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Autore: _Kiiko Kyah    21/08/2014    2 recensioni
{ spoiler post!chimera ant ;; }
-Onii-chan,- si sentì ad un certo punto chiamato, -accarezzami la testa.-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alluka Zaoldyeck, Killua Zaoldyeck
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nanika (何か) è il termine giapponese per "qualcosa".

何か



-Onii-chan, accarezzami la testa.-
-Huh? Okay.-



Killua aveva ancora da compiere sette anni, aveva cominciato il tradizionale addestramento all’occupazione di famiglia da quasi due anni—anche se uno Zoldyck veniva esposto a certe misure anche nella culla—e l’unica cosa che gli dava più sui nervi di doversi sottoporre a certe torture tutti i giorni era l’idea che presto anche Alluka si sarebbe trovata nella sua stessa situazione. Sua sorella era un piccolo angelo e non si interessava minimamente al fatto che presto o tardi sarebbe dovuta diventare un’assassina anche lei. Anzi, forse non ci aveva proprio mai pensato...
-Onii-chan?-
Di sicuro il suo vecchio e i suoi fratelli non avrebbero avuto il minimo scrupolo ad torturarla senza pietà, proprio come facevano con lui. In special modo considerando il fatto che nessuno di loro sembrava aver capito che Alluka era una femmina
-Onii-chan!- la voce sottile ma squillante della quartogenita della famiglia Zoldyck risvegliò Killua dai propri pensieri, i quali erano comunque rivolti a lei.
Il bambino dai capelli bianchi si voltò verso la sorella dai capelli neri, la quale ridacchiò divertita davanti alla sua espressione a metà fra la sorpresa e il fastidio di essere stato stupito, appunto. Era difficile che lui non percepisse la presenza di qualcuno, ma non era affatto concentrato sull’ambiente intorno a sé, al momento...
-Alluka, che c’è?- domandò, dopo aver sospirato, sorridendo alla bambina.
Quest’ultima ricambiò radiosamente il sorriso, allargando i suoi grandi occhi celesti, che erano giusto un po’ più chiari di quelli del fratello. -Vieni a giocare fuori con me?-
Fuori? Ma faceva freddo... -Certo, con piacere.- Non piaceva dirle di no, a Killua. Dopotutto era l’unica che non gli faceva venire il nervoso tutti i giorni.


-Onii-chan, mi porti quel fiore viola laggiù?-
-Fiore viola... quello? Perché? ...Va bene, vado.-



Come volevasi dimostrare, la felpa azzurro scuro di Killua non stava aiutando affatto contro il freddo. Beh, probabilmente non si sarebbe dovuto lamentare così tanto. Aveva e avrebbe sempre sopportato cose molto peggiori un brivido di freddo.
E poi era divertente giocare con Alluka. Non chiedeva di fare giochi troppo da femmina, anche perché non ne conosceva. Non aveva sorelle femmine, e a parte qualche bambola, i loro genitori non le avrebbero certo regalato molte cose che le facessero capire la differenza fra “giochi da femmina” e “giochi da maschio”. Effettivamente, nemmeno Killua era sicuro di sapere che differenza ci fosse.
-Onii-chan,- si sentì ad un certo punto chiamato, -accarezzami la testa.-


-Onii-chan, gioca a shiratori con me, per favore!-
-Eh, certamente.-
-Comincio io... Shirato-ri, ritornello!-
-Mh, ritornel-lo, lontra.-
-Lont-ra, rana!-
-Ra-na... Na...
Nanika!
-Ka... eh... Ka... Non mi viene in mente niente!-
-Quindi ho vinto io!-

-...-

-Alluka?-
-...-
-Alluka, i tuoi occhi... sono diventati tutti neri!-
-...Sì.-
-Cosa—come- perché? Spiegami che succede!-
-Aye. Se esaudisci tre mie richieste, i miei occhi diventano neri. Se esprimi un desiderio, io lo esaudisco. E Alluka torna.-


















-Sì, gli occhi della signorina Alluka sono diventati tutti neri!-
Killua sorrise ad una disperata Mitsuga, quasi divertito da quella reazione. -Non preoccuparti, ci penso io.- la rassicurò, correndo accanto a lei su per le scale che portavano al posto in cui il maggiordomo aveva lasciato la piccola Zoldyck.
Il fratello maggiore di Alluka raggiunse la rapidamente. -Alluka, giochi ad oppalà con il tuo fratellone?-
-Aye.- replicò semplicemente, come al solito, la bruna dagli occhi vuoti.
Quest’ultima prese poi il fratello in braccio e lo lanciò in aria giocosamente per un paio di volte. A processo finito, il recentemente diventato assassino atterrò perfettamente in equilibrio sul terreno, mentre Alluka abbassava di nuovo lo sguardo, che magicamente si era trasformato nuovamente in quello sprazzo allegro di luce azzurra che solitamente brillava nei suoi grandi occhi di bambina.
-Aye!- sorrise allegra.
Killua si rivolse a Mitsuga, tranquillo. -Visto? E’ tornata. Non dirlo a nessuno però, okay?- aggiunse poi, portandosi l’indice sulle labbra in segno di fare silenzio.
-Veramente,- rispose quasi dispiaciuta la donna -L’ho già detto a vostra madre...-





-Aye.-
-Alluka, cosa è successo?!-
-Che intendi?-
-I tuoi occhi, la storia del desiderio...!-
-Non so di che parli.-
-...Non sai niente di quella
cosa?-
-Che cosa?-
-Qualcosa...-




 
Nanika.
  
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