Un bacio, nella notte, va.
Va da sé e non ascolta nessuno.
Non tiene conto del tempo, non ne ha bisogno ormai.
Un bacio, lento, semi dolce al caramello.
Lingue si intrecciano come liane in questa nostra giungla, corrono, si inseguono, scappano, si agitano. 
Leggere si posano su denti come scogliere e son come onde, si buttano e ritirano.
Labbra morbide e rosee ballano di gusto una tarantella.
È accesa, viva, reale, sembra non finire mai.
Fiumi di parole scambiate e mai dette circolano, pensieri oscuri, pensieri suicidati, pensieri cosmici.
Il piacere ora è cosa condivisa.
Dal nulla un morso, due morsi, tre morsi.
Sangue sgorga dalle nostre misteriose bocche.
L'adrenalina sale, gli scogli resistono, non si danno per vinti, contro le labbra senza pietà. 
Ruscelli segnano il nostro volto, lo schizzano poi lo dipingono. 
Sfociano su tute impermeabili e spaziali che stringono la vita.
Nel silenzio anime in pena condividono sangue come vernice rossa e se ne compiacciono.
Quattro morsi, cinque morsi, sei morsi.
Che il cannibalismo abbia inizio.