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Autore: BlackSong00    19/08/2014    2 recensioni
'Era una giornata diversa dal solito, anche troppo. Tra qualche ora mi sarei imbarcata sul volo per Buenos Aires, e , finalmente, dopo quattro anni, avrei potuto rincontrare la mia amata nipotina e...lui.
Il varco con il mio passato si sarebbe riaperto, d'altronde era inevitabile!
Non sapevo come avrei reagito una volta che ci saremmo incontrati, ne come lo avrei affrontato. Ma quel che sapevo era che lo amavo, e, anche dopo quattro anni lontana da lui, non ero riuscita a soffocare i miei sentimenti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angie, German, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passata da poco l’ora della colazione, e mi trovavo davanti all’abitazione Castillio.
 Una leggera brezza porto’ alla mia mente tutti i momenti fantastici che avevo passato con loro, la mia famiglia.
Anche quella villetta, costruita dallo stesso German, non era cambiata. L’erba sempre ben potata, l’acqua che scorreva come al solito nel piccolo laghetto artificiale vico all’entrata, i fiori sempre cosi’ colorati. Era come se il tempo di fosse fermato e avesse lasciato tutto invariato, come se il tempo mi stesse aspettando.
Presi coraggio, e ,senza pensarci due volte, suonai il campanello.
 
*DRIIIIIIIIN-DRIIIIIN-DRIIIIN*
-Buongiorno,chi…ANGIE?- disse Olga, come se avesse visto un fantasma.
-Olga!! Quanto mi sei mancata!!- dissi,abbracciandola
-Bambina mia!! Come ti sei fatta ancora piu’ bella!!! Come sei cresciuta!!! Vuoi della torta, del succo di frutta, dell’acqua??- disse emozionata Olga.
-Grazie ma sono apposto!- dissi divertita dalla reazione di Olga.
-Su, entra, non restare sulla porta!- disse facendomi entrare e chiudendo la porta.
Qualcuno stava scendendo le scale in maniera frettolosa, come se aspettasse qualcuno.
-Olga, chi e’ alla porta? Leon ver…ANGIE?- disse Violetta rimanendo immobile per qualche minuto, per poi correrle in contro per abbracciarla.
-Zia! Non sai quanto mi sei mancata!!- disse Vilu piangendo.
-Tesoro,anche tu mi sei mancata tantissimo. Eri tu che ogni giorno mi davi la forza di andare avanti,eri tu.- dissi emozionatissima.
-E vero che non te ne andrai mai piu’??- chiese.
-Si, questa volta niente e nessuno potra’ piu’ separarci!- dissi continuando ad accarezzarla ed abracciarla.
Mi erano mancati tantissimo i suoi abbracci e le sue paroline dolci. Mi era mancata tantissimo la mia Vilu, la mia nipotina adorata.
-Zia, rimani qui a pranzo,vero?- disse.
-E’ una domanda o un affermazione?- dissi ridendo.
-Bhe’…diciamo che ti sto’ costringendo a restare!- disse,per poi riprender la sua frase, -E come quattro anni fa,che ne dici di cantare “Algo se enciende”?- disse sedendosi al piano.
-Va bene…ma poi mi racconterai di te e Leon, sembra che invece di aspettare me,aspettassi lui!- dissi, facendole l’occhiolino.
Era da tanto che non cantavo con la mia nipotina, e avevo dimenticato la sensazione fantastica che cio’ comportava. Era diventata anche piu’ brava in questo tempo, e cio’ mi riempiva il cuore di gioia.
-Vilu, non mi avevi detto che sarebbero venute le tue amiche oggi!- disse una voce che proveniva dallo studio di Gemran, facendoci sobbalzare.
All’improvviso qualcuno usci’ da quest’ultimo,facendo cadere una tazza sul pavimento.
Mi voltai improvvisamente e i miei occhi furono rapiti da quelli di German.
-Angie,che ci fai qui?- disse German, ancora imbambolato per la sorpresa.
-Bhe’, sono dovuta tornare in Argentina e quindi sono passata a saluatare mia nipote.- dissi,cercando di nascondere la tensione e evitando di balbettare. Come faceva a rapirmi sempre con quello sgardo? Negli ultimi quattro anni si era anche fatto piu’ carino. No Angie, ti prego no,non puoi esserti rincretinita tanto. Calma.
-Bene,ti aspetto nel mio studio. Devo parlarti.- disse accennando un sorrisino malizioso.
-Okay.- risposi, cercando di non sciogliermi come un ghiacciolo alla vista del suo sorriso.
-Non preoccuparti, e’ cambiato!- disse Vilu,facendomi un occhiolino.
 

 
-Vedo che non e’ cambiato niente…- dissi,facendo un giro dello studio e soffermandomi su alcune foto di Vilu e German.
-Ti sbagli,qualcosa e’ cambiato.- disse, alzandosi dalla sua sedia e raggiungendomi,senza che io me ne accorgessi.
-No,non credo.- dissi,continuando a guardare una foto di Vilu, mentre German si avvicinava sempre di piu’ a me.
-Invece si.- disse, fermandosi alle mie spalle.
-E cosa?- dissi voltandomi e trovando German a pochi centimetri di distanza da me.
-Io.- disse avvicinandosi pericolosamente a me.
-No German, no,fermo.- dissi poggiandoli le mani sul petto per fermarlo.
-Ho aspettato quattro anni,sono cambiato e adesso non mi fiermero’.- disse cingendomi la vita e soffocando quella minima distanza tra noi con un bacio, al quale io risposi.
Ma che stavo facendo? Bhe’,ma non era un reato alla fine. Io lo amavo, e anche lui amava me. Leo…bhe’,teoricamente non lo stavo tradendo,visto che non l’ho mai amato.
Dovevo staccarmi,ma i nostri corpi si attraevano come una calamita,ed era impossibile evitarlo.
Misi una mano tra i capelli di German e con  l’altra gli cinsi il bacino. Le nostre lingue danzavano in una danza lenta e passionale, come se ci fossimo rincontrati dopo secoli. Ci staccammo di pochi millimetri solo quando il bisogno di ossigeno si faceva insopportabile.
German aveva ancora una mano sui miei fianchi e l’atra sulla mia schiena,accennando un sorrisetto malizioso.
- G-German,basta.- dissi nel tentativo di allontanarlo da me.
- Non mi sembrava che prima volessi fermarti…- disse, cercando di recuperare la disitanza, avanzando verso di me.
- German, smettila sul serio.- dissi, diventando improvvisamente seria e scivolando dalla sua presa.
Okay, ero tornata lucida. Ma che avevo combinato? Non potevo perdonarlo cosi’! Esmeralda,Jeremias…mi ha fatto davvero del male, e ora non la puo’ passare liscia.
- Potrei sapere che ti prende?- disse German, abbastanza confuso.
- Cosa mi prende? Ah, mi stai davvero chiedendo cosa mi prende?- dissi, abbozzando una risata e un tono sarcastico.
- Angie,dav...- stava cercando di dire qualcosa, ma lo interruppi subito.
- Non posso crederci, sul serio. Dopo avermi ferita e messa da parte per piu’ di un anno a causa di Esmeralda, arrivando al punto di sposarti, e dopo esserti fatto passare per Jeremias, e avermi fatta innamorare anche di lui, continui a dire che non capisci la mia reazione? Come potrei perdonarti? Sono passato quattro anni, quattro lunghi anni, e l’unica cosa che sai dire e’ chiedermi cosa mi prende? Non ti e’ mai passata per la mente l’idea che io potessi essermi rifatta una vita in Francia,prima di baciarmi?- dissi, urlando dalla rabbia.
 

 
-Olga! Ma che cosa ci fai dietro la porta dello studio di German? E’ maleduc…- non fece in tempo a finire la frase, che Olga lo interruppe subito.
- Shhh! Fa silenzio, Roberto!- disse sottovoce.
-Ma che cosa sono tutte queste urla?- disse con lo steso tono della sua fidanzata.
-Angie e’ tornata, e sembra che abbiano ancora qualche ferita aperta!- disse Olga.
-CHE COSA??- disse alzando un po’ la voce.
-Shhhh! Fammi ascoltare!- disse Olga, cercando di ascoltare la conversazione.
 

 
 
-Bhe’, ma non mi sembra che tu ti sia tirata indietro dal bacio…- disse German, accennando un ghigno.
- GERMAN! Dimentichi che ho provato a fermarti, ma poi…- dissi, diventando rossa in volto.
- Ma poi dev’esserti piciuto cosi’ tanto da lasciarti andare!- disse German, rinfacciandomi l’evidenzia.
Com’ero stata supida! Bhe’ si mi era piciuto ma…ma non era questo il punto! Io sono arrabiata per lui, a causa di altri motivi, e come sempre, fa finta di nulla! Ma questa volta no, non finira’ cosi’!
-Non e’ questo il punto! No,aspetta, ma chi me lo fa fare a parlare con te? Non cambierai mai.- dissi, prendendo la mia borsa e uscendo dal suo studio.
Dietro la porta c’erano Olga e Roberto, i soliti ficcanaso: ma non si poteva avere un attimo di provacy in quella casa? Ah, dimenticavo che era casa Castillio!
Diedi una sbirciatina al piano, ma Vilu non c’era. Non me la sentivo di restare ancora in quella casa, cosi’ andai via.
 

 
-Amore, eccoti finalmente!- disse Leo, venendomi in contro.
- Ciao amore.- dissi, baciandolo.
-Ma si puo’ sapere dove sei stata tutta la mattina? E…perche’ hai gli occhi rossi? Hai pianto?- disse a raffica.
Sapevo che se gli avessi raccontato della mia visita a mia nipote non ne sarebbe stato per nulla contento, voleva venirci anche lui, e averlo lasciato a dormire ed essere fuggita come una ladra, non credo che gli sarebbe piciuto. E se poi avesse saputo di me e German…no,no, meglio non pensarci!
-Sono andata…da un’amica.- dissi,cercando di apparire il piu’ rilassata possibile.
-Okay…ma stasera mi porterai da tua nipote e me la farai conoscere, intesi?- disse.
- Ma..- cercai di ribattere.
-Niente ma!- disse prontamente.
 
   
 
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