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Autore: I_MissYou    20/08/2014    1 recensioni
Immaginatevi una Hinata estroversa, sfacciata e coraggiosa ma con un cuore d'oro mandata a Villa Uchiha per un viaggio studio di un anno... ma sicuri che sia solo per questo?
Dal capitolo 8 :
Andarono alla fontanella del parco e Hinata si inginocchiò vicino ad essa. Sasuke fece lo stesso e dopo che il piccolo getto d'acqua le colpì le mani piene di sangue sporco e raggrumato, il ragazzo prese le mani della corvina e cominciò a lavare via la sporcizia. Mentre le toccava le mani si accorse di quanto, in confronto alle sue, erano piccole e delicate. Gliele massaggiava delicatamente sotto l'acqua finchè la pelle risultò diafana e pulita come quella di sempre. Lei lo guardò con gli occhi persi, lui sapeva che stava ancora pensando a quello che successe. Glielo leggeva negli occhi.
Si accorse che la guancia destra di Hinata era un pò sporca, così con la mano umida, le passò il pollice sopra togliendo via quello che rimaneva del sangue.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Safely.






Il freddo cominciava a farsi sentire sempre di più. Le foglie, sotto gli occhi di Hinata, venivano portate via dal vento con leggerezza e coloravano quel marciapiede color grigio pallido di bronzo, giallo e rosso. 
Hinata indossava una felpa verde scuro con il cappuccio che le ricadeva sulla testa e non faceva vedere le sue forme tranne le gambe esili e muscolose fasciate dal jeans scuro.
Sedeva ad un tavolo davanti a un piccolo bar a sorseggiare il suo caffè.
- Com'è andato il ballo? - Naruto aveva evitato l'argomento per giorni vedendo che la ragazza non voleva ricordare quella brutta serata ma adesso che era lì con lei e Sai, aveva fatto la domanda di getto senza pensarci.
Alzò lo sguardo verso Naruto e poi lo abbassò - Non molto bene per me, ma suppongo che per gli altri sia andata alla grande -
- Sasuke si è divertito? - chiese Sai. 
Hinata lo guardò teneramente - Credo di si - Aveva subito notato il suo occhio gonfio e violaceo - Perchè non sei venuto da me? Se lo avessi saputo avrei potuto fare qualcosa - disse.
- Non è stato lui... - lasciò la frase incompleta.
- Beh ma potevi venire da me! Gliele avrei suonate a qualsiasi persona che ti metterebbe le mani addosso! - esclamò Naruto.
Hinata gli accarezzò la guancia - Ti fà male? -
- Un pochino - arrossì.
Lo guardò bene, qualcosa non quadrava - Chi è stato? - 
Era più seria di prima - Chi ti ha fatto questo? -
- Io... non lo so - rispose abbassando gli occhi sul suo pezzo di torta.
- Sai se cerchi di - non le fece finire la frase che subito parlò - No, sul serio. Non ne è ho idea. E' stato ieri sera, mentre tornavo a casa e uno degli uomini ha fatto il tuo nome -
Hinata si alzò in piedi con uno scatto così veloce che a Naruto quasi gli girarono gli occhi e la ritrovò sopra Sai con le mani che stringevano il suo colletto nero. Aveva gli occhi chiari che quasi le uscivano dalle orbite - Chi è stato Sai? Hai sentito qualcos'altro? - il tono della sua voce era allarmato.
- Uno dei due lo conosci. E' un vostro compagno di classe. Non mi ricordo come si chiama - rispose.
- Cerca di ricordare Sai, ti prego - gli lasciò il colletto e lo prese per le spalle.
- Mi dite cosa succede? - Naruto era alquanto confuso.
- Quello con i capelli lunghi... è magro,... -
Naruto lo interruppe - Neji. E' lui -
Hinata si allontanò da Sai e digrignò i denti - Lo sapevo, lo sapevo - continuò a ripetere a bassa voce.
- Che succede Hinata? - 
- Ascoltami, adesso non c'è tempo. Accompagna Sai a casa sua e non lasciarlo solo, ok? Io ho una cosa da fare - disse lasciando dei soldi sul tavolino.
Naruto le si avvicinò e cercò di parlare in modo che l'altro ragazzo non li sentisse - Che succede? mi vuoi spiegare? -
- Ti posso dire che Sai non è al sicuro e forse nemmeno tu. Quindi andate a casa tua e chiudetevi lì e soprattutto non uscite per nessun motivo. Vi farò sapere tramite messaggi - Lo guardò dritto negli occhi - Fidatevi di me -
Il biondo annuì e lei si riavvicinò a Sai - Ascolta vai con Naruto, ti spiegherà tutto lui ok? - gli accarezzò i capelli - A dopo! - e corse via.
Mentre correva mandò un messaggio a Minato.
Vediamoci adesso. Stesso posto.
Non era molto distante dal famoso cafè dove ebbe l'incontro con Minato e Kushina, così si mise a correre a perdifiato.
Giunta sul posto, entrò bruscamente nel locale e trovò Minato seduto a uno dei tavolini. 
Che velocità.
Si sedette - Ho bisogno del tuo aiuto - aveva il fiatone.
- Calmati, spiegami cos'è successo - le disse.
- Ti ho messo al corrente su quello che era successo al ballo no? - cominciò poi a spiegare la situazione a Minato dicendogli che nel 'Puoi scegliere' di Hiashi era sottinteso che avrebbe fatto di tutto per farla accettare. E adesso stava prendendo di mira le persone a lei care.
Minato trasalì - Quindi anche Naruto è in pericolo? -
- Si, gli ho detto di andare a chiudersi in casa con Sai per stare al sicuro ma so che non lo sono per davvero. Era solo per tranquillizzarli -
- Dico subito a Kushina di tenerli d'occhio e dopo le spiegherò il resto - disse maneggiando il cellulare.
- E quindi adesso cos'hai intenzione di fare? - le chiese.
Lo guardò a lungo senza battere ciglio - Farò il mio dovere: andrò da Hiashi -


Sasuke aprì gli occhi lentamente e sentiva il freddo del pavimento a contatto con la sua guancia destra. La testa gli faceva così male da sembrare che fosse trafitta da mille asce.
Si mise a sedere lentamente e si guardò intorno ancora non del tutto cosciente mentre con la mano dalla guancia risaliva alla testa come se toccandola il dolore sparisse. Era circondato da quattro mura arredate lussuosamente. Una grande finestra era ritagliata sul muro davanti a lui e vedeva a distanza di quattro passi una sagoma. Non sapeva dire se era un uomo o una donna, era troppo accecato dalla luce del sole per capirlo. Ma non appena l'ombra parlò, non solo capì se era maschio o femmina ma addirittura chi.
- Ti sei svegliato finalmente - era una voce maschile.
- Non dirmi che mi hai portato nell'isola che non c'è questa volta, Neji -
Il ragazzo fece qualche passo avanti e una parte del viso s'illuminò - Mi ha sempre colpito il modo in cui alterni la tua passività al sarcasmo, Sasuke -
Si alzò in piedi barcollando - E a me ha sempre colpito il modo in cui mi colpisci alle spalle. La prossima volta sii uomo e fallo davanti ai miei occhi -
Neji rise - Non sono stato io, anche se mi piacerebbe molto visto che ho saputo che ci stai provando con mia sorella -
- E' questo che ti hanno detto? Che ci sto provando con lei? - l'Uchiha rise proprio come aveva fatto l'altro ragazzo - E scommetto che l'hai sentito a scuola -
- Non fare il bastardo con me. Ho visto come la guardavi a quel ballo - lo fissava e a quanto pare non aveva intenzione di levargli gli occhi di dosso. Sasuke indossava una semplice maglietta grigia e i pantaloni neri della tuta.
- No davvero amico, non so di cosa stai parlando - non parlava mai così con nessuno, solo Neji riusciva fa farlo arrivare all'esasperazione come in quel caso - Lasciami andare, che ci faccio quì? - 
- Lo scoprirai tra poco - gli disse mentre nel frattempo la porta si aprì di scatto e un uomo, buttando dentro due ragazzi, disse - Eccoli, sono stati abbastanza testardi -
- Grazie ragazzi - disse Neji e la porta si chiuse dopo le sue parole. Quando le aveva pronunciate aveva tenuto lo sguardo su Sasuke senza alcuna esitazione. Le mani dietro la schiena perfettamente dritta.
- Cazzo!! - Sasuke sgranò gli occhi sentendo quella voce, non fece molto caso ai due ragazzi che avevano buttato dentro Perchè teneva lo sguardo su Neji.
- Ma fate sul serio? State facendo tutto questo per convincere Hinata ad accettare l'offerta? - gridò Sasuke.
- Allora lo sai il motivo. Bene, avevo ragione quindi - disse Neji.
- Ragione su cosa? - chiese il corvino quasi in paranoia.
Gli altri due ragazzi intanto si erano alzati e stavano assistendo alla discussione fra i due. Naruto sussultò quando vide Neji e collegò tutto al racconto di Sai. Stava succedendo qualcosa lì e non c'era da scherzare.
- Che t'interessa mia sorella - sorrise.
- C-che succede quì? - chiese Sai in preda al panico.
- Sta zitto tu - sbottò Sasuke.
- Non parlargli così! - gli fece Naruto.
- Non dirmi quello che devo o non devo fare, biondo -
- Continua a fare lo scontroso, bravo - fece un specie di applauso - Tanto siamo tutti nella merda adesso. Chissà cosa vogliono da noi - 
Tre uomini rientrarono nella stanza - Su, forza. Andiamo - dissero prendendoli non con molta delicatezza.
Con Neji davanti a loro vennero scortati in un altra stanza, molto più grande di quella prima.
Appena entrati Naruto notò subito una grande porta di vetro che dava su un terrazzo da dove filtrava la luce del tardo pomeriggio. Davanti ad essa una maestosa scrivania di legno lucida con sopra vari oggetti e pile di fogli quì e là. Alla loro destra c'era una grande libreria piena di libri dall'aria costosa e per la maggior parte dei casi rivestiti di un materiale che Naruto non seppe bene identificare. Gli uomini lasciarono la presa sui ragazzi e si misero da parte. 
Seduto, dietro la scrivania, c'era un uomo. Alto e imponente con un vestito elegante scuro e un fazzoletto color grigio nel taschino, che, per il biondo, stonava con tutto.
Prima guardò Sai e Naruto con aria disgustata e successivamente Sasuke. Cambiò espressione davanti al corvino. Sospirò vedendolo - Se fosti nato Hyuga, ragazzo mio - disse.
Neji, che nel frattempo si sistemò alla destra di Hiashi, serrò la mandibola e alzò il mento in segno di fierezza ma Sasuke sapeva che le parole di suo zio gli avevano lasciato il segno come un marchio di fuoco sulla pelle nuda.
La porta da dove sono entrati si spalancò di nuovo all'improvviso, ma questa volta in modo brusco - Ok, dimmi cosa vuoi Hiashi e facciamola finita - disse Hinata andando a passi lunghi e decisi. Si fermò proprio davanti alla scrivania dove si poggio con una mano buttando tutto il peso del suo corpo su di essa.
Hiashi la guardò sorridente - E' incredibile la somiglia tra te e tua madre. Andate subito al sodo e non vi rendete conto di quello che avete davanti. Come se... aveste i paraocchi - fece un cenno con il capo verso i tre ragazzi.
Hinata si girò di scatto e poi vedendoli lì, la sua bocca si aprì leggermente per la sorpresa.
Sai, Naruto e... Sasuke?
- Ma cosa cazzo hai fatto?! - si girò e cominciò a gridargli in faccia - Hai detto che potevo scegliere! - 
- La parola "scegliere" dalle nostre parti ha un significato diverso - disse semplicemente e poi continuò - Tra poco meno di un mese ci sarà il ballo delle debuttanti. Adesso è la vera scelta: accetta e li lascio liberi, non accetti e... - si fermò a riflettere e Neji andò verso Sasuke sferrandogli un pugno nel volto.
- Sai come funziona, no? - concluse l'uomo.
Non appena vide Neji picchiare Sasuke, ebbe la sensazione come se quel pugno fosse stato sferrato da lei e sentì allo stomaco una fitta di dolore.
Guardò i ragazzi e si fermò su Sasuke, notando la ferita sullo zigomo arrossata.
Chiuse gli occhi e deglutì - Ci sarò -
Li riaprì per guardare Hiashi - Verrò a quello stupido coso delle debuttanti - disse infine.
- Ma... - aggiunse - Non ti avvicinare a loro mai più, capito? -
Dopo la risposta della ragazza li lasciarono andare, anzi quasi li cacciarono dalla villa di Hiashi.
- Ragazzi ce la fate a tornare a casa da soli? - chiese Hinata preoccupata. Ormai era calato il solee cominciava a fare buio.
- Si si, andiamo insieme - disse Naruto.
- Mi dispiace tanto, è solo colpa mia - li guardò.
Non dissero una parola e se andarono.
- Dio Mio, è tutta colpa mia. Adesso ce l'hanno con me - disse a Sasuke.
- Non possono avercela con te. E' successo tutto di fretta, devi capirli - rispose il ragazzo mentre si girava dalla parte opposta e cominciava a camminare. Hinata lo seguì dopo essere rimasta qualche secondo a fissare le sagome di Naruto e Sai sparire dietro gli alberi del parco.
Si accorse che Sasuke zoppicava un poco - Ma che ti hanno fatto? - chiese preoccupata.
- Mi fà male la caviglia, credo che mi abbiamo fatto qualcosa quando mi avevano aggredito alle spalle - rispose con tutta sincerità.
Hinata digrignò i denti - Bastardi - si erano allontanati abbastanza dalla villa.
- Vieni ti aiuto - fece per avvicinarsi ma la respinse - No, ce la faccio da solo - disse.
- Smettila di fare il bambino - il prese il braccio e se lo passò sulle spalle - Tieniti - suonava più come un comando che come cortesia. Così le strinse la spalla abbastanza per ritrovare il giusto equilibrio. Lei gli circondò la schiena prendendolo per la vita.
- Chiamiamo un taxi appena arriviamo in piazzetta? Forse è meglio - chiese la ragazza.
- Direi di si - disse. Cercava di non buttare tutto il suo peso su Hinata e di trattenersi.
- La smetti? Credi che non ti possa prendere in braccio o fare tutta la strada fino a casa con te sulle spalle? - era visibilmente irritata.
- Oh si, mi fido molto dei tuoi addominali - Sasuke notò che Hinata ce l'aveva ancora con lui anche dopo che lui fece quella squallida battuta - Quanto sei permalosa -
- Sicuramente meno di te - sbottò. 
Arrivarono alla piazzetta ma non c'era nemmeno l'ombra dei taxi - Ho capito, andiamo a piedi. Tanto manca poco - 
Sasuke era molto affaticato e Hinata lo notò subito - Vieni, sediamoci un pò. Visto che ti è difficile fidarti di me e lasciare che ti aiuti - disse mentre lo aiutava a sedersi in una di quelle panchine di ferro color grigio che si trovano nei marciapiedi. Alla fine si sedette anche lei.
- Io mi fido di te solo che non voglio che ti affatichi. Già questa storia dell'offerta ti ha spossata, per non parlare di tuo nonno... - 
Hinata di tutto quello che ha detto il ragazzo sembrò captare solo la parte del 'Io mi fido di te' così lo guardò incredula - Tu ti fidi di me? -
Aveva l'aria di una bambina che non crede che suo padre le aveva comprato il giocattolo che tanto desiderava. E infatti quasi non ci credeva a quello che disse l'Uchiha.
Sasuke notò subito gli occhi più grandi del solito, segno della sua incredulità, che guizzavano da una parte all'altra del suo viso. Le labbra dischiuse leggermente che, se non le guardavi bene, non lo notavi. Gli venne l'impulso di accarezzarle le guance arrossate ma si trattenne. La guardò soltanto, ricambiando e incatenando lo sguardo al suo. Adesso anche lui stava facendo muovere gli occhi su e giù per sul volto di lei, cogliendo ogni imperfezione e rendendola una perfezione. 
- Si, mi fido di te - sussurrò così piano per non farsi sentire ma lei aveva ascoltato chiaramente la sua risposta.
Sasuke si sentì le guance in fiamme e distolse lo sguardo - Ok, ehm... andiamo? -
- Si... certo... - disse lei impacciata aiutandolo ad alzarsi.
S'incamminarono di nuovo verso casa.
- Non hai... detto niente di quello che è successo al ballo a Itachi, vero? - chiese Hinata.
- Perchè dovrei farlo? - rispose con un'altra domanda.
- E' tuo fratello - disse lei come se fosse una cosa ovvia.
- Senti, ci sono cose che sono impossibili da spiegare e... - non finì di parlare e Hinata, con voce ferma, gli disse - Mi ha raccontato tua madre -
Lo sentì che trasaliva - Cosa ti ha raccontato? -
Nessuno dei due osava guardare l'altro dopo quello che era successo prima. Sapevano che sarebbe successo un altra volta se l'avessero fatto di nuovo.
- Tutto. Mi ha raccontato di come eri da bambino e che crescendo sei cambiato. Di come ammiravi Itachi, di come avevi dei sogni e poi... Si è messa a piangere e tutto quello che ho potuto fare è stata abbracciarla. Le volevo dire che avrebbe riavuto suo figlio ma non ne ero certa, non volevo illuderla. Loro ti vogliono bene, anzi ti amano. Perchè fai così? -
Sasuke stava in silenzio. Hinata quasi non lo sentiva respirare e poi parlò - Ci sono altre cose che non sai e che nemmeno mia madre sà. Non pensare che la mia vita è facile e ce sia solo un ragazzo che fà i capricci perchè ha tutto. Non è così -
- E allora cosa sono le altre cose? Se continui così... -
- Li perderò tutti. Lo so - disse secco.
Hinata si fermò di colpo ( erano a pochi metri da casa ) e prendendo coraggio lo guardò - Poco fà mi hai detto che ti fidavi di me. Dimostramelo dicendomi che cosa c'è che non và, forse posso ... -
- Oh e smettila! Non puoi pretendere di essere l'eroina dei fumetti perchè gli eroi non esistono! Non puoi fare niente di niente per aiutarmi ok? - Sasuke gridò con tutto il fiato che aveva in corpo e Hinata fu investita da quelle parole come una cascata di veleno. E di certo lei non era una ragazza che se ne stava zitta facilmente - Bene! Tanto non volevo aiutarti ok?! Và al diavolo! - dicendo così di mise a correre verso casa e fece sbattere la porta dietro le sue spalle. Sasuke la seguì zoppicando e arrivando qualche minuto dopo di lei a casa, la vide salire nervosamente le scale. 
- Ma che succede? Anzi, che ti è successo? - disse Itachi andandogli contro e poi aiutandolo a sedersi sul divano.
- Niente, sono caduto - mentì.
Videro un borsone e vari vestiti volare giù per le scale. Hinata non sapeva controllare la rabbia come anche la sua furia omicida.
Infine scese lei, con la sua felpa verde che indossò per tutto quel giorno. Si accasciò a terra e cominciò a mettere nervosamente tutti i vestiti nel borsone.
Sasuke si alzò all'improvviso, pur avendo la caviglia che gli faceva male, e le avvicinò sehuito dal fratello - Che cosa stai facendo? - le chiese con il suo solito tono sgradevole.
Fece finta di non sentirlo e finì di raccogliere le sue cose.
- Hina, dove stai andando? - le chiese Itachi.
- Da n... - guardò il minore e poi spostò lo sguardo sul maggiore - da Micheal. Mi ha chiamato e ha bisogno del mio aiuto - mentì - Mi presti la macchina? - 
Sasuke sapeva perchè ci andava da una parte è tutta colpa sua così cercò di addolcire il suo tono - Senti... - cercò di avvicinarsi ma lei fece finta di niente.
- Va bene... - Itachi era chiaramente confuso.
Si diresse verso l'uscita di casa e aprì la porta. Prima uscì Itachi per andare a prendere la macchina e lei rimase sulla soglia della porta.
- Quando tornerai? - le chiese Sasuke.
- E a te che importa? E comunque non te lo direi mai perchè al contrario tuo, io non mi fido di te - Uscì e si diresse verso la macchina.
Il corvino camminò versò la porta e ci si appoggiò. Vide Hinata entrare nell'abitacolo, già messo in moto da Itachi, e partire.
Il suo cuore perse un battito vedendola andare così. 
Forse voleva dirglielo? Forse voleva parlarne con lui?
Che stupido.



Hinata arrivò al palazzo circa dopo mezz'ora di macchina e riconobbe la lunga strada alberata.
Parcheggiò nel piazzale e per prima cosa andò a cercare Micheal. Fece il giro del palazzo e notò che era così diverso dalla sera in cui ci fu il ballo. Adesso dentro notava delle deboli luci al primo piano e poi tutto il resto era al buio. C'erano soltanto alcuni camerieri che andavano avanti e indietro  per le stanze. Loro rimanevano lì per tenere pulito il palazzo e prepararlo per ogni evenienza.
Hinata vide da lontano la depandance e vide dal numero di finestre che c'erano più camere. Solo in una di quelle la luce era accesa così andò alla porta e bussò. Le sue mani stavano sudando sia per la vergogna di farsi trovare lì e sia per il fatto di presentarsi così all'improvviso. Da quando aveva scoperto che Michael era suo nonno era ritornata a trovarlo due volte da quella sera ma ancora non si era abituata all'idea che quello era uno dei suoi pochi parenti.
La porta si aprì e Michael rimase senza parole nel vedere Hinata davanti a lui. 
Lei aveva notato la solita salopette di jeans sporca di terra e la maglietta nera a maniche corte sotto. La pancia rotonda si faceva notare e anche i capelli scompigliati.
- Ciao Hinata - le disse - Che ci fai quì? -
Hinata abbassò lo sguardo per un istante - Non ho dove stare signor Michael - si guardava le scarpe e accanto ad esse il borsone nero. Poi lo rialzò e l'uomo notò la tristezza nei suoi occhi.
- Vieni, entra pure - andò dentro a cercare qualcosa e Hinata lo seguì chiudendosi la porta alle spalle. Era preoccupata di avergli dato fastidio perchè non aveva ancora colto la sua reazione. Sicuramente si era sorpreso ma non vide l'espressione che si era creata nel suo viso dopo.
- Mi scusi se mi sono presentata così, il fatto è che non posso più stare a Tokio. Almeno per questo momento... - spiegò.
Il vecchio tirò fuori un materasso da sotto il letto e lo posizionò accanto a quest'ultimo.
- Non ti scusare ragazza mia. Anzi sono contento che sei venuta proprio da me. Era da tanto che qualcuno non mi chiedeva un favore. Sono tanto contento - le sorrise - Bene, dormirei io sul materasso ma come ben sai a quest'età la mia schiena ne risentirebbe e... -
- No! No, va bene. Davvero, ha fatto abbastanza lei - gli disse Hinata gesticolando.
- Smettila di darmi del lei - rise - Chiamami pure Mike -
- Bene - disse Hinata - Mike - lo disse come se lo volesse sottolineare.
Michael si sedette sopra il suo letto comodamente - Bene, mi vuoi dire che cosa è successo? -
Hinata si tolse la tracolla e la felpa rimanendo in una maglietta a maniche corte gialla con uno smile - Praticamente tutto - disse stancamente. Si sedette a gambe incrociate sopra il materasso davanti a Mike e cominciò a parlare - Sono un disastro! Ho praticamente messo in pericolo la vita delle persone a cui tengo di più! Ovunque io vada porto solo guai e ho pensato che allontanandomi siano almeno un pò più al sicuro. Ecco tutto -
Il vecchio si mise le mani sulle ginocchia - Sai, Hinata? Non tutti hanno il privilegio di avere persone da amare e da proteggere e, se posso darti il mio parere, non allontanarti da loro per troppo tempo perchè sentiranno la tua mancanza - le si avvicinò e le dette un buffetto.
Hinata sorrise come una bambina - Grazie -
- Di niente ma adesso andiamo a dormire che domani mi devo svegliare molto presto - disse mentre le dava un cuscino e le varie coperte.
Entrarono a turno in bagno per cambiarsi e poi si coricarono.
- Buonanotte - le disse.
- Notte - rispose Hinata.




Era una bellissima giornata e sicuramente niente poteva rovinarla. Ma questo Hinata non lo pensava. 
Fuori c'era un bel sole autunnale ma dentro di lei pioveva come in una giornata di novembre.
Era seduta su quella che era una delle poche sedie scomode della classe. Appena arrivata a scuola con la macchina non aveva rivolto parola a nessuno e si era subito andata a piantare in uno degli ultimi banchi.
La lezione di chimica era più noiosa del solito e l'unica cosa che l'attirava a stare seduta su quella sedia era il sonno. Non aveva dormito granchè la notte prima così si ritrovò con il viso poggiato fermamente sulla mano destra e con gli occhi chiusi. Adesso si che stava dormendo e nessuno se n'era accorto. 
Nessuno tranne, ovviamente, il professore - Hyuga invece di dormire che ne dice di spiegare alla classe com'è formato un atomo? -
Saltò il aria grazie alla voce squillante del prof ma non disse nulla. Rimase a fissarlo a lungo senza capire niente e poi assottigliò gli occhi - Che cosa? - chiese.
Nella classe si levò una risata generale e il professore, facendo lo sforzo di non aver sentito niente, continuò la sua lezione.
Qualcosa colpì la faccia di Hinata: un bigliettino.

Cosa stai combinando? Che ti succede?

Nessuna firma sotto così alzò lo sguardo e vide Sasuke, a qualche metro da lei, che la guardava. Ma il biglietto non lo aveva spedito lui. Figuriamoci.
Accanto al corvino c'era Gaara che le mimava di parlare dopo la lezione. Lei annuì e appoggiò di nuovo la testa sul banco per prendere ancora sonno.
Dopo la lezione toccò al rosso andarla a svegliare. La ragazza sentì la propria spalla quasi vibrare sotto il tocco di Gaara per quanto la squoteva.
- Ma che stai facendo? Non hai dormito ieri? - le chiese preoccupato - Ho sentito che te ne sei andata per un pò da casa Uchiha. Che sta succedendo? -
- Niente d'importante - rispose alla sua domanda raccogliendo le sue cose dal banco e prendendo la tracolla mentre si stava alzando in piedi un pò barcollante.
- "Niente d'importante"? E' questa la tua risposta? - rise nervosamente.
- E' tutto apposto. Tu, stai attento a Naruto e Sai. Va bene? - disse dandogli due pacche sul petto. E dopo di ciò se ne andò e lui rimase lì, senza una parola da dire.




Ecco il capitolo! Hiashi è davvero crudele eh? -___- Ma che ci possiamo fare? E' il cattivo della situazione e... non sarà l'unico. Ma non aggiungo altro ragazzi miei u.u Sasuke si sta addolcendo pian piano ma il suo brutto caratteraccio si fà sempre presente! 
Il nonno di Hinata nasconde molti segreti che scopriremo più avanti e chissà che fine avranno fatto Kurenai e Asuma u.u
Al prossimo capitolo minna!!
Un abbraccio, 
I_MissYou.

 
  
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