un enorme mazzo di rose rosse con dentro un biglietto. C'era scritto  "Ti aspetto". Non capendo il biglietto lo buttai a terra e come ogni mattina andai a prendere il mio gelato al gusto di caramello, e come al solito mi andai a sedere sulla panchina dove ormai avevo inciso il mio nome: "Marco". Vidi sulla panchina un altro biglietto: "Abbracciami". Ma io non vedevo nessuno. All' improvviso la mia vista venne offuscata, sentivo delle mani gelide, fredde sui miei occhi. Sentii le sue cosce appoggiarsi sulle mie. Tolse le mani e disse:- " Anche io Ti Amo". Da quel giorno in poi sulla panchina ci fu scritto: "Marco e Giulia"