19/08/2014
4 recensioniMasaki, che lavoro fa tuo padre? - Il lecca-culo ~
Una morbida coperta di lana avvolgeva il corpicino esile di Masaki . Era una serata dal cielo terso. Il buio più profondo stava inghiottendo, piano piano, le sagome dei palazzi, che svettavano dal centro di Tokio. Il sole si adagiava placidamente sulla culla dell'orizzonte, emanando gli ultimi raggi solari. Il giovane Kariya aveva da poco cenato con i suoi genitori, Midorikawa e Hiroto, e dopo si era diretto prontamente nella camera da letto, costellata, sulla carta da parati, da palloni da calcio. Il silenzio tranquillo fu interrotto dal vociare del verde, concitato e abbastanza preoccupato.
La porta della stanza era semi-aperta, quindi comprendere il filo del discorso non fu difficile per Kariya.
- Senti, Hiroto, la devi smettere -.
- Non capisco, Mido-chan -.
- Basta fare il lecca-culo al lavoro, capito? -
~
Masaki rimase basito da quelle parole. Sapeva che suo padre svolgeva un lavoro importante, ma non si sarebbe mai immaginato quel mestiere... E poi non esisteva già la carta igienica? Povero Hiroto, quasi lo compativa.
Ma, se si guadagnava così tanti soldi per qualcosa di tale semplicità, forse ne valeva la pena. Disgustoso, comunque.
~
- Bambini - iniziò l'insegnate, con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.
" Assomiglia a un carlino " riflettè il blu, mordicchiando il tappo della biro per scaricare lo stress. Odiava a morte la scuola. - Visto che siamo già in seconda elementare, vorrei che spiegaste e che illustriate ai vostri compagni di classe il lavoro dei vostri genitori -.
La maestra sapeva benissimo che tutti i suoi alunni possedevano genitori di gran classe, quindi non esitò a dettare questa consegna.
- Incominciamo da te, Kariya -.
" Ecco, perfetto " si ripeté mentalmente. " Come faccio a dirglielo? "
- Signorino Masaki, avanti, suo padre ha un ruolo di prestigio, ce ne parli un po' - continuò incoraggiante.
" Se era considerato come un ruolo di prestigio, allora... ".
Masaki inspirò vistosamente, incanalando più aria possibile.
- Sì, ok. Mio padre fa il lecca-culo ~.
Una morbida coperta di lana avvolgeva il corpicino esile di Masaki . Era una serata dal cielo terso. Il buio più profondo stava inghiottendo, piano piano, le sagome dei palazzi, che svettavano dal centro di Tokio. Il sole si adagiava placidamente sulla culla dell'orizzonte, emanando gli ultimi raggi solari. Il giovane Kariya aveva da poco cenato con i suoi genitori, Midorikawa e Hiroto, e dopo si era diretto prontamente nella camera da letto, costellata, sulla carta da parati, da palloni da calcio. Il silenzio tranquillo fu interrotto dal vociare del verde, concitato e abbastanza preoccupato.
La porta della stanza era semi-aperta, quindi comprendere il filo del discorso non fu difficile per Kariya.
- Senti, Hiroto, la devi smettere -.
- Non capisco, Mido-chan -.
- Basta fare il lecca-culo al lavoro, capito? -
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Masaki rimase basito da quelle parole. Sapeva che suo padre svolgeva un lavoro importante, ma non si sarebbe mai immaginato quel mestiere... E poi non esisteva già la carta igienica? Povero Hiroto, quasi lo compativa.
Ma, se si guadagnava così tanti soldi per qualcosa di tale semplicità, forse ne valeva la pena. Disgustoso, comunque.
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- Bambini - iniziò l'insegnate, con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.
" Assomiglia a un carlino " riflettè il blu, mordicchiando il tappo della biro per scaricare lo stress. Odiava a morte la scuola. - Visto che siamo già in seconda elementare, vorrei che spiegaste e che illustriate ai vostri compagni di classe il lavoro dei vostri genitori -.
La maestra sapeva benissimo che tutti i suoi alunni possedevano genitori di gran classe, quindi non esitò a dettare questa consegna.
- Incominciamo da te, Kariya -.
" Ecco, perfetto " si ripeté mentalmente. " Come faccio a dirglielo? "
- Signorino Masaki, avanti, suo padre ha un ruolo di prestigio, ce ne parli un po' - continuò incoraggiante.
" Se era considerato come un ruolo di prestigio, allora... ".
Masaki inspirò vistosamente, incanalando più aria possibile.
- Sì, ok. Mio padre fa il lecca-culo ~.