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Autore: p e a k y    20/08/2014    3 recensioni
Sospiro «Devi aiutarmi.»
Luke mi guarda malissimo, la palpebra sinistra gli trema un po'.
«Perché dovrei?» domanda aggiustandosi il bigodino sul ciuffo.
«Perché sei il mio migliore amico.» rispondo sporgendo il labbro inferiore.
«Ashton Irwin.» dichiara prontamente «Se ti è venuto il ciclo per la prima volta non so proprio come aiutarti. Ed ora buona notte.»
[...]
«La vuoi baciare?»
«Sì!»
«Con piacere?»
«Sì!»
«E allora dacci dacci dentro con la tenerezza!»
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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25 hours
              a day.







 





 
questa cazzatina è per la mia floribanda e per la Cooper
che probabilmente non leggerà mai questa storia





 

Apro gli occhi.
Sono sveglio, ancora.
Mi volto a guardare l'ora ma nel mentre cado dal letto finendo rovinosamente sul materasso altezza terra di Luke.
I cento e uno motivi per i quali non voglio mai dormire sopra nei letti a castello.
Non mi ricordo e cado: semplice e chiaro.
…e doloroso.
«Cosa cazzo fai?» sussurra per poi puntarmi un dito contro «Farai meglio a tornare nel tuo letto il prima possibile Irwin, ho bisogno del mio sonno di bellezza.»
Non so esattamente perché Luke si ostini a dormire con il materasso poggiato a terra, deve far parte di qualche cura di bellezza.
«Non riesco a dormire, Luke!» dico, senza pensare al mio tono di voce.
«Shh!» sbotta lui. «Mi dici come faccio a domare le mie rughe se non dormo esattamente sette ore e trentacinque minuti?»
Sospiro «Devi aiutarmi.»
Lui mi guarda malissimo, la palpebra sinistra gli trema un po'.
«Perché dovrei?»  domanda aggiustandosi il bigodino sul ciuffo.
«Perché sei il mio migliore amico.» rispondo sporgendo il labbro inferiore.
«Ashton Irwin.» dichiara prontamente «Se ti è venuto il ciclo per la prima volta non so proprio come aiutarti. Ed ora buona notte.»
Detto questo Luke si rigira nel letto dandomi le spalle.
Sbuffando mi alzo e, lentamente, esco dalla stanza uscendo sul lungo balcone, quello in comune con tutte le altre stanze del piano.
Alzo lo sguardo osservando la luna, ne manca un quarto.
O forse di più, non ci ho mai capito un cazzo in queste cose.
Pensavo che con questa gita qualcosa sarebbe migliorato con lei. Probabilmente Michael ha fatto passi da gigante con Abbie.
Chissà se è riuscito anche ad andarci a letto…
«Ho paura di sì.» borbotta una voce seccata.
Mi volto vedendo, sulla porta che da sulla stanza accanto, Calum.
«Cal?» poi arrossisco «L'ho detto ad alta voce?»
Lui annuisce e mi si avvicina appoggiandosi alla ringhiera in legno ammuffito e vecchio del balcone.
E' terribilmente lungo, fa il giro del piano.
«Che fai sveglio a quest'ora?» domando soffiando su un ciuffo biondo ribelle. Questo vola per un momento poi si riabbassa finendomi dritto nell'occhio «Ahi!»
«Mi sono appena svegliato.» ammette sbadigliando «Qualche idiota ha fatto un rumore assurdo.»
Mi blocco. Non è che sta parlando di…?
«Come se fosse caduto giù dal letto in alto. E fosse finito per terra. Ma si può essere così stupidi?»
Porca merda. Scusa Cal.
Deglutisco per poi ridacchiare «Già, che idiota…»
«Michael penso sia con Abbie anche in questo momento.» dice di punto in bianco Calum spostando lo sguardo sul bosco.
Annuisco e poso una mano sulla sua spalla «Cal, perché non glielo dici?»
«Eh?» sobbalza imbarazzato «Non so a cosa ti riferisci.»
«Prima di tutto chupa. Secondo: è ovvio che sei ancora preso da Abbie. Dillo a Michael.»
«No, no. Non potrei… mi odierebbe.»
«Tu.» gli punto un dito contro «Tu ascolti troppo le tue sorelle. Cominci a pensare in rosa.»
«In cosa?»
«In rosa!»
«Rosa?» sembra confuso.
«Sì, rosa. Come i pony rosa. La Umbridge, rosa. Come gli assorbenti lines è. Eh, eh, eh eh.» canticchio muovendo il capo. Quella musichetta è orecchiabile.
Eh, eh, eh eh.
«E tu?» domanda interrompendo la canzoncina. Che poi dice sempre 'eh'. Mh.
Lo guardo «Io cosa?»
Mi fissa, io fisso lui.
Oh, una balla di fieno.
«Sai… la tua lei.»
«Oh, sì.» scuoto il capo «Non ho capito.»
«Sto parlando di Charl-»
«La mia cosa? Parliamo di cibo? O della mia piantina? Se è quella sta bene. Perde qualche foglia e sembra che stia per morire ma è così da parecchi giorni, sta benone. Invece il gatto del vicino la fa ancora sul mio balcone. Già, e mio nonno ormai è venuto a vivere da noi. Anche se si finisce tutti gli activia di mio fratello e questo è un problema dato che io ho due bagni in casa e non posso utilizzarne nessuno. Grazie per l'interessamento.»
Cavolo Ash, fai invidia ai tizi che leggono le avvertenze del foglio illustrativo.
Tutto Cal, ma non mi chiedere di Charlie. Ti supplico, qualsiasi cosa ma non lei.
Calum mi guarda impassibile «Parlavo di Charlie.»
«L'unicorno che avevo da piccolo?» forse la scampo ancora.
«No. Charlie.»
«Ah! Charlie il cane? Quello di 'tutti i cani vanno in paradiso'? Non mi piaceva granchè, a dirla tutta.»
«Ash, la tua Charlie.»
«Hey, mi chiamo come quello dei pokemon!»
«Ashton Irwin.» scandisce pericolosamente le parole.
Non so più cosa inventarmi per cambiare argomento… ci sono, ultima possibilità.
«Mi piace l'ananas.»
«No, a te piace Charlie.» ribatte secco. Il suo sguardo, sarà che sono le tre di notte, fa pauuuura.
Touché.
Non rispondo, abbasso lo sguardo e noto che sotto c'è un altro balcone uguale al nostro.
Sarà quello delle ragazze. Che razza di gita, ci mettono addirittura a due piani diversi.
Oh, è una lucertola quella che sta passando sulla ringhiera in legno? Fico.
«Ash.» mi chiama Cal, serio. «Dille cosa provi.»
«D-dire cosa?»
Mi guarda impassibile, ancora «Che sei terribilmente cotto di lei da mesi, che vorresti passare con lei tutta la vita, stare con lei venticinque ore al giorno e che vorresti farci tanto sesso e tanti figli.»
Arrossisco fino alla punta del naso «Ho solo diciassette anni!»
«So che lo vuoi.» risponde con sguardo truce.
«E come lo sai?»
«Lo so.» taglia corto «Magari diglielo in un altro modo. Non accennare al sesso.» annuisco, pensieroso «E neanche ai figli. Potresti spaventarla.»
 
«Okkay Ashton. Ora ripetimi per l'ennesima volta cosa cazzo facciamo qui.» sussurra Cal, dietro di me.
Io gli afferro il polso costringendolo a continuare a camminare.
«So fare da solo.» borbotta.
«Stiamo andando in cucina Cal. Perché io avevo fame.»
Lui sbuffa «Sai che novità, tu hai sempre fame.»
Sentiamo dei passi avvicinarsi «C'è qualcuno?»
Io e Cal ci scambiamo un'occhiata terrorizzata «E' la professoressa.» lui legge il labiale e annuisce.
Ci nascondiamo dietro il frigo, ad angolo con il muro, un punto abbastanza buio.
Restiamo in ascolto.
«Nessuno?» ripete la voce che ora non sembra più della prof, poi sento una porta aprirsi «Dov'è la nutella?» sento in un sussurro.
Nutella? Ha detto nutella? La voglio anche io!
Faccio per uscire dal nascondiglio ma Cal mi trattiene «Non fare l'idiota.»
«Ma si mangia la nostra nutella!»
«Resta. Dove. Sei.» dice in tono minaccioso.
«Sì, signore.» borbotto svogliato. Cavoli, la nutella.
«Quindi…» sussurra Calum, tanto il professore con il casino che sta facendo non ci sente «…dicevamo? Ah sì, devi dichiararti.»
«Cosa?!» mi tappa la bocca con la mano.
«Shh!»
Gliela lecco, mi molla schifato «Non ho intenzione di farlo, Hood.»
Calum mi scocca un'occhiataccia «Devi farlo, Irwin.»
«Stai scherzando? Sarò più friendzonnato di Jacob quando ci prova con Bella!»
Si sbatte una mano sulla fronte.
«Ma capisci? Lei ha scelto una palla da discoteca fluorescente!»
«Che vergogna, eh?» domanda ironico.
Annuisco vigorosamente.
Lui sembra riflettere «Lily probabilmente non stava con Piton perché non usava mai lo shampoo.»
«No, non credo.»
«Ma sì!»
«Se fosse stato per questo lei si sarebbe messa con Lucius. Sai che lui ha dei bellissimi capelli che fanno una pippa e Legolas. Insomma, i suoi fanno mooolto swish.»
Mi guarda interessato, poi si massaggia il mento «Hai ragione.»
«So che ho ragione.»
Cal alza gli occhi al cielo e si sporge verso la cucina «Pare che non fosse la prof.» poi sorride.
«Cosa sorridi? Che c'è?»
Si volta a guardarmi e mi afferra dal colletto della maglia «A te piace Charlie, vero?»
«Emh, sì.» rispondo a bassa voce.
Lui, pare euforico, la alza «Tanto tanto?»
«Sì.» rispondo, più sicuro.
«La vuoi baciare?»
«Sì!»
«Con piacere?»
«Sì!»
Comincio a stufarmi di questa scenetta alla ciuchino.
«E allora dacci dacci dentro con la tenerezza!»
Ecco, appunto.
«Glielo diresti?»
Annuisco confuso. «Sì, ma perché…»
«Anche ora?»
«C-credo di sì ma…»
Non dice altro, spingendomi dal colletto mi butta al centro della cucina.
Scivolo e sbatto contro qualcosa. Calum alza i pollici.
«Ash?» domanda una voce dietro di me.
Mi sento andare le guance a fuoco. Mi volto lentamente.
Ha il viso illuminato dalla luna, le labbra sono sporche di nutella.
Sorrido, probabilmente come un ebete o un facocero dopo il quinto cocktail.
«Ehilà.» mi saluta agitando la mano.
Io, completamente imbambolato, muovo solo un po' le dita «…ciao Charlie.»













slippers.
ehi donzelle! la mia seconda storia sui 5sos, spero possa piacervi e strapparvi un sorriso...
grazie a chi si è fermato a leggere
grazie a chi ha lasciato una recensione
grazie a chi l'ha messa tra le preferite/seguite/ricordate
e grazie anche a chi ha letto il titolo, ha capito che era una
stronzata ed ha cambiato (:



 
  
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