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Autore: Maghetta1996    19/08/2014    2 recensioni
"Avremmo varcato il confine per il Nuovo Mondo insieme, mano nella mano, e saremmo andati avanti ancora una volta; anche se i vessilli che portavamo erano diversi ed i nostri obiettivi contrastanti, ci saremmo rincontrati sulla Reverse Mountain ed avremmo dichiarato il nostro amore a tutto il mondo per poi scomparire insieme."
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[Portgas D. Ace/ Jewelry Bonney]
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jewelry Bonney, Portuguese D. Ace
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Rewrite.

A Roberta.
[Ace x Bonney]

"Non lo dimenticherai, vero? Il nostro passato insieme e il nostro...futuro perduto."


Avrei voluto riscrivere il finale della nostra storia.
Avrei voluto gettarmi tra le tue braccia e sentirti dire che stavi bene.
Forse mi avresti persino presentata alla tua ciurma ed a tuo fratello, a tutte quelle persone di cui mi hai parlato così tanto.
Avremmo varcato il confine per il Nuovo Mondo insieme, mano nella mano, e saremmo andati avanti ancora una volta; anche se i vessilli che portavamo erano diversi ed i nostri obiettivi contrastanti, ci saremmo rincontrati sulla Reverse Mountain ed avremmo dichiarato il nostro amore a tutto il mondo per poi scomparire insieme.
Molto romantico, quanto impossibile.
Una lacrima mi scese lungo la guancia.
Avevo già pianto abbastanza sull'Arcipelago Sabaody, dovevo essere la piratessa forte che ero sempre stata, visto che già la mia imprudenza mi era costata abbastanza cara.
-Che ne dici di diventare la mia donna, eh?- mi chiese Teach, con quel sorriso da voltastomaco sul volto.
Avevo le braccia bloccate e quindi mi limitai a dargli un calcio, quando in realtà avrei voluto fare ben di peggio.
Era tutta colpa sua se Ace non era più accanto a me.

Il vento entrò dalla finestra aperta appena, che si spalancò con violenza, facendo volare il lenzuolo bianco che ci aveva coperti fino a quel momento.
Venendo a contatto con quella improvvisa frescura, i peli delle braccia mi si rizzarono ed un tremolìo scosse il mio corpo.
Era primavera, ma ancora non c'era tutto quel caldo accogliente dell'estate.
Cercai il petto che mi aveva protetto tutta la notte, per farmi rinchiudere ancora tra le sue braccia.
Ace sbadigliò rumorosamente, aprendo appena gli occhi, per via del fascio di luce che ancora non ci permettava di vedere bene.
-Buongiorno...- mi disse, stiracchiando le braccia muscolose e dandomi un bacio sulla fronte.
Strofinai i miei occhi ancora assonnati, per poi mettermi a sedere sul letto.
Quello era il terzo giorno che ci vedevamo, la sera stessa saremmo dovuti ripartire entrambi: lui alla ricerca di Teach, io a continuare il mio viaggio.
Ero più che decisa a godermi quell'intera giornata insieme a lui, quando Ace fu vittima del suo solito attacco di narcolessia a causa del quale, per poco, non mi misi a schiaffeggiarlo.
Incrociai le braccia sotto il seno prosperoso che spingeva contro la canottiera bianca, aspettando che il mio ragazzo si svegliasse del tutto.
Quando aprì nuovamente gli occhi, vedendo la mia espressione accigliata, sbiancò in volto e si guardò intorno, non capendo che l'oggetto del mio malumore era proprio lui.
-Hai intenzione di star lì a dormire ancora per molto?- gli chiesi, battendo l'indice sul materasso.
Si grattò la nuca, fissandomi con i suoi occhi color del carbone, e sorrise malizioso.
-Cosa c'è? Hai intenzione di far l'amore tutto il giorno?
Visto che aveva provocato lui, non vidi nessun motivo per il quale avrei dovuto rifiutare la sua offerta.
Mi sedetti a cavalcioni sul suo inguine, esibendo un finto broncetto; lui mi carezzò i capelli rosa, pettinandoli tra le dita e divaricando le estremità della bocca in un sorriso a trentadue denti.
Ben presto la sua allegria mi contagiò, gli scombinai a mia volta i capelli d'ebano e socchiusi le labbra per dargli un bacio che lui ricambiò.
Ogni volta che le nostre labbra si sfioravano era come se fosse stata sempre la prima volta.
Entrambe avevano il sapore del mare.
Le sue mani mi lisciarono la schiena sotto la canottiera, quando il bacio non era neanche terminato, facendomi tremare.
Con un movimento secco Ace ribaltò la situazione, ed ora era lui sopra di me; i nostri baci si fecero più passionali, assetati di desiderio, ed entrambi coccolavamo il corpo ormai conosciuto a memoria dell'altro.
Il rumore della porta socchiusa che si apriva ci fece sobbalzare, e ci separammo in un istante.
-Mamma...- sussurrò quel piccolo frugoletto di due anni, che aveva i miei stessi occhi ed i capelli di Ace.
Mi alzai dal letto, maledicendomi un attimo per non aver chiuso la porta, ed Ace mi seguì a ruota.
Isei, stringendo con una mano un coniglietto di pezza che gli avevo fatto io, con l'altra si massaggiava la pancia.
-Ho fame- mi fissò implorante, ed un secondo dopo lo stomaco di Ace brontolò di rimando, confermando gli stessi bisogni del figlio.
Mi tastai la fronte da sola, emettendo un sonoro sospiro di rammarico.
-Scendiamo, su, che preparo la colazione.
Il bambino gridò un 'urrà', piombando subito al piano inferiore.
Io ed Ace ci ritrovammo fianco a fianco sull'uscio della stanza, con gli sguardi persi, e la consapevolezza di avere una grande responsabilità addosso.
La dinastia di Roger non si era affatto conclusa con Ace ed, proteggere Isei, era il nostro obiettivo comune e principale; ecco perché nessuno doveva assolutamente sapere della nostra relazione ed il piccolo sarebbe dovuto rimanere nascosto fino alla fine dei nostri rispettivi viaggi.
Mi appoggiai allo stipite della porta, lui mi passò una mano sulla spalla ed io lo guardai dritto negli occhi.
Avevo bisogno di certezze, avevo bisogno di sapere che lui ci sarebbe stato sempre.
-Ce la faremo- disse solamente, facendo scorrere le sue mani lungo i miei fianchi e dandomi un altro bacio ancora più caldo e dolce dei precedenti.

Note dell'autrice.
Salve!
Era da tanto che non pubblicavo causa impegni e rimandature varie, ma ho deciso di approdare in questa sezione con una storia più o meno originale.
Proprio in questi giorni sono arrivata verso le puntate finali della saga di Marineford e mi ha lasciata piuttosto perplessa la reazione di Bonney riguardo l'accaduto, di conseguenza è nata questa mia interpretazione personale dei fatti.
Spero che vi sia piaciuta, ci ho messo tutto l'impegno e la devozione possibile.
Se volete, lasciate pure una recensione, ve ne sarò grata.
Martina. 
  
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