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Autore: guard_the_project    20/08/2014    2 recensioni
Una semplice storia ispirata alla corsetta di Julia Roberts in "Se scappi, ti sposo"(Runaway Bride)...
Ariadne ha una bambina meravigliosa, sta per pubblicare il suo secondo libro e presto convolerà a nozze. Vita perfetta? Non proprio perché ha sì una bambina meravigliosa ma lei ha solo ventidue anni, il padre se n'è andato e la famiglia di lui le ha fatto causa per portarle via la bambina, deve quindi pubblicare il suo secondo libro per avere i soldi di impedire ciò oppure dovrà sposarsi con Will, amico e perfetto finto fidanzato.
La storia di una ragazza che il giorno delle nozze scopre che andare a correre tutti i giorni è d'aiuto se si vuole scappare su un paio di tacchi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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se scappi4

Parte cinque:...d'amore per te.


Il campanello di casa suonò e Ariadne sussultò. Mancavano ormai solo due giorni al matrimonio ed era ad un livello tale di nervosismo da sobbalzare per qualsiasi cosa. Per essere precisi non solo sobbalzava, ma urlava contro qualsiasi cosa e aveva anche rotto qualche bicchiere. Un incidente ovviamente, magari non proprio un incidente, ma li aveva in mano e sua mamma era comparsa a casa sua per annunciarle che il suo abito era pronto, era plausibile che le cadessero a terra.

“vai ad aprire” le urlò Will, Ariadne si alzò svogliatamente dal tavolo dove stava studiando, raggiunse la porta e l'aprì, non ebbe nemmeno il tempo di aprire la bocca che Frika le saltò al collo

“non ci si sposa senza addio al nubilato” annunciò entrando

“tu sei qui?” domandò sconvolta

“secondo te mi perdo il tuo matrimonio?” Ariadne sospirò

“non è..”

“non mi vedi da quasi un anno e vuoi discutere di questa cosa?” la interruppe “Ari mi sei mancata” e si abbracciarono

“Toronto ti ha fatto bene” constatò Ariadne

“e a te lasciare che tua madre organizzi il matrimonio ti ha reso radiosa” la canzonò Frika

“ciao, Frika” disse Will passando diretto verso la cucina

“ciao Frika?” ripeté Ariadne “non sei sconvolto? Aveva detto che non poteva venire nemmeno per il matrimonio e invece è qui” disse indicandola con entrambe le mani “è veramente qua!” le passò un braccio attorno alle spalle

“si lo vedo” disse lui tranquillamente

“mi ha chiamato lui” spiegò Frika “dove la mia nipotina?” chiese poi dirigendosi verso il box dove si trovava Harriet

“tu cosa?” domandò Ariadne, lui si strinse nelle spalle

“forza andiamo le altre ci aspettano per l'addio al nubilato” annunciò Frika prendendola sotto braccio

“le altre?” domandò “ma Hattie? E tu sei appena arrivata e..”

“si le altre, il tuo addio al nubilato è stato organizzato da due continenti differenti assieme a tua sorella, di Hattie si occupa Will e per quanto riguarda me, ho già dormito un paio d'ore dai miei..” Ariadne inarcò un sopracciglio

“i tuoi vivono a due ore e più di macchina da qui, potevi dirmelo ti avrei ospitata”

“e poi che sorpresa sarebbe stata? Inoltre i miei mi volevano a casa, cielo non ritornavo nella mia cameretta da anni” Ariadne aggrottò la fronte spostando lo sguardo da Hattie nel box a Will

“Will?”

“non è problema tenere Hattie, devo solo metterla a dormire, inoltre io l'ho festeggiato il mio addio al celibato, è giusto che lo faccia anche tu”

“non hai idea di cosa darei per avere le foto di Will al suo addio” disse Frika fischiando

“oh, anch'io per questo ho corrotto Jim per ottenerle” approvò Ariadne

“cosa hai fatto?” domandò Will

“bè dobbiamo andare no?!” chiese Ariadne

“si e anche velocemente” rispose sorridente Frika e la trascinò fuori.

Ariadne non credeva fosse una buona idea festeggiare il suo addio al nubilato, non stavano nemmeno celebrando un vero matrimonio, non c'era nulla da festeggiare. Inoltre i personaggi del suo libro erano ancora bloccati. Invischiati fra le pagine di word senza un vero finale. Aveva pensato a Tania e Dorian anche mentre si cambiava con un vestito nuovo sui sedili posteriori della macchina di Frika, poi, quando si era ritrovata intenta ad indossare le decoltè che gli aveva lanciato l'amica mentre stavano chiacchierando come sempre, i suoi pensieri erano inevitabilmente finiti alla discussione che aveva avuto con Will.

Si era imposta di non pensarci, ma Will che ammetteva di essere innamorato di lei non era esattamente una piccolezza facilmente ignorabile. Ancora una volta era stata Frika a venirle in soccorso, si sentivano spesso in video chiamata, ma non gli aveva ancora parlato di quella piccola rivelazione. Frika appoggiata alla sua macchina pensierosa davanti al club dove le altre le aspettavano, aveva trovato la soluzione ai suoi problemi. La tequila.

D'accordo, non era esattamente la soluzione del problema, ma dopo che furono entrate nel club, ebbe salutato le sue compagne di università con cui spesso usciva e stretto in un abbraccio sua sorella, il piano di Frika iniziò ad attuarsi sotto forma di shot e Ariadne dovette ammettere che c'era una vena geniale in lei. Dopo il terzo shot non ricordava più i suoi problemi, dopo il quinto non ricordava nemmeno di aver mai pensato, dopo l'ottavo non ricordava nemmeno chi fosse.

Frika che come autista ufficiale era rimasta sobria, l'aveva accompagnata fino al suo appartamento e l'aveva aiutata ad inserire le chiavi nella toppa, il tutto prendendola in giro con la cadenza di una battutina ogni cinque secondi. Ariadne alla fine della serata non era ancora tornata sobria, ma lo era abbastanza per ritirare di aver sostenuto che la sua amica avesse una vena geniale. L'aveva saluta facendole promettere di chiamarla il giorno dopo per potersi vendicare di tutte le prese in giro di quel momento.

Ariadne camminò, anzi si trascinò verso la sua camera, ma si bloccò, c'era Hattie che dormiva. Le aveva già causato troppi traumi infantili, non poteva rischiare che la vedesse in quello stato, certo non se lo sarebbe mai ricordato e la mattina non sarebbe stata in quello stato, ma non voleva rischiare.

Scese dai tacchi e si sedette sul divano scivolando poi di lato, se avesse alzato le gambe avrebbe potuto dormire lì, ma sembrava un impresa troppo complessa.

Un rumore di passi proveniente dal corridoio delle camere le impedì di addormentarsi in quella scomoda posizione, Will comparve in soggiorno. Anche al buio, con un mal di testa martellante e stanchissima avrebbe potuto notare il sorrisetto divertito che il giovane aveva tentato di nascondere.

Passò e si diresse verso la cucina

“non dici niente?” biascicò Ariadne, Will prese due bicchieri, una bottiglia d'acqua e tornò in soggiorno sedendosi sul tavolino davanti al divano

“dormi qui, se entri in camera tua e svegli Hattie ti distruggo con le mie stesse mani” posò uno dei due bicchieri sul tavolino e lo riempi d'acqua poi si alzò per tornare in camera sua

“Will” lo richiamò Ariadne tirandosi su a sedere per bere “secondo te visto che siamo amici da tanto funzioneremo insieme?” Will si voltò corrucciato, tornò indietro e si sedette sul tavolino, le prese il bicchiere dalle mani e lo poggiò di lato

“alcool e ora tarda, sarà un cliché, ma fidati è una combinazione che ti porta a dire o chiedere cose imbarazzanti, va a dormire”

“dico sempre cose imbarazzanti per te” replicò puntandogli il dito contro

“ecco perchè dovresti stare zitta”

“no, invece, rispondi!” sbottò mettendo il broncio

“non ho la sfera magica Ari” rispose rassegnato “non so se funzioneremo come coppia”

“non intendevo quello” cantilenò con una smorfia “intendevo il sess..”la mano di Will fu prontamente sulla sua bocca

“visto?ora tarda e alcool pessima combinazione”esclamò poi mentre Ariadne mugugnava sulla sua bocca “auo!” urlò di colpo “mi hai morso?” domandò guardandosi il palmo della mano

“ti trasformerai in un vampiro o in uno zombie” pausa “o in uno zombie- vampiro anche se secondo me morso di zombie batte quello vampiro” disse

“si” fece Will ancora impegnato a guardare la mano

“e non ti dispiace diventare uno zombie?”

“rispondevo alla tua domanda” disse alzandosi “idiota” aggiunse

“oh” esclamò Ariadne, poi però iniziò a scuotere la testa “no, no, no ti sbagli, siamo amici da troppo, sarebbe una cosa tranquilla e amichevole, neutro come la svizzera” Will alzò gli occhi al cielo

“alzati” le disse facendole cenno con la mano di raggiungerlo, Ariadne perplessa si alzò leggermente ondeggiante e si mise di fronte a lui

“cosa c'è capitano?” chiese imitando un saluto militaresco, Will le prese il mento fra le dita e appoggiò la sua fronte alla sua, lei ridacchiò “non stai per farlo vero?”

“ogni volta che mi interrompevi, ogni volta che discutevamo, ogni volta che ti vedevo parlare con Hattie e tante, tante altre volte volevo solo fare questa cosa, ma solitamente tu uccidevi i miei istinti inciampando o dicendo qualcosa di stupido..”

“ehi” sbottò stizzita Ariadne, ma non riusci a dire nient'altro, le labbra di Will sfiorarono le sue, le sentì mordere leggermente, poi fu come con l'ottavo shot di tequila, non si ricordo più chi fosse. Will non aspetto oltre e approfondi il bacio, Ariadne rispose automaticamente sentendo solo il suo corpo che si schiacciava su quello del ragazzo, le sue mani finirono a stringere i suoi capelli, mentre tentava di reggersi, le sue gambe non sembravano in grado di farlo adeguatamente, Will le passò un braccio sulla schiena e la strinse a sé più di quanto fosse possibile, la fece camminare indietro fino a che non trovò il muro, solo allora mollò leggermente la presa su di lei. Era fame. Non c'era altro modo per definire quel bacio. Nulla era più importante in quel momento, di avvicinarsi di più fra di loro, di mordere le labbra del l'altro, di perdersi completamente in quel bacio. Era come se inconsciamente, tutti quegli anni, avessero solo aspettato quel preciso momento. Una mano di Will era dietro la sua nuca mentre l'altra stava salendo lungo la coscia di Ariadne, lei fece scivolare la mano sotto la maglietta di Will, quando lui si allontanò con un gemito

“sai di alcool e fa schifo” disse mentre Ariadne lo guardava scioccata

“m-ma” balbettò, da quando era lei che balbettava?!

“ora non metterai più in discussione la nostra possibile complicità”

“ma..”

“non fare rumore, buonanotte” e si avviò verso la sua camera, Ariadne si schiaffò una mano sul volto, non era successo, non poteva essere successo, non proprio a due giorni dal matrimonio, o meglio un giorno, vista l'ora. Sospirò,ancora una volta aveva ragione Will, alcool e ora tarda non erano una buona combinazione. Si trascinò verso il divano e vi si gettò sopra crollando in un sonno profondo pochi secondi dopo.


Mentre si guardava allo specchio, continuava a credere che ad un certo punto qualcuno fosse saltato fuori urlando che era tutto uno scherzo, che tutta la sua vita era uno scherzo. Si trovava in una piccola anticamera di uno degli alberghi più in vista della città, in un vestito che odiava e circondata da ortensie che odiava.

“Deirdre esca, qui è tutto apposto” ripetè per l'ennesima volta Frika, la donna questa volta però annui e usci non prima però di aver lanciato un' occhiata di rimprovero alla figlia, così, giusto perchè alla fine la figlia la meritava sempre un' occhiata del genere a prescinder

“odio questo velo” si lagnò Ariadne, Frika posò la mani sulle sue spalle girandola verso di sé e con un gesto veloce tolse il fermaglio del velo

“problema risolto” annunciò girandosi poi a prendere Hattie dalle mani di Amy che si avvicinò alla sorella per toglierle il collier

“e senza questo va ancora meglio”disse ottenendo l'approvazione di Frika che annuì convinta. Ariadne gemette e si lasciò cadere a terra, ignorando le sedie imbottite presenti, ignorando che il pavimento potesse non essere del tutto pulito, ignorando di indossare un vestito bianco.

Non andava meglio, non poteva andare meglio. Stava per sposare un uomo per far sì che sua madre continuasse a pagare gli avvocati che le impedivano che le portassero via sua figlia. Nulla avrebbe potuto migliorare la situazione, meno che non fosse stata innamorata di quell'uomo come lo era lui di lei.

Il giorno dopo del suo addio al nubilato, lui si era comportato normalmente, lei si era rintanata a scrivere, non aveva idea di quante volte avesse iniziato un frase per poi cancellarla subito dopo. Quello era l'amore di cui si era occupata negli ultimi anni, quella fra Tania e Dorian, un amore fittizio, controllato, sicuro, perchè anche se si dividevano, soffrivano, alla fine si ritrovavano sempre. Dopo George, Ariadne aveva completamente escluso quel sentimento da sé, se ne era accorta solo dopo la rivelazione di Will, non voleva più soffrire, così nell'allontanare il dolore aveva allontanato anche la causa ovvero i sentimenti.

“tesoro, se non lo vuoi fare possiamo trovare un altra soluzione, non ti preoccupare” le disse Frika sedendosi al suo fianco con Hattie che si allungò verso la madre, Ariadne la prese e la strinse a sé

“posso prendere tempo con la mamma, adesso ho accesso al mio conto, posso prelevare il più possibile prima che me lo blocchi” intervenne Amy

“mi dispiace dirtelo, ma mamma ha imposto la sua firma per prelievi superiori ai mille euro, perchè credi che quando ho iniziato a lavorare ho aperto un conto a parte?” Amy sussultò “bè, anche perchè il mio conto di famiglia era già stato bloccato da tempo”

“troveremo qualche avvocato che vuole lavorare per la causa, esisteranno ancora gli idealisti in questo mondo?!” esclamò Frika

“già cercato, nessun idealista vuole mettersi contro lo studio che cura gli affari dei Stubbs, senza contare che non ne serve uno, ma una squadra per fronteggiarli” disse Ariadne poggiando la fronte sulla testolina di Hattie “devo sposarmi” dichiarò “rischiando che un giorno in futuro Will mi odi per avergli fatto questo”

“Will ti ama” sussurrò Amy

“già e io?”domandò, prese la manina di Harriet e la posò sul suo petto all'altezza del cuore “cosa dici Hattie, il cuore della mamma batte ancora? Batte perchè è innamorato di Will?” la bambina rise

“ci-ci” borbottò

“bambina intelligente per essere figlia tua” ironizzò Frika

“deve aver preso tutto dalla zia” approvò Amy

“voi pensate che sia innamorata di Will?” domandò confusa Ariadne

“dalla nascita di Hattie secondo me” disse Amy

“secondo me da prima” ribattè Frika

“prima c'era George” ringhiò Ariadne

“sì e ti piaceva d'avvero, ma ne eri innamorata? Ne era affascinata, ti piaceva il modo in cui ti trattava, ma con Will hai sempre avuto una complicità che andava al di là di tutto ciò, vi siete sempre girati attorno come due poli opposti” spiegò Frika mimando con le mani quello che dovevano essere i due poli

“e quando pensavi di dirmi questa cosa?” Frika alzò gli occhi al cielo e Amy la colpi sul braccio

“non si dice alla gente che è innamorata! Solitamente lo capiscono da sole” esclamò indignata, Ariadne aprì la bocca per replicare, ma bloccò

“sono davvero così messa male”

“si” risposero all'unisono scoppiando a ridere subito dopo

“hai imparato in meno di un anno tutte la basi del russo per poter iniziare a studiare alcuni autori in lingua originale, ma non avevi capito una cosa così basilare, complimenti sorellina” aggiunse Amy facendo ridere anche lei

“allora che si fa?” domandò Frika

“vado a sposarmi” annunciò Ariadne alzandosi “credo” aggiunse con una smorfia “magari con calma” concluse tornando a sedere per terra

“Ariadne!”la voce di un tono udibile solo ai cani la fece rialzare di scattò facendo sobbalzare Hattie ancora stretta fra le sue braccia “è ora, dai la bambina a Amy e vieni” ordinò Deirdre con la mano stretta sulla maniglia della porta che aveva appena spalancato

“scordatelo” e strinse la bambina al petto “lei viene con me”

“non iniziare a fare sceneggiate”

“Deirdre ci pensiamo noi, vada a sedersi, la prendiamo noi la bambina” la tranquillizzò Frika gesticolando però in modo da farla arretrare

“va bene” e uscì, subito seguita dalle tra ragazze, attraversarono la hall e si fermarono davanti alla porta della sala riservata ai ricevimenti

“non mollerò Hattie” disse Ariadne

“certo che no, era solo per far sparire tua madre” fece Frika sbirciando dalla porta “allora sei pronta?” le domandò voltandosi verso di lei “Will in smoking sta davvero bene” aggiunse facendole l'occhiolino, Ariadne sentì il respirò mancarle, iniziò a respirare velocemente, mentre Amy le passava una mano sulla schiena, si focalizzò su Hattie che giocherellava con una decorazione del suo vestito

“pronta” annunciò, Amy annui, superò Frika e aprì le porte, una quartetto d'archi iniziò a suonare, se fosse stato il matrimonio suo e di Will, avrebbero scelto un saxofonista, per entrambi niente era meglio del vecchio jazz, socchiuse gli occhi a quel pensiero. Quello era il matrimonio suo e di Will, strano che continuasse a dimenticarlo.

“Ari, in qualsiasi secondo, qualsiasi sia il motivo, ci giriamo e mandiamo tutto all'aria, non sei felice e questo non va bene” fece Frika “starai dai miei, troveremo una soluzione per Hattie, falsifichiamo documenti, non importa”

“grazie” fu l'unica cosa che riusci a dire, l'amica la strinse in un abbraccio attenta ad Hattie e si girò, seguendo Amy lungo il tappeto bianco che portava davanti all'officiante. Ariadne non avrebbe voluto delle damigelle, ma almeno così aveva avuto la scusa di avere Frika e Amy attorno a sé fino all'ultimo. Suo padre non l'avrebbe accompagnata, non lo aveva voluto e lui non aveva protestato. Prese un profondo respiro e iniziò a camminare.

Passo, passo, inspira, passo, passo, espira.

Hattie si strinse a lei impaurita da tutte quelle persone

“non ti preoccupare, non ti mangia nessuno, bè forse la nonna, ma ti proteggo io” le sussurrò e una risata risuonò, alzò lo sguardo notando che su madre la stava guardando furiosa, forse il suo tono non era stato così basso come credeva, davanti a lei Frika stava nascondendo le risate dietro quello che doveva essere il suo bouquet ma al quale aveva rinunciato per tenere Hattie, Amy più avanti, già al fianco dell'officiante si stava mordendo un labbro sorridente, fece scivolare lo sguardo più in là, da dove proveniva la risata. Will.

Will in smoking che aveva smesso di ridere dopo una gomitata del suo testimone, un ragazzone, simpaticissimo e gentile,suo amico di sempre. Will che adesso la guardava con quei occhi azzurri che Ariadne non aveva mai trovato attraenti su un ragazzo, ma che su di lui avevano un che di magnetico. Will che sorrideva a labbra strette con la testa leggermente piegata. Will che aveva scoperto essere molto bello. Will che aveva capito di amare.

Era come se ogni mattina della sua vita, si fosse allenata solo per quello, perchè le sue gambe scattarono prima di aver elaborato il pensiero in sé. Quello che tutti gli invitati videro, fu Ariadne che si fermava, si girava e si metteva a correre, nonostante Hattie stretta fra le braccia, nonostante il vestito e le scarpe, si era messa a correre.

Quello che vedeva Ariadne invece era Tania che decideva di prendere l'aereo per raggiungere Dorian a Vienna, la vedeva scendere, prendere un taxi e raggiungere il loro caffè, dove sapeva che lo avrebbe trovato. Si sedeva ora, mentre osserva lo sguardo di Dorian spalancarsi sorpreso, lei dalla sua borsa tirava fuori il suo rossetto borgogna, se lo metteva, si avvicinava e lo baciava. Dorian sorrideva, si sporgeva un'altra volta verso di lei, ma lei lo rifiutava, si toglieva l'anello di fidanzamento dall' anulare, lo poggiava sul tavolo assieme al rossetto ormai finito e bisbigliava al suo orecchio che erano finiti i baci a loro disposizione. Tania si allontanava dal caffè ignorando i richiami di Dorian, si accendeva una sigaretta e proseguiva il suo cammino, decisa a portare a termine la ricerca affidatele da sua nonna da sola.

Ariadne aveva visto tutto questo mentre le sue gambe sicure correvano fuori dal hotel e si dirigevano verso casa, doveva andare a scrivere il finale prima di dimenticarlo.

Il fiato si fece corto e si rese conto di stare correndo con Hattie in braccio e su un paio di tacchi. Rallentò, era appena scappata dal matrimonio, questa volta sua madre l'avrebbe maledetta, magari con una qualche bambola voodoo.

Will. Il nome le passò nella mente veloce. Aveva lasciato anche lui. Lei però lo amava, anche questo aveva capito. Spostò Hattie su un braccio, piegandosi di lato per alzare la gonna, con difficoltà riuscì a prendere il cellulare legato alla giarrettiera. Sul display comparve l'icona di un messaggio da parte di Frika, lo aprì e lesse: Ho già chiamato i miei, sono contenti di ospitarti per tutto il tempo che vuoi, sai che per loro sei come una figlia, quindi non farti problemi, cambiati, passo a prenderti tra mezzora a casa tua. ps: sei stata meglio di Julia Roberts, ti voglio bene.

Ariadne sorrise, le bastano un paio di giorni, il tempo di scrivere il finale e di portarlo alla casa editrice.

Il telefono iniziò a vibrare e All of me di Sidney Bechet risuonò nell'aria, premette sul tasto verde e si portò il cellulare all'orecchio

“state bene?” la voce di Will era secca, il tono basso, Ariadne rabbrividì scoprendosi a sorridere inconsciamente solo al suono della sua voce

“so come finisce” esclamò, ci furono un paio di istanti di silenzio, poi sentì il suono della conversazione terminata. Ariadne guardò lo schermo, Will le aveva chiesto se lei e Hattie stavano bene anche se era arrabbiato. Era così dannatamente da lui e lei amava quel suo modo di fare e adesso che lo sapeva doveva dirglielo. Iniziò a richiamarlo, ma continuava a metterle giù. Non si sarebbe arresa, doveva dirglielo. Gli mandò un messaggio con scritto che era urgente, era sleale, ma sapeva che Will le avrebbe risposto in quel modo. Riprovò a chiamarlo e questa volta non senti il tipico suono della chiamata rifiutata

“si?” rispose Will con un ringhio

“ti amo” fu ciò che disse semplicemente Ariadne, subito dopo entrò nel panico, c'era silenzio dall'altro capo del telefono. Lo aveva appena lasciato sull'altare, forse finalmente aveva capito che era un disastro, non abbastanza per lui e che era il caso di lasciarla perdere

“bene” disse finalmente Will, una sola parola, diretta e schietta, ma il tono era addolcito

“bene” replicò Ariadne sorridente.


Will si alzò al suono del campanello e andò ad aprire. Era passata una settimana dal giorno delle nozze e dopo quella telefonata non aveva più sentito Ariadne se non per un messaggio che le aveva inviato per dirgli che sarebbe stata a casa dei genitori di Frika.

Aprì la porta non vedendo nessuno, scrollò la testa, voleva lasciarle del tempo, ma iniziava a stufarsi di alzarsi pensando che quel giorno sarebbe tornata a casa rimanendone puntualmente deluso.

Era scappata dal loro semi-falso matrimonio, gli aveva detto di amarlo e poi era sparita assieme ad Harriet. Sì, aveva detto che si sarebbe innamorato di una donna che lo avrebbe fatto impazzire, ma in quel momento erano altri gli aspetti di Ariadne che amava. Si scompigliò i capelli, lui innamorato di Ariadne era la cosa più assurda e giusta al contempo che avesse mai sentito. Stava per richiudere la porta quando lo sguardo ricadé sullo zerbino, c'era un pacco, si piegò e lo prese.

Non c'era mittente constatò mentre chiudeva la porta, andò a sedersi sul divano e poggiò il pacco sul tavolino davanti a sé. Incrociò le braccia continuando ad osservarlo, poi si decise, aprì il pacco e lo scrollò facendo scivolare il contenuto. Era un libro, non c'era copertina e la rilegatura era grezza, ma a chiare lettere si poteva leggere il titolo sotto il quale si trovava il nome dell'autrice, Ariadne Oliver.

La sua mascella si irrigidì, scompariva dalla faccia della terra, ma gli spediva il suo libro. Strinse le mani attorno alla copertina, non era da Ariadne, la conosceva, ci doveva essere una spiegazione. Sollevò la copertina, sulla prima pagina, una freccia in matita indicava le righe usate per le dediche, lesse “alla mia piccola Hattie e a Will di cui amo il suo modo di dire bene”, Will sorrise scuotendo la testa, c'era un'altra freccia vicino alla quale era riportata la frase che lui le aveva scritto in fondo al primo libro come commento. Girò il libro e aprì l'ultima pagina, scoppiò a ridere quando vide la scritta “Mi vuoi sposare? Ps:..magari non subito però, mia madre non troverebbe opportuno fare due cerimonie a così breve distanza l'una dall'altra.”

Will si alzò dal divano diretto al cellulare, quando realizzò che non c'era mittente, ma nemmeno destinatario sul pacco, si fiondò alla porta aprendola di scatto. Ariadne si trovava seduta sulle scale, al rumore della porta che si apriva si voltò, aveva un'espressione tesa

“ce ne hai messo di tempo” disse stirando un sorriso “mi aspettavo che lo capissi più velocemente”

“si” disse lui raggiungendola e sedendosi al suo fianco

“ammetti di essere stato lento nel capire che ero qua fuori nascosta?”domandò perplessa “che ne è stato del tuo ego?”

“o mi interrompi o non mi ascolti” sospirò Will “ci ritroviamo sempre nelle stesse situazioni dove tu non capisci nulla e io devo spiegarti tutto” la canzonò

“non è vero! Sei tu che rispondi troppo lentamente per i miei pensieri, devi tenere il passo con questa” disse tamburellando l'indice sulla tempia

“sarà difficile...” constatò “scusa tanto per la lentezza, il mio sì, era la risposta all'ultima domanda che mi hai fatto o meglio scritto” Ariadne scosse la testa

“qual..oh!”esclamò e sorrise “mi vuoi sposare?”

“così sembrerebbe” disse avvicinandosi e sfiorando le labbra con le sue

“anche se siamo in due?” domandò allungandosi per baciarlo a stampo

“Hattie è tornata all'asilo?” chiese e Ariadne annui “bene, avevo chiamato per sapere se stesse bene, ma mi avevano detto che avevi deciso di tenerla con te per un pò” lei sorrise intenerita da quel gesto “con Hattie non ho problemi, è con te che avrò vita dura” disse baciandola a sua volta, si staccò da lei e alzò il polso per guardare l'orologio “l'asilo chiude fra tre ore, quindi abbiamo tutto il tempo che vogliamo prima di andarla a prendere” prese la mano di Ariadne e l'aiutò ad alzarsi assieme a lui “vieni”

“qualcosa mi dice che ti sei fatto una chiara idea di come occuperemo queste ore..” Will la trascinò nell'appartamento chiudendo la porta dietro di sé

“una settimana fa mi hai chiesto se avremmo funzionato in un determinata circostanza..”iniziò Will attirandola a sé

“..e tu mi hai dimostrato che era così” Will scosse la testa

“non del tutto; l'ora, ciò che avevi ingerito e un improvviso attacco di coscienza mi avevano fermato..”

“oh” esclamò Ariadne “allora dovremmo assolutamente rimediare” ribatté seria

“bene” approvò lui sorridente

“bene” sussurrò lei sulle sue labbra.


4 anni dopo...(ovvero, che storia sarebbe senza un super happy ending?!)


“sei in ritardo” la rimproverò Will, urlando da fuori del piccolo gazebo in cui Ariadne si era rintanata per prepararsi

“ho dovuto preparare Hattie” si giustificò

“no, io ho dovuto preparare Hattie, tu le hai solo messo il vestito”

“ha ragione Ari, è stato lui a trascinarla fuori di casa, non so come faccia ma riesce ad incantare quella bambina” disse Frika mentre poggiava la bottiglietta d'acqua, da cui stava bevendo, su una sedia

“lo sai che ogni tanto lo chiama pater?” le domandò divertita Amy mentre allacciava i bottoni del abito bianco corto fino al ginocchio della sorella

“no, non l'avevo mai sentita” rispose Frika

“sì, significa padre in latino, a forza di sentirlo blaterare di scavi e storia varia ha deciso di chiamarlo così” spiegò Amy mentre Ariadne alzava gli occhi al cielo, Frika ridacchiò

“e a lui va bene?” domandò dopo

“lui è divertito dalla cosa” scandì Ariadne “lui è divertito” ripetè “ho provato a parlargli, tentare di capire se la cosa lo turbasse, ma niente, lui adora Hattie, lei adora lui ed è contento che lo chiami pater” sbottò “ giuro che mi fa saltare i nervi, mi da dell'idiota per le più piccole cose e poi come niente fosse si fa chiamare pater”

“tesoro, so di avertelo già detto ma tu hai dei seri problemi” esclamò Frika

“in verità la vorrebbe adottare ufficialmente” borbottò Amy

“cosa?” domandò Ariadne “e perchè io non lo sapevo?”

“è venuto da me per chiedermi di procurami tutte le vecchie carte della battaglia legale contro gli Stubbs per assicurasi che fosse tutto apposto prima di chiedertelo, sai voleva controllare che magari non ci fosse qualche stupida clausola che potesse impedirlo, sono stati una spina nel fianco per un bel pò” spiegò Amy

“già, ma ora non sono più un problema”troncò il discorso secca Ariadne “così vuole adottarla?” sorrise “non so se voglio condividere la mia piccola” Frika scoccò la lingua sul palato mentre Amy scuoteva la testa rassegnata

“abbassati” le ordinò posandole un cerchietto con veletta fra i capelli “ora sei pronta” le annunciò

“andiamo?” domandò sorridente Frika, avviandosi verso l'uscita del gazebo, Amy e Ariadne la seguirono. La chiesetta dove si sarebbero sposati lei e Will si trovava in una radura di un bosco ad un paio di chilometri da un piccolo paese. Sua madre aveva provato ad obbiettare che non era il luogo giusto ma Will aveva ribattuto mettendo sul piatto il suo essere anglicano e una descrizione dettagliata della costruzione di quella chiesa, dei personaggi passati e degli affreschi ancora intatti. Deirdre Oliver non aveva saputo più replicare.

“ehi” la richiamò una voce prima di essere afferrata per un braccio e trascinata lontano dall'uscita del gazebo che era stato montato ad una decina di metri della chiesetta sul prato

“che ci fai qui?” domandò ritrovandosi tra le braccia di Will, l'uomo indicò con la testa Hattie che teneva la mano stretta attorno ai suoi pantaloni, Ariadne si piegò sulle ginocchia, per guardare la bambina negli occhi “hai finito di giocare e voi venire con me?” domandò dolcemente, a differenza di quando aveva un anno, ora che ne aveva cinque era stato difficile convincere Hattie a rimanere con lei mentre si vestiva per il matrimonio, Will si era allora offerto di controllarla mentre si divertiva a correre dietro qualsiasi insetto o animaletto vedesse nel prato

“si” aveva risposto Hattie sporgendosi in avanti per farsi prendere in braccio, Ariadne si alzò con la bambina in braccio e si voltò verso Will che aveva fissi su di lei quei dannati occhi celesti, attento alla bambina si sporse per baciarla

“porta sfortuna vedere la sposa prima” obiettò Ariadne, Will sorrise

“certo”sussurrò posandole un altro bacio sulle labbra

“e se scappo?”

“se scappi...bè con il tuo allenamento ti lascio andare” Ariadne maledì se stessa, era proprio necessario fare quella stupida battuta?!

“ma poi, poi ti vengo a prendere e ti sposo!” terminò Will.


***

E questa è la fine, non avevo mai pensato, né tanto meno scritto un finale così zuccheroso, ma ci stava quindi questo è quanto!..;)

I nomi dei personaggi sono stati presi da: Dieci piccoli indiani (William Blore), La sagra del delitto (Hattie e George Stubbs, Amy Folliat), Il pericolo senza nome (Frika Rice, -Jim Lazarus, -Maggie Buckley), Fermate il boia (Deirdre Henderson) e Adriane Oliver è un personaggio ricorrente in più libri (se qualcuno li ha letti spero avrà apprezzato il fatto che all'inizio della storia per colazione lei mangia una mela) tutti libri di Agatha Christie.

Vi è piaciuta? La odiate? Ci terrei tanto a sentire i vostri commenti ( fate finta che abbia scritto qualcosa di acuto e ironico che vi abbia appena spinto a recensire) (okay, sono imbarazzata dalla parentesi precedente, ma davvero ci terrei tanto a sentire delle opinioni anche negative (va bene, se sono positive sinceramente le preferisco ma credo davvero nella storia delle critiche costruttive quindi dateci pure dentro, non mi vedrete piangere (scherzo:) (sto facendo parentesi su parentesi forse è il caso di fermarmi))) un bacio.

ps: ho controllato il testo molto velocemente, se ci sono errori vi prego di perdonarmi in anticipo.

  
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