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Autore: i_am_landshark    21/08/2014    3 recensioni
La storia di una ragazza, Riley, la cui vita sarà completamente stravolta quando Zayn Malik e la sua ragazza Perrie Edwards decidono di adottarla. Tra ricordi lugubri del passato e nuove speranze per il futuro, ruscirà Riley a fidarsi di Zayn?
TRADUZIONE
enjoy :)
Aurora xx
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao, grazie mille per aver aperto questa pagina. 
Come forse sai la storia è una traduzione, i personaggi e il testo non mi appartengono. 
Avevo iniziato a pubblicare la storia sul mio profilo di efp ma poi ho scoperto che stavo infrangendo le regole
e quindi ho creato questo account :) 
Spero molto che la storia vi piaccia e mi farebbe immensamente piacere sapere cosa ne pensate, 
inoltre se avete qualche domanda potete contattarmi su facebook e su twitter, o anche nella casella messaggi del sito. 
Grazie mille e buona lettura :) 
AURORA xx 


                                                                          




 

Capitolo Uno 





Mi coprì le orecchie quando sentì l’urlo. Chiusi la porta quando lo sentì sempre più forte.

Pregai silenziosamente che papà lasciasse stare mamma così non avrei dovuto vederla piangere perché ogni volta che litigavano mamma piangeva ed era piena di lividi.

Ero seduta lì, con gli occhi chiusi; le orecchie coperte in attesa che smettesse di urlare.

BANG!

I miei occhi si aprirono all’improvviso e tolsi le mani dalle orecchie, scesi le scale dove mia
madre  era stesa al suolo con una macchia di sangue sotto di lei.

Mi girai verso mio padre che teneva in mano una pistola guardando verso il corpo senza vita.

Lasciò cadere l’arma e si voltò verso di me.

“Dolcezza vieni qui!” disse con la voce rotta, mentre camminava verso di me.

Spalancai gli occhi per la paura mentre facevo un passo indietro.

“Dolcezza. Non ti farò del male” disse mentre faceva un altro passo verso di me.

Io ne feci un altro e la mia schiena colpì il muro.

Lui si avvicinò e strinse la mia gola con le sue grandi mani, sempre più forte.

“Mi dispiace così tanto” sussurrò.

 

Mi svegliai con l’odore di sudore e lacrime appiccicato addosso come al solito. Dopo sei anni ancora lo stesso incubo sulla morte di mia madre. Mi alzai dal duro letto che mi aveva ospitato negli ultimi anni sin dal mio arrivo all’orfanotrofio, e andai nel bagno alla fine del corridoio che condividevo con le altre dieci ragazze ospitate. Vivo in un orfanotrofio di sole ragazze a Londra. Dalla notte nella quale mio padre uccise mia madre e provò a uccidere me, ho dei problemi a fidarmi di ragazzi e uomini. Ecco perché vivo qui.

Fortunatamente fui la prima a svegliarmi ciò voleva dire che potevo fare una doccia e prepararmi senza litigare. Mi spogliai e entrai nella doccia. Mi lavai i capelli e il corpo velocemente per lasciare acqua calda alle altre.

Uscì e mi avvolsi in un asciugamano, correndo nella mia stanza senza essere notata. Mi infilai un paio di jeans neri e una maglietta dello stesso colore, con i miei stivali. Mi pettinai i miei lunghi capelli lisci e li raccolsi in uno chignon e scesi al piano di sotto.

Fui bloccata sul pianerottolo da Sally. Sally è una piccola bambina di cinque anni con lunghi capelli biondi che era stata portata qui perché la sua mamma e il suo papà erano entrambi tossico dipendenti e era troppo pericoloso per lei stare con loro. Era stata qui solo per una settimana e già tre famiglie volevano adottarla.

“Ciao Riley” disse dolcemente guardandomi con i suoi occhioni marroni.

“Ciao Sally. Come stai oggi?” le dissi abbracciandola e facendola girare in tondo.

“Bene. Mary ha detto che la colazione è pronta” disse ridacchiando e stringendo la mia mano,
portandomi verso la sala da pranzo.

“Buon giorno Mary” dissi sorridendo alla donna, una volta in cucina.

“Buon giorno amore. Vuoi i cereali?” mi chiese.


Mary era a responsabile dell’orfanotrofio. Aveva trascorso venti anni della sua vita qui, dopo aver scoperto che non poteva avere bambini. Aveva pensato quindi di aiutare le persone che non potevano proprio come lei, aprendo un orfanotrofio.

“Si per favore” risposi educatamente.

Si avvicinò con una tazza e me la mise di fronte.

“Grazie Mary” dissi prendendo il mio cucchiaio.

“Di niente amore” disse baciando la mia testa velocemente.

Ero a metà della mia tazza quando mi ricordai una cosa.

“Mary posso andare al centro commerciale oggi?” le chiesi allora.

“Certo amore. Se posso sapere, come mai?” domandò, distogliendo lo sguardo dal suo giornale.

“Questa band che mi piace…Little Mix…faranno una sessione di autografi…e umm…voglio andare e farmi autografare quel loro poster” dissi.

Lei annuì e diede un occhiata al suo orologio.

“Sono le dieci di mattina, dovrei svegliare le altre” disse.

“Okay. Io sto andando” dissi alzandomi e infilandomi la giacca di pelle.

“Aspetta Riley. Posso venire?” Sally mi chiese.

“Vai a chiedere a Mary. Okay?” dissi abbassandomi alla sua altezza.

“Okay” disse ridacchiando e correndo su per le scale.

Cinque minuti più tardi tornò con la sua giacca rosa di ‘Barbie’ addosso.

“Pronta?” le chiesi allungando la mano.

“Si” disse afferrandola.

Presi il poster e il mio cellulare e uscimmo fuori dalla porta principale.

A metà strada dal centro commerciale, Sally interruppe il silenzio.

“Riley?” disse guardandomi.

“Si?” risposi guardando in basso verso di lei.

“I piedi mi fanno male. Posso salire sulla tua schiena?” chiese guardando nei miei occhi blu, con i suoi marroni.

“Certo, ma devi tenere il poster. Okay?” le dissi porgendole il pezzo di carta.

“Okay” disse e saltò sulla mia schiena. Fortuna che era leggera come una piuma.

Giungemmo dopo poco al centro commerciale dove centinaia di persone erano in attesa.

“Sei pronta per una lunga attesa?”  chiesi a Sally che era ancora sulla mia schiena.

“Si” disse.

Ci mettemmo in fila e aspettammo per il mio turno per incontrare le mie beniamine.

 
***



Dopo aver aspettato per tre ore eravamo abbastanza vicine per poterle vedere.

“Sei eccitata Sally?” le chiesi guardando verso di lei, che era scesa dalla mia schiena.

“Si, mi piace quella con i capelli ricci” disse indicando Leigh- Anne.

“A te chi piace?” mi chiese.

“Mi piace Perrie. Quella con i capelli viola” dissi indicandola. Proprio in quel momento Perrie girò la sua testa verso di me e sorrise.

“È molto bella” disse Sally.

“Lo so!”

“Voglio essere bella come lei” disse tristemente Sally, giocando con i suoi capelli.

“Hey” dissi, corrucciata, abbassandomi sulle ginocchia. “Sei molto bella, okay? Se qualcuno ti dice che non lo sei, stanno mentendo. Capito?”

“Okay” disse ridacchiando, tornando ad essere felice come al solito.

Mi rimisi in piedi e feci un passo avanti. Altre venti persone ancora.


 
Perrie's pov


“È stato un piacere incontrarti” dissi salutando una fan.

Guardai alla mia sinistra e notai che c’erano ancora altre cinquanta fan. 

Diedi un occhiata alla fila e notai una ragazza, di tredici forse quattordici anni, insieme ad una bambina intorno ai sei anni. Vidi la ragazza indicarmi, così sorrisi e salutai.

Vidi poi la bambina dire qualcosa che fece corrucciare la più grande che si inginocchio e strinse il viso della più piccola. Questa ridacchio e annui.

“Perrie” disse Jade, scuotendo leggermente il mio braccio.

“Ehm.. si?” dissi spostando il mio sguardo dalle due ragazze vedendo delle fans davanti a me.

“Oh scusate ragazze” dissi, ridendo di me stessa.


Mentre firmavo autografi l’unica cosa a cui riuscivo a pesare erano le due ragazze in fila. la prima cosa che notai fu che quelle ora stavano parlando con Leigh-Anne che era la più vicina alla fila.

La più grande fece una foto di loro tre insieme e poi aspetto Leigh per firmare un poster, si spostò verso Jesy e Jade e finalmente arrivarono di fronte a me.

“Ciao ragazze. Come vi chiamate?” chiesi loro.

“Io sono Riley e lei è Sally” disse la più grande di cui ora conoscevo il nome.

“Sono felice di conoscervi entrambe. Avete viaggiato molto?” chiesi firmando il poster.

“No, viviamo alla fine della strada nell'orfanotrofio per sole ragazze” mi disse.

Guardai verso di lei e mi si spezzo il cuore. Non avevano un genitore che le
proteggesse.

“Ma la piccola Sally qui, sarà adottata domani quindi avrà presto una nuova famiglia” Riley disse
abbracciando Sally.

“Possiamo fare una foto?” Sally chiese timidamente.

“Certo che possiamo” dissi sorridendole.

Riley tirò fuori il cellulare e fece una foto di noi tre.

“Grazie Perrie. Spero di incontrarti di nuovo un giorno” disse Riley arrotolando il poster e dandolo a Sally che saltò sulla sua schiena.

“Anche io lo spero” dissi salutandole e sorridendo.

Dopo altre trenta fan, eravamo pronte ad andare via.



***


Arrivai a nel mio appartamento che condividevo con Zayn e lo vidi seduto sul divano, mentre giocava con Hatchi.


“Ehi piccola” disse guardando in alto verso di me, mentre Hatchi saltò giu dalle sue ginocchia e corse nella mia direzione.

Lo presi in braccio, e mi accomodai vicino a Zayn.

“Ciao” dissi baciandolo sulle labbra.

“Che succede?” disse appoggiandosi allo schienale del divano.

“Ero alla signing oggi e ho visto queste due ragazze, Riley e Sally, ed erano così carine. E quando si
sono avvicinate ho chiesto se avevano dovuto viaggiare tanto per venire e Riley mi ha detto che viveva lungo quella strada in un orfanotrofio” dissi velocemente, con il fiatone.

“E il punto è?” disse confuso.

“È una brutta cosa se voglio andare e adottare Riley?” chiesi a bassa voce guardando nei suoi grandi occhi marroni.

“No, non lo è. Ma credi che siamo pronti?” disse stringendo le mie mani tra le sue.

“Aspetta, hai detto noi?” risposi, guardandolo incredula.

“Si, perché?” chiese di nuovo confuso.

“Vuoi essere il suo padre adottivo, se la adotterò?” domandai, alzando le sopracciglia.

“Ovviamente vorrei. E sai perché?” disse con un sorrisetto.

“Perché?” chiesi con le labbra già incurvate in un sorriso.

“Perché ti amo e farei qualsiasi cosa per renderti felice!” disse avvicinandosi e baciandomi.

“Quindi vuoi andare domani e vederla?” dissi speranzosa.

“Non vedo l’ora” disse sorridendomi.  






 

   
 
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