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Autore: Ashley Holmes    20/08/2014    3 recensioni
" John ha dei sentimenti, Sherlock ha una lista di cose da fare prima di morire. Non che se la ricordi. Ma quando la trova, e John la legge, le cose al 221B potrebbero iniziare a cambiare. "
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes, Sig.ra Hudson
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Riassunto: Con ogni piccola parte di informazione che confessa, si aspetta per metà che John se ne vada. John non se ne va mai.









7. Inizia una relazione

&

8. Finisci una relazione
 
 
 
Ultimamente, Sherlock si chiede se l’esposizione prolungata al molto umano e molto intrigante John Watson che è conseguenza del viverci insieme, abbia innescato un cambiamento in lui.

Come altro dovrebbe spiegarsi il bisogno di raccontare a John della sua vita? Non ha mai considerato di farlo prima. Può concederlo, Lestrade conosce delle parti, visto che è stato lui ad incontrare Sherlock durante il picco del suo consumo di droghe, e poi c’è Mycroft con cui Sherlock ha avuto la sfortuna di crescere. Quindi, Mycroft ovviamente sa del giovane Sherlock.

Ma John – John ha sparato al tassista per Sherlock dopo averlo conosciuto per poco più di un giorno. Non sapeva nulla di Sherlock a parte il fatto che teneva un frustino all’obitorio, era disordinato e aveva un ‘arcinemico’ che l’aveva già rapito.  E comunque, ha sparato al tassista per salvare la vita di Sherlock.

Ѐ molto per qualcuno con problemi di fiducia.

Dopo tutto, non dovrebbe esserci questo interesse nel far capire meglio a John la sua vita. Nel volere che John sappia di lui. Ma John insiste sempre sul fatto che parlare delle cose che disturbano le persone può farle sentire meglio, quindi in conclusione è diritto di Sherlock parlare a John del proprio passato. Eccetto che non lo disturba.

E con ogni piccola parte di informazione che confessa, si aspetta per metà che John se ne vada.

John non se ne va mai.

E questa lealtà, il fatto che John è sempre lì quando Sherlock ha bisogno di lui – e spesso quando pensa di non averne bisogno – e perché a lui piace sinceramente John, e perché John non è noioso o stupido – tutte queste ragioni rendono John perfetto per ciò che deve essere fatto, l’unica persona che Sherlock riesca anche solo ad immaginare fare ciò che viene ora.

Sherlock ha fatto le sue ricerche, ha fatto domande a John. Ora è il momento. Il momento di lavorare sul prossimo punto della lista.

John è seduto sulla sua poltrona accanto al divano, legge il giornale. Ora è un momento buono come qualsiasi altro, suppone Sherlock.

“Vorrei che noi ci impegnassimo in una relazione romantica,” dice, e, chiedendosi se ci sia bisogno di un’aggiunta, continua: “Insieme.”
 

X
 

Mentre le parole lasciano la bocca di Sherlock, il cuore di John quasi si ferma, mentre la sua mente corre tra gli ultimi giorni. Tutto ha senso ora. Tutte le dannate domande.

“John, quanto dura in media una relazione che non sfocia in un matrimonio?”
“John, che cosa – a parte la variabile dell’amore- cercano di solito le persone in una relazione?”
“John, gli uomini in generale preferiscono chiedere di uscire o viceversa?

Non aveva messo in conto quello, però. Non aveva contato che Sherlock  potesse sputargli una domanda come quella, nel bel mezzo del pomeriggio, tra la dissezione del cervello di un maiale e le lamentele sul nuovo maglione di John – che non è affatto atroce, tra l’altro. Ѐ color sabbia. Che c’è che non va con la sabbia?!

Beh, forse sentirla sotto di te mentre muori dissanguato. Ma a parte quello-

Giusto. Torniamo al punto. Sherlock – Sherlock vuole avere una dannata relazione con lui!

John non è mai stato uno da iperventilare, nemmeno quando uno Sherlock apparentemente del tutto imperturbato lo fissava dal fondo della strada, sei mesi dopo che lui l’aveva seppellito. Ma ora sembra un buon momento per iniziare. La cosa dell’iperventilazione, sia chiaro. Non il seppellire – quello non lo farà più.

“Secondo il protocollo, qui è dove tu dici sì oppure no,” incoraggia Sherlock, sollevando un sopracciglio e John capisce solo ora che ha fissato incredulo il detective per un bel po’ ora, senza reagire verbalmente.

“Io – uh…” Okay, questo è un po’ complicato. “Perché… come- da dove viene tutto ciò, così improvvisamente?”

Aah, bene, Watson. Spaventalo con l’essere stupido.
Avresti potuto avere tutto, proprio ora e sul posto. Avresti potuto dire sì, e forse avreste potuto iniziare a baciarvi immediatamente e poi… chissà…-  ma no. Certo che devi fare domande, non puoi semplicemente chiudere la bocca per una volta e-

John prova a rispedire indietro le proprie accuse arrabbiate – avendo più o meno successo, e prova a dirsi che ha fatto la cosa giusta. Fare domande a Sherlock, invece di accettare le cose e basta.

Ciò non vuol dire che gli debba piacere.

Ma è così che funzionano le cose giuste, non devono sempre piacerti. Non possono sempre piacerti. Ma ciononostante, sono giuste.

“Mi è stato detto ripetutamente che le relazioni non sono qualcosa in cui ho troppa esperienza, e vorrei cambiare. È anche una parte della lista, quindi l’opportunità è perfetta da cogliere.”

“Giusto, la lista.” John si era quasi dimenticato, ma ora si ricorda il punto chiaramente. ‘7. Inizia una relazione.’

Si ricorda anche cosa segue dopo quel punto. ‘8. Finisci una relazione.’ Improvvisamente, le bende gli cadono dagli occhi e ha un’illuminazione. Sherlock sta ancora lavorando a quella dannata lista e sta soddisfacendo il suo interesse scientifico per un’area in cui – come ha ammesso lui stesso – non ha esperienza. Non è un improvviso cambiamento nei suoi sentimenti, o una curiosità naturale. Sta solo combinando l’interessante all’utile. Acquisisce esperienza togliendo due punti dalla lista.

Tuttavia, John non riesce ad essere arrabbiato. Non riesce proprio a sentire rabbia. “Quindi questo sarebbe una qualche specie di… esperimento sociale per te? Lo sai che non accetterò.”

Sherlock assomiglia ad un cervo sorpreso dai fanali. Dura solo un secondo, ma è ovvio che non aveva messo in conto che John potesse capire, aveva pensato che la propria recita fosse perfetta. Ma poi, accetta la sua comprensione, e invece di mentire, spiega: “Se la vuoi mettere così, sì. Questi due punti erano qualcosa che ogni singolo studente – ragazzi e ragazze – aveva scritto in classe il giorno che dovevamo fare la lista, ed era naturale fare lo stesso. Mi sono sempre chiesto perché esattamente così tante persone desiderino quell’obbiettivo nella vita.”

Perché non puoi decidere di chi ti innamori. Perché non vuoi essere solo. Perché l’altra persona è perfetta, e vuoi stare con ella per sempre.

John non dice nessuna di queste cose, però. Prova solo a rimanere calmo, a nascondere la propria delusione, e a respirare. Dentro, e fuori. Dentro, e fuori.

Sherlock sembra insicuro adesso. Ovviamente ha capito che qualcosa che ha detto era non-buono, e John deve dargli credito per fare una faccia preoccupata per davvero. A Sherlock non piace l’averlo fatto arrabbiare.

Però non capirà da solo, e quindi John si rimette in sesto, si siede sul divano e gesticola al suo coinquilino di fare lo stesso.

“Senti, Sherlock, siediti, okay?”

All’inizio, sembra che il detective non voglia ascoltare, sia ancora ferito perché John ha declinato la sua… offerta, ma John mantiene il proprio sguardo fermo, e caldo, e alla fine, si arrende e si lascia drammaticamente cadere sul divano.

“Sono… sono onorato dalla tua, uhm, offerta. Davvero. Ma lo stai facendo per le regioni sbagliate. Voglio dire, è bello sapere che ti fidi di me abbastanza da voler fare… questo genere di cose con me, ma una relazione – per me – è una cosa seria.”

Sherlock sbuffa, e la malizia colora la sua voce quando dice: “Se tu consideri una che ti porti a letto durante il weekend una relazione seria…”

“Non dire così adesso-“ John è un po’ infastidito, ma capisce che è solo Sherlock che tenta di ricostruire la facciata che aveva temporaneamente lasciato scivolare prima.
“Quello che sto cercando di dire è che voglio che una relazione – anche se è solo sesso durante un weekend – importi. Che la persona con cui sono sia coinvolta per le ragioni giuste, e non perché è un qualche tipo di esperimento sociale.”

“Ma io do davvero molto valore alla tua opinione e mi piace la tua presenza. Te l’ho detto – sei il mio unico amico. Sicuramente quello dovrà contare qualcosa?” spinge ora Sherlock, già più intrigato che infastidito e John è segretamente felice che l’umore del detective si volga in quella direzione – non sopporta quando Sherlock è infastidito da lui.

“Certo che ‘conta’ qualcosa, se vuoi metterla così. Ma posso dire essenzialmente la stessa cosa di Greg, e non mi vedi chiedergli di uscire, no?”

“Ti consiglio caldamente di non farti avanti con Lestrade, le conseguenze sarebbero delle più scomode per entrambi,” risponde Sherlock, molto seriamente, e John ha la sensazione di starsi perdendo qualcosa di importante. Ma Sherlock sta mancando il punto completamente, e ciò è più importante ora.

“Non è ciò che volevo dire.”

“Capisco ciò che volevi dire, anche se pensavo che ciò che condividiamo noi fosse diverso da quello che tu condividi con Lestrade.”

Oh, idiota. Sai proprio cosa dire, eh?

John è combattuto tra l’essere stupito, e toccato, e compiaciuto da quel commento, e il tentare di dirsi che quello è solo Sherlock che chiede di essere compreso meglio. Ha analizzato la loro relazione e vuole confermare la propria ipotesi. Niente di più.

È comunque bello sapere che dà più valore a ciò che loro hanno rispetto a ciò che John ha con gli altri.

Sospira. “Lo è. Ma non è materiale da relazione. Non è abbastanza per una relazione, sai?”

Dallo sguardo si Sherlock – non confuso, che Dio ci aiuti se qualcuno vedesse Sherlock confuso. No, interessato, forse. Perché Sherlock non è mai confuso. Comunque, dallo sguardo si Sherlock, no, non lo sa, quindi John deve provare a renderlo più chiaro.

“Guarda – siamo amici, sì. Migliori amici. Ma mi ami? Tu pensi che i sentimenti che provi siano amore?”

Ah, chiamate i diavolo di giornali – se quello non è il discorso più gay che John ha fatto in tutta la propria vita (con il suo coinquilino presumibilmente asessuale e sociopatico autoproclamato barra migliore amico), allora non sa nemmeno lui cosa sia.

E parlando di amore – è già abbastanza difficile non arrendersi alla proposta di Sherlock. Giocare a fare finta in una relazione che è per un semplice interesse scientifico, giusto perché potrebbe dare a John un assaggio di come potrebbe essere, stare insieme all’uomo che ammira, per cui si preoccupa e… sì. Probabilmente ama.

Questo è perché la risposta – recapitata rapidamente e con sicurezza – quasi lo pesta. “No.”

Okay, non mostrarlo. Può leggerti come un libro aperto, ma non può leggere questo. Non ora. Possibilmente mai. Potresti perdere tutto. “Visto?”Ah. Sembrava quasi normale. “Ora, non sto dicendo che sia il caso in tutte le relazioni, ma nella maggior parte, c’è anche qualche forma di attrazione fisica. Il desiderio di essere vicini, di… non lo so, tenersi la mano, baciarsi, coccolarsi – qualsiasi cosa. Riesci ad immaginare di fare queste cose con qualcuno?”

Questa volta, è più facile affrontare il “No” istantaneo che arriva da Sherlock.  Ciò non vuol dire che non lasci un sapore amaro nella bocca di John.

“Quindi dici che non dovrei iniziare una relazione con qualcuno se non sento queste cose?” riassume Sherlock, sembrando pensieroso.

“Sì. Voglio dire, quello che fai alla fine sono affari tuoi, ma questa è la ragione per cui io non accetterò di farlo. Dovresti o volere essere in una relazione e iniziarne una, o non farlo proprio. Farlo con qualcuno – compreso te stesso – per la scienza, se non vuoi farlo davvero, mi sembra sbagliato. E sarebbe sbagliato farlo a te stesso. Se fossi in una relazione e avessi rapporti sessuali senza volerlo davvero, è stupro. Verresti violentato. Non ne vale la pena.”

Per un momento, Sherlock considera, e poi sorride a John, un piccolo sorriso di gratitudine. “Adesso rifletterò su questo. Potresti volere fare del tè.”

E John, essendo sé stesso, ricambia il sorriso, cerca di non sentirsi il cuore spezzato come un dannato sedicenne e si alza per fare proprio quello. Fare il tè.
 

X

 
Due ore dopo, Sherlock si alza improvvisamente, attraversa la stanza e traccia rapidamente due linee sui punti 7 e 8.

“Sono d’accordo con te su questo. Sei un partito con più esperienza e la tua opinione ed esperienza sono di grado più alto delle mie,” dichiara quando John solleva lo sguardo e solleva un sopracciglio.

È un po’confusionario che John, nonostante aver avuto ragione e nonostante Sherlock l’abbia riconosciuto, non sembri comunque esattamente felice. Più… sconfitto.

Ma in effetti, Sherlock potrebbe anche sbagliarsi. Non è mai stato troppo bravo a riconoscere le emozioni più sottili delle persone intorno a lui.

Comunque, ora possono proseguire verso i prossimi punti – davvero, dovrebbe essere eccitato. L’intera cosa della lista si è rivelata più problematica di ciò che si aspettava, e proseguire dovrebbe essere una cosa benaccetta. Comunque… non riesce a togliersi le domande di John dalla mente, ed è totalmente inquietante.

Il desiderio di essere vicini. Tenersi la mano, baciarsi, coccolarsi – riesci ad immaginare di fare queste cose con qualcuno?

Pensi che i sentimenti che provi siano amore?



Beh, come dovrebbe fare a saperlo, lui?








 
Note della traduttrice: (Non so se sia meno fastidioso mettere le note all'inizio o alla fine del capitolo, quindi faccio un po' e un po'.) 
Okay allora, venite tutti qui e abbracciatemi. Subito
Davvero, voglio ringraziarvi tanto, tanto, tantissimo perché siete fantastici! Grazie per le più di duemila visualizzazioni, grazie ad ogni singola persona che ha la pazienza di leggere la mia traduzione, e un grazie immenso a chi recensisce. Non avete idea di quanto mi rendiate felice. 
E quindi, sì, un altro capitolo, a nemmeno ventiquattro ore da quello precedente. Prendetelo come un ringraziamento in più, per il supporto!
E non era un capitolo qualcunque, lo so che, se vi è piaciuto il precedente, questo vi avrà fatto pensare uno o due "aaaaw", lo so. Quindi nulla, non siate timidi e condividete il vostro parere e fatemi sapere cosa ne pensate!

 
Ashley.
  
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