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Autore: Iuccy_97    19/08/2014    1 recensioni
Ben digrignò i denti, trattenendo il respirò.
“Calmati. Trattieni il respiro, conta fino a dieci e mantieni la calma” si disse.
Non voleva farsi prendere dalle emozioni che stavano ribollendo nel suo stomaco, sapeva cosa sarebbe successo se avesse permesso loro di sopraffarlo. Avrebbe iniziato ad agire d'impulso, per questo si era armato di quel falso sorriso che gli decorava la faccia da ormai tre ore.
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ben Jager, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza si fermò, uscendo dalla camera 214 e tirò fuori dalla tasca del grembiule il suo iPod. Apprezzava molto Adele, ma non era dell'umore giusto per sentire qualcosa di strappalacrime come “Someone like you”. Anzi, era entusiasta ed eccitata per la serata che le si prospettava davanti.
Lui sarebbe venuta a prenderla alle 8:00, finito il turno in albergo, poi dopo una cena e una passeggiata romantica sarebbero andati a casa sua (di lui) per una sorpresa. Non aveva voluto rivelarle niente, così aveva immaginato per tutto il turno di lavoro  cosa le avesse preparato.
Fece scorrere la lista dei brani preferiti e scelse “Hold the line” dei Toto.
Si riteneva una ragazza normalissima, anche se le sue amiche dicevano avesse degli strani gusti musicali.
In effetti era difficile spiegare le proprie preferenze. Ascoltava ogni tipo di musica, quello che le piaceva, indifferentemente da autore o epoca, lo metteva sull'iPod. Punto.
Si riteneva una persona piacevolmente complicata. E lui sorrideva, ogni volta che glielo ripeteva.
Battendo il tempo col dito sul carrello si incamminò verso la camera successiva
-It's not in the way that you hold me, it's not in the way you say you care-*1 canticchiò.
Lasciò scivolare il passpartout nella serratura della camera successiva e afferrò lo staccio e il detersivo dal carrello. Aveva solo più due camere da pulire poi, finalmente, poteva uscire. Peccato che le fossero rimaste le suite con tre stanze. Ci avrebbe messo più tempo del previsto.
Sbuffando entrò nel salottino e posò tutto su un tavolo. Aprì le finestre per far circolare l'aria e pensò di fare lo stesso con  la camera da letto e il bagno.
-Hold the line, love isn't always on time-*2
Entrò convinta nella seconda stanza e si spaventò.
 
L'uomo che le dava le spalle si spaventò ancora di più e fece un salto.
Quando si accorse della cameriera sospirò:-Mi scusi, l'ho fatta spaventare...-
-No, mi scusi lei, non pensavo di trovare nessuno, non c'era il cartello appeso alla maniglia e...-
-Ma non è colpa sua, sono tornato adesso in camera per prendere alcuni documenti... stavo già scendendo...- l'uomo sorrise.
Lei fece una smorfia e si spostò per lasciar passare il signore che, presa una valigetta, uscì.
-Buona sera signorina-
-Buona serata anche a lei-
Si rimise le cuffiette e, indifferente, riattaccò la musica.
-It's not in the words that you told me, girl, it's not in the way you say you're mine...-*3
 
-Uffa!! Non ne posso più!- sbottò Ben, seduto sul sedile del passeggero della macchina di Semir.
Allungò la mano sui sedili posteriori e, a tentoni cercò qualche traccia di cibo.
-Non ci sono nemmeno più le patatine!!- esclamò, deluso, voltandosi di scatto a guardare dietro, sferrando una gomitata al collega.
-Ehi, calma, non è la fine del mondo! E poi fai attenzione, a momenti andavo nell'altra corsia!-
-Non è la fine del mondo? Del tuo mondo! Ma del mio sì! Non vedi come sono già deperito?!?-
L'altro sorrise ma non commentò, lasciando insoddisfatto l'amico.
-Dov'è la prossima area di servizio? Dobbiamo assolutamente fermarci e fare provviste!-
-Mi spiace, ma ne abbiamo superato uno solo due minuti fa. Il prossimo è fra mezz'oretta. Se resisti e le forze non ti vengono meno, potresti implorarmi di fermarci là...- un sorriso si dipinse sul volto del giovane -ma non credo sarà molto facile riuscirci- questa volta toccò a lui sorridere.
L'altro sprofondò nel sedile e mise il broncio.
Semir gli tirò una gomitata:-Dai, troviamo qualcosa per ingannare il tempo. Di cosa vuoi parlare?-
-Di sicuro non parlo con uno come te- borbottò l'altro, tirando fuori il cellulare -che mi illude e poi mi prende in giro. Preferisco chiunque altro sulla faccia della terra-
-Eddai, scherzavo... che fai adesso? A chi telefoni?-
Ben non rispose, stava scorrendo la rubrica.
Scelse un numero e chiamò. Appoggiando il telefono all'orecchio sorrise ironico e fece la linguaccia al collega.
-Pronto?-
-Ehi stella, come stai?-
-Smettila di chiamarmi così!-
-E come dovrei chiamarti? Sei tu che...-
-...mi illumini la mia vita. Ben, basta con queste frasi di circostanza. Non è il caso che tu me le ripeta sempre! Mi sento una bambina viziata e tu il paparino che la chiama sempre coi nomignoli! Amoruccio, fragolina, tesorino... ma ti sembro il tipo? Io sono...-
-...piacevolmente complicata. Sì, lo so. Basta con queste frasi di circostanza!- lui sorrise, divertito.
-Mmh...- borbottò, ma anche lei sorrideva.
-Sei ancora in hotel?-
-Sì, penso di metterci qualche minuto di più oggi. Sto facendo gli extra e ho lasciato il lavoro pesante per ultimo...devo ancora pulire delle suite-
-Beh, guarda il lato positivo, se non facessi  gli extra non ci saremmo mai conosciuti!
-Anche questo è vero...-
Ben ripensò alla cena che aveva mangiato nel ristorante dell'albergo dove lei lavorava. Era quella volta per festeggiare la sua ripresa dal coma. E lei li aveva serviti, anche se non era il suo lavoro. Stava solo sostituendo un suo collega ammalato. Un colpo di fortuna.
-Non importa, piuttosto passo più tardi. Facciamo che mi telefoni quando hai quasi finito?-
-No, no, tu vieni comunque per le 8:00, tanto lo so che arrivi in ritardo.. almeno 'sta volta sarai puntuale!- lei ripensò alla canzone che stava ascoltando: «l'amore non è sempre puntuale» diceva, e aveva ragione.
-Io sono sempre puntualissimo! Ehi, che stai facendo?- l'ultima parte era riferita al collega, ma la ragazza all'altro capo del telefono non lo capì.
-Mi sembra una domanda un po' stupida. Cosa credi stia facendo? Sto lavando i pavimenti...-
-No, scusa, non parlavo con te, ma con Semir. Che stai facendo collega?-
Infatti quest'ultimo si era fermato in una piazzola ed era sceso dalla macchina.
-Potremmo fare un po' di appostamenti, che ne dici socio?-
-Uao, che idea meravigliosa!- esclamò ironico.
-Allora ti lascio lavorare... un bacio-
-Un bacio anche a te... ci vediamo sta sera per la sorpresa...-
Ben staccò e uscì dalla macchina, appoggiandosi alla portiera ancora aperta.
-Fai di tutto per non farti sporcare la macchina eh? Anche appostarti e annoiarti a morte?-
Semir sorrise:-Si chiama spirito di autoconservazione...-
Il giovane gli fece il verso, ma l'altro non sentì, perchè stava iniziando un'altra discussione:-Chi vuoi fermare?-
Ben osservò l'autostrada poi, dopo un momento di indecisione, alzò la paletta e fece rallentare un furgoncino.
Sorrise:-I furgoncini riservano sempre delle sorprese... ci abbiamo trovato di tutto dentro, un giorno o l'altro ci sarà anche la lampada di Aladino e desidererò che i poliziotti dell'LKA spariscano!-
Scoppiarono entrambi a ridere, mentre l'automezzo blu accostava.
 
 
Traduzione delle frasi della canzone “Hold the line”
*1 Non è per il modo in cui mi stringi, non è per il modo in cui dici di tenere a me
*2 Attendi in linea, l'amore non è sempre puntuale
*3 Non è per le parole che mi hai detto amore, non è per il modo in cui dici di essere mia
 
 
Angolo autrice
Sono tornata!!!!!! *osserva con sguardo folle il popolo di EFP, terrorizzato, dato che pensava di essersene liberato dopo la sua ultima storia*
E invece no, sono ancora qui, con una nuova, nuovissima, storia.
Avrei dovuto pubblicare mesi fa in realtà, e chiedo umilmente perdono a questo fandom.
Qui, sulla pubblica piazza del fandom di cobra 11, chiedo venia per tutte le promesse che non ho mantenuto. Avrei dovuto continuare a seguire molte storie e principalmente queste scuse vanno a Maty e a Sophie. Sono un caso disperato, ma non ho proprio più avuto tempo, e qui tutte le fanfiction sono long piuttosto impegnative, nei buchi non mi sono nemmeno incominciata a leggere.
Comunque, se avete finito di leggere il primo capitolo e non avete ancora affilato la lama della ghigliottina… Passiamo alla storia.
Questo capitolo sembra assolutamente inutile, anche io rileggendolo mi sono chiesta se inserirlo o no, ma serve per presentare un personaggio fondamentale. Questa “lei”, piacevolmente complicata, che lavora in un albergo come lava-pavimenti, ma che fa gli extra per arrotondare a fine mese, è niente popò di meno che la cameriera dell'ultimo capitolo di “Insoliti ricatti” (per chi non se lo ricordasse, già lì Ben le faceva la corte).
Nel prossimo capitolo scoprirete anche il nome di questa ragazza che, in fondo in fondo, è un po' una me stessa. Ovvero, il suo personaggio l'ho creato su quello che gli altri dicono di me.
Questo è per spiegare come, nel futuro, questo personaggio potrà diventare una chiromante (ciao Maty!) schizofrenica.
Ehm, penso di aver detto tutto, se non troppo.
Saluti e al prossimo capitolo!!:)
   
 
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