Tobias non ricordava niente di quella sera. Ricordava solo di aver pianto per la perdita di Tris. Non gli sembrava neanche vero. Lei, tanto forte e coraggiosa, lo aveva abbandonato. Lo aveva lasciato solo.Non si sarebbero mai più visti, abbracciati, baciati. E Tobias si sentiva distrutto.
Andò a letto, troppo stanco per fare qualsiasi cosa. Si addormentò e si mise a sognare.
…
Stava camminando, c’era tantissima nebbia; riusciva a vedere solo delle ombre confuse. All’improvviso ne vide una molto famigliare, un’ombra che non avrebbe mai confuso o dimenticato, che avrebbe potuto riconoscere dappertutto.
“Tris!”
“Tobias!” gridò Tris correndo verso di lui. Tobias cercò di abbracciarla, ma non ci riuscì.
“Tris… ma… ma che succede? Io… perché non riesco a toccarti?”
“Tobias, io… io sono solo un fantasma.”
“Ma Tris, tu mi manchi!” aveva le lacrime agli occhi.
“Ehi… io non faccio più parte di questo mondo… Ma ti amo. E continuerò ad amarti, sempre. Anche se non potremo stare insieme fisicamente, non vuol dire che ci dimenticheremo.” Tobias non riusciva più a parlare, continuava a piangere. “Lo so che è dura. Lo so che non riesci ad andare avanti. Ma lo supererai” continuò Tris, con un’espressione calma e serena “ed io continuerò a guardarti da lassù.”
“ Io non so se riuscirò a vivere senza di te!”
“Su, su, calmati. Ora il mondo là fuori è pieno di pace e libertà. Ti farai una vita e sarai felice¸ed un giorno potremo riabbracciarci.”
Tobias smise di piangere e sorrise. “ E’ una promessa?”
“Si. Si, Tobias, è una promessa”
“Ti amo Tris.”
“Ti amo anch’io, Tobias. Arrivederci.”
“Arrivederci” Tris sorrise, e così anche Tobias, lasciandosi sfuggire l’ennesima lacrima.
…
Tobias si svegliò, e pensò che Tris le mancava, ma che dopotutto aveva un suo ricordo ben impresso nel cuore. E riuscì ad addormentarsi con il sorriso.