Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Miaw    19/08/2014    2 recensioni
Le pagine di un diario lette a casaccio possono raccontarti molto di una persona, ma quello che dicono gli occhi è nutrimento per l'anima.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 05/11/12. Appunti di oggi.

“È mattina presto, il cielo è scuro, i lampioni della strada sono accesi e una fitta nebbia avvolge l’intero panorama: uno scenario alquanto sconfortante, davvero triste! Non ti dá la carica per affrontare quel girone d’inferno che è la scuola, così crudele che Dante stesso si metterebbe le mani ai capelli se dovesse parlarne.
E ci mancava l’iPod che si scarica! Oggi non è proprio giornata!”


Alice era solita passare i suoi tre quarti d’ora in pullman, ascoltando la sua musica e scrivendo quanto la sua mente dettava, perché lei era fatta così: doveva rincorrere il suo pensiero e imprigionarlo in una poesia. Impugnava la sua penna e le faceva ballare un tango serrato sul suo quadernetto blu, blu come i suoi occhi, blu come il mare.
Dopo aver staccato le cuffie dall’iPod e averle attaccate al cellulare, fece un giro veloce di tutte le canzoni in memoria. Poi scelse, come sempre, “Viva” di Luciano Ligabue. Quella canzone la sentiva sua, si immedesimava nella protagonista di quei versi e pensava che sarebbe stata fortunata a essere “viva,viva così come sei, sempre pronta, sempre ingorda, sempre solo come vuoi...”. Ma purtroppo lei aveva troppo altro a cui pensare: la scuola, la sua sorellina, Carlo, e soprattutto sua madre.
La mamma di Alice era una donna forte, carica, viva. Non c’erano ricordi nella memori di Alice che la vedevano triste, o, addirittura, in lacrime, anche se ultimamente le sue guance erano troppo spesso bagnate, e il trucco sbavato. “Allergia al mascara” rispondeva sempre la donna alle domande della figlia.
Poi Alice riprese a scrivere:

“Spero che quello di mate si assenti, oggi non c’ho proprio voglia di starlo a sentire. Non sono nemmeno in vena di scrivere poesie perciò, caro il mio quaderno, tramanderò le memorie di oggi in versi sciolti, senza rime né metafore, poggiando la penna su di te, e lasciandola pattinare tra le righe che ti ricoprono. Oggi Carlo non c’è.”

E continuava imperterrita a scrivere tutto ciò che le passava per la testa. Ogni tanto guardava fuori dal finestrino per vedere a che punto del tragitto fosse. La nebbia era ancora fitta, chissà come avrebbe tagliato, fredda, la faccia una volta scesa dall’autobus. A ogni fermata guardava la gente che saliva, in cerca di un volto noto, qualcuno che conosceva, in cerca di Carlo. Ma lui non saliva mai, e il posto vicino a lei restava vuoto, occupato dal suo zaino.
Alice chiuse il quaderno, posò la penna nell’astuccio e sistemò tutto nello zaino, prendendo il libro di greco. Lo aprì cominciò a leggere cercando di ripassare qualcosa.
Dopo qualche minuto l’autobus si fermò, lei non ci fece molto caso, ormai aveva perso la speranza.
Le si avvicinò un ragazzo alto, magro, i capelli castani e arruffati, un paio di occhiali appoggiati sul naso e lo zaino tenuto su una spalla. Alice non si accorse di nulla, teneva gli occhi fissi sul libro e la mente chissà dove. Il ragazzo dal canto suo, fece per schiarirsi la voce e tossì. Alice, allora, alzò lo sguardo. Le brillavano gli occhi, e il viso le si allargò in uno splendido sorriso, quando si accorse che li c’era Carlo.
Con fare veloce posò il libro dentro lo zaino e lo posizionò per terra, fra i suoi piedi.
Carlo le si avvicinò e dolcemente baciò quel sorriso e, insieme, i due ragazzi continuarono il resto del tragitto.
Alice guardò nuovamente fuori dal finestrino, si stringeva al braccio di Carlo perché con lui si sentiva al sicuro, riuscì a scorgere tra quella nebbia un raggio di sole e di nuovo sorrise.
Appoggiò la testa sulla spalla del suo amato, ci stava alla perfezione.
I corpi non sono fatti per stare da soli, l’amore è un gioco a incastro. Bisogna trovare il pezzo giusto, devi inciampare e continuare a cercare, come il mare, che abbraccia la sua spiaggia, perché senza di lei, non ci sarebbe lui.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Miaw