È ancora
presto quando arriva in spiaggia, il sole
sta sorgendo
e una leggera brezza le scompiglia i lunghi capelli scuri.
Lascia le sue cose su uno sdraio in prima fila e le copre col pareo
bianco.
Si avvia lentamente verso l'acqua cristallina.
Gli occhi verdi guardano lontano, i pensieri si rincorrono nella sua
mente fino
a perdersi per lasciare il vuoto.
Non pensa a nulla, si concentra solo sul rumore delle onde che si
infrangono
contro gli scogli poco lontani alla sua sinistra.
I piedi affondano leggeri nella sabbia fresca e bianca non ancora
toccata dai
raggi del sole
e lei rabbrividisce leggermente quando toccano
l’acqua.
Si ferma fino a bagnarsi le caviglie e aspetta.
La spiaggia
comincia a popolarsi di persone che
corrono o portano a spasso il cane, ma lei rimane lì
immobile.
Non è più sola.
I primi raggi sfiorano la superficie azzurrina increspata.
Il bikini arancione risalta sulla sua pelle abbronzata, un braccialetto
di
perline colorate al polso.
Avanza ancora un po’, fino alla vita e si ferma
nuovamente.
Un brivido di freddo le corre lungo la schiena.
La superficie
del mare cambia colore riflettendo la
luce del sole, sembra quasi una distesa di pietre preziose.
Si corica sul manto brillante e si lascia andare completamente in balia
delle
leggere onde che hanno iniziato ad animare il mare.
Onde sul suo corpo, onde nella sua mente.
Onde di ricordi che la travolgono improvvisamente, che la tirano verso
il
fondo, senza darle il tempo di respirare.
Sta annegando nel passato, i pensieri le riempiono i polmoni, non
respira.
Si
dimena senza riuscire ad emergere veramente.
Poi, una mano la
afferra forte riportandola alla
realtà, un respiro profondo e torna a sentire profumo di
acqua salata e non
di pensieri.
Rinasce dalle
onde come una Fenice.
Respira
affannosamente, il sapore dolciastro del sale le ha invaso tutta la
bocca.
Si passa
le mani sul volto per togliersi l'acqua e pettina i capelli
all’indietro.
Si volta per vedere chi l’ha salvata, ma non trova nessuno.
Il vuoto.
Una mano le afferra la caviglia e la tira giù, facendo
scontrare il suo petto
con la sabbia ruvida del fondo.
E sempre quelle mani, calde e grandi la prendono per la vita e la
riportano in
superficie.
Tossisce ed impreca contemporaneamente, poi apre gli occhi e tira un
ceffone a
quel cretino del suo amico, Jake.
Tornano a riva nuotando e si siedono sulla battigia.
Il sole ha ormai scaldato la sabbia, restano un po’ li
vicini, a sfiorarsi con
le dita, a guardare l’orizzonte.
E i brutti
pensieri non ci sono più, inghiottiti dalle onde, spazzati
via dalla presenza
di Jake.