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Autore: Maiky Miker    20/08/2014    7 recensioni
Hunter novello sposo incontra Sebastian e la sua vita verrà sconvolta per sempre.
Liberamente ispirato al film "Imagine me & you".
"Hunter aveva sempre avuto tutto quello che si poteva desiderare dalla vita ma ancora non sapeva che il giorno del suo matrimonio sarebbe stato il momento in cui avrebbe trovato l’unica cosa che ancora non aveva: l'amore vero."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sebastian riuscì a liberarsi dal ricevimento molto presto così decise di passare a trovare sua madre e prepararsi per la serata.

"Salut, maman!"

Sentì delle voci provenire dal salotto.

"Sebastian, siamo qui!" una voce maschile attirò la sua attenzione.

Kevin stava sistemando dei cuscini dietro la schiena di una donna anziana ma ancora molto attraente.

"Ciao Kevin, grazie per essere passato anche oggi!"

"Sebastian, mon cherì!" disse la donna.

"Maman" disse il ragazzo porgendole un bacio sulla guancia e un piccolo mazzo di fiori tra le braccia. "Come stai oggi?"

"Bene, tesoro! Kevin è stato così gentile da passare...non sono stata bene stamattina..."

"Me l'ha detto! Cosa è successo?"chiese Sebastian rivolto all'altro ragazzo.

"Le girava la testa per via della pressione e sentiva un dolore alla spalla così le ho date le solite medicine e le ho fatto fare un po' di fisioterapia. Ora sta benissimo, non è vero?"

“Si, si molto meglio!" sorrise la donna.

"Grazie Kevin. Sono passato per un saluto veloce che poi devo uscire."

“Amore hai un appuntamento?" la signora si sistemò seduta sul divano.

"No, è solo...solo un amico!"

"Fermi tutti! Sebastian hai un appuntamento e non mi dici nulla?!" Kevin gli rivolse un’occhiata di rimprovero.

"Non hai sentito quello che ho appena detto?! Non è un appuntamento!" sbuffò Sebastian.

"Chi è?"

"È il ragazzo che abbiamo incontrato al supermercato ieri...Hunter..." disse Sebastian cercando di fare il vago.

"Aaahhh! Sebastian conosco quello sguardo…non metterti nei guai!" lo ammonì Kevin.

"Kevin non sei mia madre!"

"Sebastian non metterti nei guai!" fece il verso la donna.

"Mamma è un ragazzo che ho conosciuto ad un matrimonio, ho lavorato alle decorazioni per sua moglie e siccome l'ho aiutato con...ma perchè mi sto giustificando con voi?!"

"Tesoro, sii prudente! Voglio solo che tu sia felice!" c’era un lieve tono di amarezza nelle sue parole.

"Si Sebastian, provarci con un uomo sposato è troppo persino per te!"

"Parla il santo..." disse Sebastian "ora devo andare, ci vediamo domani maman, ok? E mi raccomando riposati!"

"Non mi muovo da casa tesoro. Buona serata!" E così dicendo gli diede un bacio in fronte.

“Ciao Kevin!”

“Divertiti Seb!”

 

Hunter raggiunse il negozio alle 18.45.
Era un tipo preciso e arrivava sempre gli appuntamenti con largo anticipo per evitare di scusarsi per il ritardo.
Passeggiò qualche minuto di fronte al negozio chiuso sbirciando ogni tanto dalle vetrine come se avesse paura che Sebastian fosse dentro e lo stesse fissando.
Era agitato.
Molto agitato.
Il bel francese era stato evasivo e distaccato quella mattina e non riusciva a capire se fosse un modo per tenerlo effettivamente a distanza o era realmente molto occupato.
Sebastian stava camminando a lunghi passi verso il negozio quando notò la sagoma di Hunter sbirciare contro il vetro dell'ingresso; in pochi passi lo raggiunse alle spalle e con un ghigno malizioso disse.

"Stai forse cercando qualcuno?"

Hunter si spaventò.

"Sebastian! Mi hai spaventato! Ciao."

“Ciao a te! Stavi cercando qualcosa di interessante lì dentro?” lo prese in giro Sebastian.

“No, ho trovato di meglio qui fuori...”

Si morse la lingua

Cosa ho appena detto?

Sebastian sorrise arricciando il naso.

"Conosco un posto non lontano da qui dove fanno delle ottime birre."

"Ti seguo!"

Fecero qualche passo in totale silenzio, l'uno accanto all'altro.

"Allora..." dissero all'unisono per poi mettersi a ridere di gusto.

"Allora Hunter..." riprese velocemente Sebastian "com'è andato il weekend?"

"Bene, oggi sono stato a correre e in palestra..."

"E si vede!" disse senza troppa vergogna Sebastian abbozzando un occhiolino.

"Ieri sera solita cena cinese con Jennifer." riprese Hunter senza dare troppo peso al commento di Sebastian.

"Mangiate cinese tutti i sabati sera?"

"Si é una tradizione che abbiamo da quando stiamo insieme..."

"Non puoi dire sul serio..." l’espressione di Sebastian diceva chiaramente “non prendermi in giro”.

"Si, invece!"

"Scusa se te lo dico, ma è una cosa troppo stupida!"

"Non lo è invece, mantenere le tradizioni è importante!" Hunter lo disse con poca convinzione.

"Se lo dici tu...io credo sia solo una cosa noiosa e non ci credo che in tutto questo tempo tu non abbia avuto voglia di fare altro o cambiare..."

"Si, certo, ma avere dei punti fissi nella vita è importante...non siamo tutti come te!” Hunter era preso dal panico. Sebastian aveva tremendamente ragione; tutto quello che faceva nella sua vita era controllato, programmato e assolutamente prevedibile.

"E questo cosa dovrebbe significare?"

"Niente, scusa sono giornate deliranti e..."

"Problemi?" Sebastian era rimasto colpito da quello che Hunter gli aveva appena detto, ma era deciso a capire il perché quel ragazzo fosse così rigido e si sentisse sempre sotto esame.

"Il lavoro, Jennifer, i miei genitori...la vita in generale!"

"Se poi ci metti le tradizioni snervanti..." sorrise Sebastian.

"Già...ho proprio bisogno di una serata lontano da tutti..."

"Pensavo dicessi che avevi bisogno di una serata con me." ammiccò Sebastian, provocandolo.

"Si...anche. Sei decisamente diverso da tutto quello che c'è nella mia vita..."

"Posso considerarlo un complimento o mi devo aspettare un altro giudizio sulla mia condotta come poco fa?" Sebastian non era capace di passare sopra alle cose. Hunter lo aveva giudicato troppo in fretta e il più delle volte non gli importava quello che le persone pensavano di lui, ma Hunter era diverso e ci teneva a non passare per il solito "arrogante, presuntuoso e egocentrico Sebastian".

"No sono sincero, mi piace la tua compagnia...allora dimmi com'è andata la festa ieri sera? Tu e Kevin vi siete divertiti?"

"Si, ma Kevin è tornato presto e io mi sono intrattenuto con due bei ragazzi che mi hanno offerto da bere..."  

Sei un idiota! Come credi che ti giudichi dopo un’affermazione del genere?

"Ah, ma tu e Kevin non state, cioè non siete mai stati insieme?"

"Sei geloso?"

"Perché dovrei? La mia era una semplice domanda!"

"Perché anche se è buio vedo che ti ho messo in imbarazzo...comunque io e Kevin ci conosciamo da qualche anno, da quando lui lavora come infermiere personale di mia madre."

"Ah mi spiace, sta molto male?"

"Un ictus, è rimasta paralizzata per diversi mesi poi è riuscita a tornare quasi completamente alle sue facoltà motorie ma si è chiusa in se stessa e ha paura di stare di nuovo male. Non esce quasi mai di casa ed è diventata ipocondriaca. Kevin si occupa delle medicine e della fisioterapia. Mi dice sempre che sta bene ma la vedo che soffre ancora molto."

"Mi spiace davvero tanto..."

"Per fortuna è stata una buona maestra e così ora riesco a gestire il negozio da solo. Siamo sempre stati noi due e questo è il minimo che posso fare!"

"Cosa avresti fatto se le cose fossero andate diversamente?" Hunter ci teneva davvero a conoscere Sebastian.

"Non lo so...avrei continuato a studiare legge anche se non mi ci vedo proprio come avvocato..."

"Sei chiaramente uno dalla parlantina facile, stento a crederlo!" rise Hunter.

"E tu, mister "la tradizione va mantenuta" cosa avresti fatto se non lavorassi nella...finanza, giusto?"

"Mio padre avrebbe voluto che intraprendessi la carriera militare, ma un lavoro in borsa era molto più remunerativo e dato che c'era il progetto di sposarsi ho optato per la soluzione più giusta...io avrei voluto continuare con il canto, ero piuttosto bravo al liceo…”

"Non devi per forza fare sempre la cosa giusta se non è quello che vuoi! Scusa se te lo dico ma la tua vita sembra una totale schifezza!"

"Non se hai delle responsabilità!" rispose seccato Hunter.

"So benissimo cosa vuol dire avere delle responsabilità, ma questo non vuol dire che io sia costretto a fare cose che non voglio fare!!”

Sebastian aveva ragione; aveva rinunciato a studiare per occuparsi del negozio di sua madre che per sua grande fortuna era un'attività che aveva imparato ad amare e che lo rilassava, ma questo non gli impediva di fare le proprie scelte e vivere la sua vita.

“Senti che ne dici se saltiamo la birra e ti porto direttamente in un posto in cui puoi mostrarmi le tue abilità?" Sebastian disse questa frase con il tono di chi intendeva ben altro.

"Suona malissimo come invito..."

"Sei tu che lo vuoi interpretare male! Ti fidi?"

"Si"

 

“Mi hai portato al karaoke?”

Il locale era poco illuminato ma c’era un piccolo palco sotto la luce dei riflettori.

“Non hai detto che ti sarebbe piaciuto continuare a cantare? Eccoti accontentato! Inoltre qui sono di casa!”

“Tu sai cantare?”

“Ci sono un sacco di cose che non sai di me, potrei stupirti Hunter.” E così dicendo avvicinò la propria spalla a quella di Hunter e gli diede un colpetto leggero.

“Stupiscimi con una canzone, cretino!”

“Ah e così mi vuoi sfidare? Che ne dici invece di cantare con me? Ho la canzone giusta!”

Sebastian iniziò a cantare.
La sua voce era così cristallina, calda e sensuale che ad Hunter ricordò tutta la sua adolescenza.
Il senso di libertà che provava quando era sul palco, la sicurezza di stare di fronte ad un pubblico e sapere che tutti lo apprezzavano per quella sua dote e non perché stesse facendo “la cosa giusta”.
Hunter respirò e attaccò con il ritornello.
E fu bellissimo per Sebastian vederlo sotto una luce nuova; i suoi occhi brillavano, la sua voce non tremava e il suo corpo si perdeva nelle note della canzone.
Le loro voci si unirono insieme e l’intero locale rimase con il fiato sospeso.
Sometimes there's airplanes I can' t jump out
Sometimes there's bullshit that don't work now
We all got our stories, but please tell me
What there is to complain about?

When you're happy like a fool, let it take you over
When everything is out you gotta take it in

Oh, this has gotta be the good life
This has gotta be the good life
This could really be a good life, good life

Non poterono fare a meno di guardarsi per tutto il tempo e quella scintilla che avevano visto negli occhi dell’altro la prima volta che si erano incontrati stava diventando un fuoco che li avrebbe divorati.
La serata si concluse così con varie risate, qualche birra e quegli sguardi intensi da far ribollire il sangue. Hunter non sapeva se era colpa dell'alcol o di quel senso di leggerezza che aveva ritrovato insieme a Sebastian, ma sapeva che non voleva lasciarlo andare, non voleva allontanarsi da lui per nessuna ragione al mondo e più di tutto voleva stringerlo a sé.
Si avvicinò così tanto che le loro labbra quasi si toccarono.

“Cosa significa il giglio Sebastian?” disse respirando il profumo di Sebastian sulle strade buie e semi deserte della città.

Sebastian fece qualche passo indietro per contemplare Hunter proteso verso di lui; voltò le spalle e si allontanò in silenzio lasciandolo visibilmente confuso.

Dopo pochi passi Sebastian si voltò e aggiunse.

“Significa: ti sfido ad amarmi.”

 

Note dell'autrice
Ed ecco un capitolo fitto di dialoghi che ci fa conoscere ancora meglio i nostri protagonisti.
E niente, il karaoke è stato galeotto e Hunter si sta letteralmente innamorando di Sebastian, l'ha quasi baciato!!!
Sebastian è biricchino e vuole continuare a giocare perchè anche lui è innamorato ma sente che non può avere Hunter come vorrebbe.
Ora staremo a vedere come Hunter riuscirà a gestire la cosa, soprattutto con Jennifer!!
La canzone è "Good life" dei OneRepublic.
Alla prossima.
Maiky

   
 
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