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Autore: Lost In Donbass    19/08/2014    2 recensioni
Sono sei ragazzi, stravaganti, bizzarri e incompresi dalla società. Hanno una vita insignificante e perennemente in bilico. vivono alla giornata, e non sanno cosa il domani possa riservare loro ma se si incontrassero e diventassero amici? E se decidessero di partire per un viaggio sconclusionato a bordo di un furgone scassato? Insieme sono dinamite, sono esplosivi quanto una bomba, si compensano a vicenda creando un equilibrio talmente assurdo e squilibrato che riesce a reggere alla perfezione. sono un'armonia dissonante, pronta a scoppiare. il viaggio li cambierà e li fonderà insieme.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1 IL GIOVANE HOLDEN
Penso che se diventerò ricco devolverò parte del mio patrimonio in opere di beneficienza per la scuola. Penso che sia impossibile che dei ragazzi debbano stare in un edificio senza finestre. O meglio, con i telai ma senza vetri. Osservo la mia ex scuola vecchia e fatiscente; sembra impossibile pensare che dentro questo mostro nascano e si sfaldino amori e amicizie, che si consumino vendette, che si rida e che si pianga. Sembra impossibile pensare che queste mura abbiano visto crescere generazioni di ragazzi, che abbiano assistito a radicali cambiamenti, che contengano dentro di loro parti della giovinezza della maggior parte delle persone. Guardo il cielo plumbeo, nuvoloso, freddo. Ho sempre odiato questa città, pettegola e bigotta. Ho sempre desiderato salpare verso nuovi porti e nuove terre, lasciarmi alle spalle tutto questo grigio sciatto, voltare le spalle e cambiare dimensione, trovare un nuovo posto dove stare. Mi sento molto il giovane Holden in questo momento … E invece rimango qui, intrappolato nella solita routine quotidiana, cerco di scappare ma vengo represso ogni volta. Non so perché non me ne sono ancora andato. Forse per Neil, forse per il negozio di fumetti, forse perché sono un vigliacco. Louis è un vigliacco, ha paura! Tante vocine cattive rimbombano nella mia testa. Una volta ho chiesto a Neil se era normale che delle vocine ti parlassero nella testa e se era normale seguire i loro consigli o discorrere con loro per ore e ore. Alzò le spalle e continuò a ruminare patatine fissando lo schermo dove trasmettevano per l’ennesima volta la stessa puntata del “Doctor Who”. Regola n°1: Mai chiedere qualcosa a Neil mentre guarda il dottore.
Ci ho pensato un po’, ma non sono giunto a nessuna conclusione. Mi avvio verso il negozio di fumetti, strascicando i piedi, attorniato da villette ben curate con giardino. Il negozio è infossato tra due case, un vecchio antro oscuro, polveroso come il covo di una strega.
Regola n°2 : mai portare una ragazza normale nel negozio di fumetti. Vi molla immediatamente e non scherzo. Attingo dalla mia esperienza personale. Dicevo, entro nel negozio e uno scampanio accompagna la mia entrata. Una massa di acchiappa sogni tintinna appesa allo stipite della porta. Il bancone è ingombro di carte e penne, gli scaffali trasbordano fumetti vecchi e marci accompagnati da pupazzetti.
-Ciao … - tentenno, siccome non vedo nessuno. Le vocine nella mia testa stanno per ricominciare a brontolare ma io le zittisco. Il silenzio è quasi innaturale e un senso di disagio comincia a farsi largo insieme alle voci cattive. L’ atmosfera è quasi magica, come nel libro di … Il maledetto telefonino pigola, rovinando la deliziosa tensione. Lo afferro borbottando. Messaggio di Neil su Whatsapp
-Ciao Lullinoooooooo !!!!- penso che se qualcuno leggesse mai i nostri messaggi ci sbatterebbe alla neuro seduta stante …
- Ciao, che vuoi?- mi guardo in giro, aspettando con ansia che sbuchi un leprecano o un satiro da dietro la tenda, ma non appare nessuno.
-Ci vediamo davanti alla biblio!? Muoviti Lullinoooo!:)))))))-
Sbuffo e rinfilo il telefono in tasca. Nessuna creatura arriva, perciò abbandono il negozio e mi dirigo alla “ Civil Library” forse l’ unico posto decente del paese. Giro per le vie con aria assente finché non intravedo la facciata splendidamente rassicurante della biblioteca e … un coso urlante che mi corre incontro
-Lullinooooooooo!!!!!!!- Vengo investito da che Neil mi soffoca di abbracci –Mi sei mancato da morire!-
-E’ due ore che non ci vediamo Lally, non un mese- dico a denti stretti, notando che tutti i ragazzi della scuola ci stanno guardando. Io e il mio amico siamo abbonati per fare figuracce a raffica. Tutti e 7 gli anni della scuola appariva sugli annali scritto “Figuracce più esilaranti : Neil Kavanagh e Louis Mcnamara”  Ovviamente la colpa è del biondo ma io vengo sempre coinvolto. Figurarsi … Non mi sono reso conto del fatto che il suddetto disastro mi stia raccontando i fatti del macellaio che abita vicino a sua zia. Neil è un gazzettino, sa sempre tutto di tutti e mi vuole tenere al corrente di tutte le novità. Annuisco, sedendomi sul gradino della biblioteca evitando gli sguardi degli altri ragazzi che ci osservano curiosi. Lo spiazzo della biblioteca è il punto di riunione della gioventù di qui. Mi guardo in giro mentre Neil mi tartassa l’orecchio con le sue stupide considerazioni sull’ultima pettinatura di una cantante che io manco conosco. Miley qualcosa credo. Vedo all’angolo delle scale un tizio dall’aria familiare anche se non ricordo assolutamente il nome.
-Ehi, Lally, chi è quello?- glielo indico e il mio amico storce il naso,rendendosi conto di aver parlato per mezz’ora al vento.
-Quello lì? E’ Harry Granger, perché?- Harry … ah, come Harry Potter …
-No, sai, mi sembrava squinternato come noi … - 
-Non hai tutti i torti … - pondera il biondo – Andiamo a conoscerlo!
-Eh?!?! Ma no! Perché?!
Ma Neil mi ha già acchiappato per il polso e mi sta trascinando di peso verso quel povero innocente.

 
  
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