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Autore: Aliak    19/08/2014    2 recensioni
250 anni sono passati dalla distruzione della sfera degli Shikion e l'eleminazione di Naraku, pian piano era tornata la pace in quelle terre, e tutto sembrava aver preso una buona piega, si eran creati accordi tra umani e alcuni demoni portando così una convivenza serena, anche se rimanevano alcuni focolai accesi fra le tante fila di entrambi. Qualcosa sta per cambiare, chi riporterà ora la pace, quando ormai i nostri vecchi eroi non ci sono più, e chi è rimasto sembra essersi estraniato dal mondo...
NB:Il personaggio principale di questa Fanfiction, sarà il figlio di Sesshomaru e Rin, saranno presenti anche altri personaggi presenti nel manga, anche se visto il periodo in cui si presenta la storia tutti i personaggi umani, saranno morti. Principalmente quindi saranno presenti quasi unicamente personaggi nuovi, o comunque secondari della storia, spero che piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Jaken, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Non ricordava quando era avrrivato in quel luogo, ne tanto meno come era riuscito a scampare da quella caverna e da quel pazzoide, lo sguardo era puntato sul soffitto di quella stanza, a veder anche le pareti della stessa sembrava essere in un castello o quanto meno in un palazzo nobiliare, gli ricordava tanto quello in cui era vissuto con sua madre, sua madre.. Sentì la porta aprirsi al fine orfatto arrivò l'odore di una yasha, gli era sconosciuta non era quello della compagna di Iriumaru, ma la donna portava l'odore di suo fratello, la vide avvicinarsi quindi a lui ora che poteva guardarla negli occhi notò che era una bellissima donna, portava un bellissimo e elegantissimo kimono violetto, in contrasto quasi con la pelle lattea, in cui spuntavano profondi occhi argentei la lunga chioma, era lasciata sciolta e aveva i colori del grano, o forse del sole. -vedo che ti sei ripreso- gli sorrideva dolceme, rimase in silenzio amcora disteso studiandola -dove ci troviamo?- alla fine gli domandò -al villaggio degli inu-youkai, per la precisione alla fortezza del generale- sbuffò sonoramente non gli piaceva stare in quel luogo non gli piaceva aver contatti con quelli che per anni e anni l'avevano ripudiato -sei stato portato fino a qui, dopo che Mikio e aiko hanno salvato te e Iriumaru, siccome non riprendevate ancora coscienza, non potevano lasciarti lì- sentì un odore che a lui era molto familiare, non serviva guardare in sua direzione per scorgere la figura di suo fratello, avrebbe riconosciuto quell'odore tra mille -Vedo che finalmente ti sei risvegliato Inuyasha- sorrise appena beffardo, ormai sembrava non chiamarlo più mezzodemone, e non si sarebbe forse mai abituato a farsi chiamare per nome da lui -immagino debba ringraziarti per l'ospitalità, nel tuo castello- lentamente si risollevò a sedere nel letto, fissando il fratello che si avvicinava sempre di più a loro -dovresti ringraziarmi per non averti lasciato in pasto a quegli esseri, invece..- ; -Sesshomaru- la yasha aveva bloccato dolcemente le parole del fratello, non sembrava essersi nemmeno arrabbiato -sarai nostro ospite finchè lo vorrai, ma ti sconsiglio attualmente di metterti in viaggio verso le vostre terre, ultimamente gli attacchi sono aumentati, e potrebbe essere rischioso- sapeva tener testa al principe glaciale quella donna, cominciava ad apprezzarla non sapeva chi fosse ma non importava, aveva carattere era ferma nelle parole, non voleva discussioni, vide sospirare suo fratello -segui i consigli di Aki, e non fare mosse azzardate- detto questo uscì dalla porta, vide la piccola figura della pulce saltellare fino al proprio letto -padrone vi siete svegliato finalmente- schiacciò per l'ennesima volta quella dannata pulce -si- si voltò verso la yasha che si era alzata alla fine, -grazie- aveva come l'idea che dovesse dirgli quelle parole, la vide sorridere per poi allontanarsi dalla stanza e lasciarli da sol -chi è quella donna?- chiesi infine a myoga -Aki? è la moglie di Sesshomaru, la regina- era rimasto stupito dalle parole di lui -finalmente si è scongelato il ghiacciolo- lo vide annuire -se non fosse stato per Rin probabilmente sarebbe stato molto diverso- disse -certo che Iriumaru somiglia solo a suo padre, non ha niente di aki- vide la piccola pulce, guardarlo perplesso -che cosa ho detto?- gli chiese -La signora Aki non è la madre del padroncino Iriumaru- ero perplesso  chiaramente se ne accorse anche lui -la madre del padroncino è Rin- annunciò -è impossibile- lo vide scuotere il capo -vi assicuro che è così vidi nascere io stesso il padroncino quel giorno, la madre, posso assicurarvi che è RIn- ; -ma non è un mezzodemone- ; -non lo è mai stato, a differenza di voi- ammise -come..- ; -al momento del concepimento capita delle volte, che la natura demoniaca prende il sopravvento su quella umana della madre, annientando il sangue umano, lui ne è l'esempio- rimase in silenzio non molto convinto -la padroncina Sakura invece è figlia di padron Sesshomaru, e della signora Aki- si sollevò infine dal letto non ne poteva più di star nello stesso, vide i suoi abiti riposti su un cassettone della propria stanza, rivestendosi e rimettendosi l'armatura, e Tessaiga al fianco, sorpreso che fosse ancora lì, uscì dalla stanza.

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Camminava lungo il corridoio, era appena tornato da una delle solite missioni di rutine, ma ultimamente il padre aveva ordinato alle squadre, di non allontanarsi oltre i confini dei loro territori, in modo che se ce e fosse stato bisogno, sarebbero stati soccorsi quasi subito non gli piaceva allo stesso tempo quella situazione, erano stati avvistati attacchi nei territori circostanti, e avrebbe voluto andar lì a combattere e annientarli, ammazzare quel maledetto demone, che l'aveva imprigionato, sollevò infine lo sguardo notando la figura di suo zio avvicinarsi, quando erano tornati al castello dopo esser stati salvati da Aiko e Mikio, e essersi risvegliato aveva scoperto l'identità di quel demone, grazie a suo padre, ancora si stupiva perchè fosse cambiato tanto, l'ultima volta che l'aveva visto quando era ancora un bambino, era sicuro che fosse un mezzo demone invece ora quello che si parava di fronte a lui, era un demone puro -ti sei svegliato vedo- dissi in sua direzione, vedendo infine myoga scendere dalla spalla di lui, e saltellare in sua direzione raggiugendolo -si- disse atono -quanto rimarrai con noi?- gli chiesi -non lo so ma spero il meno possibile- lo guardai perplesso perchè voleva andarsene -non mi sento a mio agio in questo luogo- ; -però ti appartinene più degli altri- commentai -non è vero, questa gente non mi ha mai accettato, ne cercato voluto anzi mi hanno sempre cacciato- doveva aver visto il mio sguardo perplesso -sei troppo giovane, per sapere quella storia- rimasi in silenzio per poco, e infine commentai -Jaken mi raccontò un po' di voi, di mio nonno e mio padre, quando ero piccolo probabilmente se ci fosse ancora stato, non sarebbe andata come è andata- lo vidi allontanare lo sguardo da me -il passato è passato e non si può cambiare, ne dimenticare- erano rabbiose quelle parole, ma non sembrava avercela con me -si ma se si rimane legati al passato, non si può vivere, bisogna guardare avanti- Mi guardò di nuovo in faccia -non credi di essere troppo giovane, per fare discorsi così seri- sorrisi a quelle parole, non era il primo che me lo diceva -devi trovare che ti dia la forza  per continuar a vivere veramente, combattere per la stessa, come è stato con mio padre, per quanto il dolore del passato possa ferire- da come mi guardò sembravo aver centrato il punto, e forse avevo azzardato troppo a parlare -scusami- dissi semplicemente -te per cosa combatti? sei così giovane dovresti goderti la vita- rimasi in silenzio per poi andar a muovere dei passi in avanti, andando quindi a sorpassarlo -per proteggere chi mi sta più caro, e non doverlo perdere- alla fine mi allontanai senza aspettare una risposta, o altre parole da lui, decidendo di dirigermi verso le mie stanze. Era lì che mi aspettava sorrisi dolcemente, mentre lei si voltava verso di me, mi mossi rapido in modo da raggiungerla, volevo baciarla abbracciarla tenerla forte a me, dopo che avevo parlato con lui, non era venuta con noi oggi in missione, aveva preferito rimanere al castello, da quando era tornata, e mi aveva salvato era diventata più silenziosa sembrava non volermi dire una cosa, ci provavo a chiederglielo ma mi chiedeva di non insistere, aveva chiesto un breve congedo dopo quell'avvento da quel che aveva saputo, era stata male ma nessuno gli diceva il perchè o come mai. -come stai oggi?- gli domandai senza aver risposta -ora che stai bene e ti sei ripreso del tutto, credo che tornerò per un po' da isonka- ero rimasto stupito da quelle parole -perchè? che ti ho fatto?- la vidi scuotere il capo -nulla tranquillo, ma non posso lasciarlo da solo così a lungo- mi sorrise dolcemente -va bene- ma non ero molto convinto del motivo che mi aveva dato, la lasciai andare donandogli un bacio intenso, non si ribellò a quel contatto, non volevo che se ne adasse, la catturai con le mie braccia stringendola a me, la volevo desideravo la portai di peso sul letto cominciandola a spogliare, ma la vidi ribellarsi al mio tocco come non aveva mai fatto -Iriumaru non voglio ti prego- mi fermai guardandola negli occhi -dimmi cosa è successo ti prego, perchè ti comporti così- la vidi scuotere il capo -quando me la sentirò te lo dirò, ma ora ti prego non costringirmi a dirtelo- mi scostai alla fine da lei, permettendogli quindi di andarsene tranquillamente dalla mia stanza, sentivo la rabbia ribollirmi in corpo cosa era successo nemmeno quando aveva rischiato di ucciderla si era comportata così. -Sakura- la chiamai, quella piccola figurina che gattonava in direzione del mio letto, incominciava già a gattonare, i primi 2 anni di vita, dei demoni sono i più veloci, in cui crescavano e imparavano più in fretta dei bambini umani, per poi cominciare a invecchiare molto più lentamente, fino a circa 200 anni e fermarsi. Mi allungai verso la piccola figura di mia sorella e la issai di peso sul mio letto, poggiandola sulla mia morbida pelliccia la vidi sorridere non era il tipo da sorridere facilmente, anche a Aki, e a mio padre sorrideva raramente, ma mi adorava sentì le sue manine giocare con i miei capelli, glielo lasciai fare, a dir la verità gli permettevo tutto, un fratello forse troppo premuroso ma da piccolo mi era mancata un'altra figura nella mia vita che non fosse ormai adulta, avrei voluto tanto un fratello o una cuginetta, o comunque qualcuno più o meno della mia età. Sentì aki entrare nella mia stanza, non dissi niente rimasi sdraiato sul mio letto -Mi dispiace ti abbia disturbato- mi disse -non mi disturba mai- mi sollevai a sedere mentre lei si avvicinava, e Sakura si nascondeva sotto la mia pelliccia per non farsi notare. Vidi ridere dolcemente aki, era felice come non mai lo era stato già al mio arrivo, mi aveva trattato e amato come un figlio, un figlio che non aveva mai avuto, l'arrivo di Sakura erano aumentati quei sentimenti -vogghio stale con flatellino- disse mentre tirava fuori dolcemente la testa, da sotto la pelliccia -credo che voglia riposare però- vidi mia sorella mettere il broncio -non importa, almeno mi fa compagnia- sentiva lui stesso il rancore in quelle parole, perchè se n'era andata così via Mikio -che cosa è  successo?- mi chiese -è andata da isonka- risposi senza mettere il sogetto, ma sapeva benissimo che lei avrebbe capito -dagli un po' di tempo, e vedrai che tutto tornerà come prima- mi accarezzò  dolcemente il viso -tu sai perchè si sta comportando così- la vidi annuire, e lo sguardo farsi triste -perchè non me lo dici?- sentì sospirarla -perchè spetta a lei, e non posso dirtelo io se potessi, l'avrei già fatto so quanto stai soffrendo di non saperlo- allungai una mano a accarezzare dolcemente mia sorella che finalmente era uscita dal suo nascondiglio.
   
 
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