Till Kingdom Come

Si sposano in ottobre.

C'è questa bella radura vicino a casa Potter, con fogliame dai colori accesi disseminato per il terreno della foresta e il Sole del mattino che passa tra i rami spogli. L'ora del matrimonio può aver seccato molti, ma il primo bacio della coppia è stato al sorgere del Sole qualche autunno fa, la sposa è nostalgica, e non ci sono comunque troppi invitati che si possano lamentare.

Anche Sirius Black, il testimone, si trasforma all'improvviso in una persona mattiniera per la speciale occasione.

Bussa debitamente alla porta dello sposo per svegliarlo all'alba, infatti, solo per trovarlo già alzato, seduto sul bordo del letto a fissare il suo riflesso nello specchio all'altro capo della stanza. Lo sposo sembra meravigliato.

Sirius gli chiede subito cosa non va, e la mano di James Potter può solo passare tra i capelli, i suoi occhi fissi -ma che non vedono- sul suo migliore amico.

“Avrei dovuto tagliarli,” sussurra “Come aveva detto Marlene.”

Sirius sbatte gli occhi, e poi scoppia a ridere, perché James è fuori come un balcone. Nelle ultime due settimane in cui lui e la birbante dai capelli rossi sono stati fidanzati, ha insistito per tenere i capelli più scompigliati e testardi che mai per il grande giorno. Lily lo avrebbe adorato, continuava a dire loro, lo avrebbe adorato così, ne era sicuro.

Sirius non smette di ridere (era nervoso, lo è ancora, e i suoi nervi hanno finalmente trovato uno sfogo fuori dal suo sistema), e alla fine James si unisce, scuotendo la testa e stringendosi i capelli perpetuamente selvaggi, desiderando che Marlene non ne riderà troppo e sperando che a Lily non importerà.

Mary McDonald, organizzatrice non ufficiale del matrimonio e custode dell'ordine tra quella che potrebbe essere la cerchia di amici più caotica della storia, costringe i ragazzi ad indossare il farfallino, perché ad Hogwarts continuavano ad allentarsi le cravatte e lei quello non lo permetterà. Era sembrata curiosamente ardente riguardo a ciò, perciò la sposa aveva acconsentito. (Anche se segretamente adora quando James lo faceva, al tempo ed anche ora; segretamente ama quando la sua cravatta è storta e i primi bottoni della camicia sono slacciati, quando le sue maniche sono arrotolate, le braccia attorno a lei, le labbra a pochi millimetri dalle sue).

Le foglie d'autunno scricchiolano sotto i piedi della sposa mentre lei cammina lungo il ben battuto sentiero erboso che le fa da navata, il braccio di Remus Lupin avvolto al suo. Lei sta piangendo. Remus le strizza un attimo il braccio, e lei gli sorride in lacrime. Lui nota, dal modo in cui lo sposo continua a mordersi il labbro, dal modo in cui continua a sbattere le palpebre e a dondolarsi sulle piante dei piedi e ad armeggiare con i capelli, gli occhiali e i gemelli, che anche James deve sentirsi sopraffatto.

Sirius è a lato di James, elegante, mani in tasca. Fa un cenno verso il completo di Remus e ghigna. L'altro alza gli occhi al cielo.

Si volta verso la sposa: “Okay, Lily?”

Lei fa un respiro profondo: “Sì.”

“Sei pronta?”

“Io... non credo.”

Lui ridacchia, lei anche, nervosamente.

“Grazie di essere qui,” dice, appoggiando fugacemente la testa alla spalla di Remus.

“Sai che non vorrei essere da nessuna altra parte.”

La sente tirare su con il naso.

“Lo amo così tanto, sai.”

Ed è ridicolo, ma il cuore di Remus si gonfia, e può sentire le lacrime pungergli gli angoli degli occhi. “Quel dannato cretino è innamorato da te da sempre.”

“Pronto?” Sirius chiede a James.

“No.”

“Oh, smettila. È tutta la vita che lo aspetti.”

“Sì, è vero.”

“Stai respirando?”

“Non lo so.”

Marlene McKinnon non riesce a guardare lo sposo senza voler scoppiare a ridere. Immagina che così facendo non vincerebbe l'approvazione di nessuno, quindi rimane buona al suo posto e cerca di non continuare a lanciare occhiatine a James e alla sua faccia e le sue dita che si contorcono, e ai suoi ridicoli capelli.

Si sporge di lato e da' una gomitata a Mary, che sta guardando Lily con le mani strette e gli occhi sognanti.

“Dopo, McKinnon,” dice questa.

“La corona di fiori è stata una tua idea, vero?”
“Sì. Stai zitta.”

“E' un po' troppo, non credi?”

Mary la guarda male. “No. Le sta benissimo!”

Marlene si stringe nelle spalle: “Se lo dici tu.”

L'altra, però, sembra demoralizzata, e Marlene si calcia mentalmente. Da' di nuovo un colpetto all'amica, e lascia uscire una risatina leggera. “Sto scherzando, Mary,” dice, e si sorprende nello scoprire che è quasi sincera “Penso di essere nervosa. Dico cose quando sono nervosa.”

Mary la studia, poi sorride: “Anche io,” confessa “Ma almeno è un bel tipo di nervoso, no?”

Lo sguardo di Marlene ritorna su James e Sirius: “Sì,” dice ancora sul serio “Sì, lo è.”

“Prongs, amico...”

“Cosa?”

“Lasciami andare la mano.”

“Oh. Scusa. Merlino...”

“James sta tenendo la mano di Sirius?” ridacchia Marlene.

“Oh, santo cielo, Marlene!” Mary la zittisce, ma le sue labbra tremano, e l'altra si lascia scappare una risatina il più inaudibile possibile tra le nocche. Ciò fa scattare anche Mary, e presto entrambe stanno sorridendo senza controllo.

“Ti detesto,” borbotta Mary.

“Ci siamo quasi, Lily...”

“E andiamo.”

“Starai bene.”

“Lo so.”

“Ci siamo quasi.”

“Lei è così...”

“Oh, non iniziare.”

James fa un respiro profondo e scrolla discretamente le braccia.

“Tutto bene, Potter?” chiede Sirius, dandogli una pacca sulla spalla.

“Sì. Sì.”

“Farai meglio.”

Peter Minus arriva tardi.

Cerca di intrufolarsi verso il posto a lui designato, ma è difficile non notarlo quando, essendo un caro amico, è stato messo in uno dei posti in prima fila.

Dorcas Meadowes, che non è molto sicura di cosa ci faccia lì, non può evitare di ascoltare la conseguente conversazione davanti a lei.

“Dov'eri finito?” sibila Mary, e Marlene si sporge per lanciargli un'occhiataccia.

“Scusa,” risponde Peter “Dovevo fare delle commissioni.”

“Pensavo che tutte le missioni dell'Ordine fossero cancellate per gli invitati oggi.” dice Marlene.

“Oh... oh. No. No, lo so. Era per mia mamma.”

Mary fa una smorfia. “Giusto. Suppongo che tua mamma non sapesse...”

Ma Marlene, pur non insistendo sull'argomento, piega sospettosa un sopracciglio verso di lui. Incontra gli occhi di Dorcas, che ha notato star ascoltando svogliatamente. Lei ricambia lo sguardo. Non dicono nulla.

Dopo poco Dorcas riporta la sua attenzione su Lily e James, che appaiono entrambi così dannatamente felici da farla sentire in qualche modo un'intrusa. Loro sono tutti in qualche modo intrusi. Non le sembra reale.

Quindi si distrae appuntandosi mentalmente di scambiare qualche parola con il suo Malandrino meno preferito più tardi.

Sirius deve pensare al Quidditch, alla professoressa McGranitt, alle detenzioni, agli scherzi di successo e quelli disastrosi e quelli mai compiuti, per tenere a bada quelle fottute lacrime traditrici mentre guarda i suoi migliori amici che si scambiano le promesse.

Nota Remus che si morsica la guancia per non ridere di lui, e gli da' una gomitata nelle costole, borbottando “Va' a quel paese, Lupin.”

Ma rende soltanto più difficile a Remus non scoppiare.

Il testimone, nel suo discorso, accenna a quanto fossero atroci le promesse della coppia.

Ma parla anche di altre cose – la compatibilità dei neo-sposi nonostante le differenze, la loro resilienza in un momento in cui è difficile e pericoloso stringere legami, come sono decisamente, indubbiamente, fatti l'uno per l'altra... affronta molte altre cose, belle cose, almeno a modo suo, che include le caratteristiche parolacce e una manciata di commenti inappropriati che fanno arrossire sia la sposa che lo sposo.

Ma loro colgono il concetto.

Ovviamente.

E quando Sirius balla con Lily, lei lo bacia sulla guancia e gli dice quant'è scemo, ma che comunque gli vuole bene.

“Certo, Evans. Sono fottutamente brillante.”

“Adesso è Potter.”

Lui alza gli occhi al cielo: “Prenditi cura di lui, okay?”

“Lo sai che lo farò. Lo faccio sempre.”

Lo sente sbuffare beffardo, ma le sorride con affetto mentre la fa girare un'altra volta.

“I tuoi capelli,” farfuglia Marlene camminando di soppiatto fino a James “Sono i peggiori dell'universo.”

James ride. “Lo so,” dice, passandosi una mano tra i capelli peggiori dell'universo “Avrei dovuto ascoltare il tuo consiglio.”

“Sì, avresti dovuto.”

“Vuoi ballare? Sirius non vuole lasciare mia moglie.”

Marlene fa una risatina. “Tua moglie,” ripete. Entrambi osservano Sirius che balla con Lily. “Ehi, James?”

“Uhm?”

“Stai facendo quella cosa del sorriso stupido.”

“Non posso evitarlo.”

“Smettila. Sembri un idiota.”

“Ma è mia moglie.”

Marlene geme e si alza in punta di piedi per scompigliargli i capelli. “Non rovinare tutto, Potter, d'accordo?”

“Perché dovrei?” chiede lui, incredulo, alzando una mano per sistemarsi disperatamente la chioma.

“Non lo so! Solo... vivi bene. Con Lily. Sposati. Bambini. E tutto quella roba lì. Non lo so. Non rovinarlo.”

“Sei ubriaca.”

“E'... perfetto,” esclama lei, all'improvviso sorprendentemente calma “E non molto lo è. Voglio dire, adesso.”

“Lo è,” risponde lui dopo un po', in una voce altrettanto solenne. I capelli di Lily si stanno sciogliendo dalla crocchia elaborata in tanti boccoli crespi. Le guance sono arrossate, gli occhi stropicciati, la testa costantemente gettata all'indietro in pura allegria. “Lo è,” ripeté lui più forte. “E lo prometto.”

Arruffa i capelli di Marlene prima di andare da Sirius e riprendersi la moglie.

“Remus?” domanda Mary, e lui subito sposta gli occhi dal limitare della foresta, dove Peter e Dorcas, allontanandosi, stanno attraversando il confine della radura. Li vede venire inghiottiti dall'ombra striata degli alberi. “Scusa, cosa?”

“Stai bene?”

Lui le rivolge un sorriso di scuse. “Sì. Perdonami.”

“Dorcas e Peter?” chiede Mary, seguendo la traiettoria del suo sguardo “Sono sicura che stanno bene.”

Gli alberi appaiono a Remus come delle sospettose sentinelle scaltre, i rami arruffati dal vento che frusciano alla musica, fingendo innocenza. “D'accordo.”

Ondeggiano svogliatamente sulla pista da ballo. Guardando James riprendersi con successo Lily da Sirius.

“Pensi che staranno bene? Con tutto?” Remus si rivolge alla sua partner e trova i suoi occhi, bagnati e sorridenti, tinti di preoccupazione.

“Credo che lo saremo tutti,” la rassicura.

“Davvero?” lei sposta una mano dalla sua spalla per asciugarsi le guance in fretta.

Remus intravede Sirius che tira Marlene sulla pista, quest'ultima che inciampa e ridacchia mentre praticamente gli si accascia addosso. Lily lancia la testa all'indietro e ride di loro – Remus crede di non averla vista ridere così tanto da un po' di tempo, o di non essersi mai illuminata tanto – e James le scosta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la bacia in fronte.

Remus sorride, osserva le mani intrecciate, i farfallini, le corone di fiori e le luci nei loro occhi.

“Adesso lo siamo.” dice a Mary, e sa che che lei gli crede davvero quando annuisce, perché ci crede anche lui.