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Autore: Gamblut    21/08/2014    4 recensioni
"La vita è fatta di separazioni, ma la cosa peggiore è non avere l'attimo giusto per dirsi ADDIO."
Genere: Guerra, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Cara mamma. Mi sono rifugiato in un angolo mentre cerco, con questo poco carboncino, di scriverti qualcosa. Poggiata all'orecchio, tengo quella conchiglia che mi regalasti il giorno del mio compleanno, così che anche se fossimo stati lontani, avrei potuto sentirti. Quanta ragione avevi, mamma. Non sento quel rumore simile al mare, riesco a percepire solo i tuoi pensieri, mentre mi immagino cosa tu stia facendo. Sento il calore che emani alla piccola Clarissa... quando la tieni in braccio e la proteggi, come fa una vera mamma. Sono geloso di lei, vorrei essere lì, rinchiuso dentro quel calore e senza mai uscirne. Sento le urla che sprigioni quando ti chiudi per quei pochi minuti nella mia camera, e riassapori tutti i miei oggetti che mi hanno seguito per tutta la vita: i miei vecchi videogiochi, i miei libri, i miei album da disegno, dove cercavo con la matita di disegnare il tuo volto, ma riuscivo solo a fare scarabocchi orrendi. Tu mi dicevi che ero bravo, ma sapevo che mentivi. I miei libri... i miei carissimi libri. Mi ricordo ancora quando ti chiedevo sempre di leggere Moby Dick, poiché ho sempre amato il mare e quel racconto. Rimanevo basito dalla descrizione di quell'essere, e da come tu, con la tua semplice voce, riuscivi a farmi sentire i sentimenti dei protagonisti. Ah... la tua voce... quanto mi manca, mamma. I tuoi "ti voglio bene, figliolo." La tua risata che rispondeva alle mie battute, le tue urla e rimproveri quando prendevo voti bassi a scuola. Anche quest’ultima mi manca, strano. Mi ricordo che una ragazza, in quel luogo,  si dichiarò a me. Era stata dolcissima, mi aveva detto che mi voleva da due anni e mi aveva sempre osservato da lontano. Sarà strano dire queste cose a te, mamma, ma non voglio avere mai segreti. Io, comunque, dovetti rifiutare, perché volevo prepararmi per la marina militare e anche per questo, l’ultimo anno studiai veramente poco. Da quando ero piccolo, avevo sempre sognato di entrarci. E adesso ho raggiunto questo mio obiettivo. Sono qui, a difendere la mia patria, a difendere te, mamma, a difendere Clarissa, a difendere mio padre che adesso... non è più fra noi. Penso e spero che sarebbe molto fiero di me. Un giorno sicuramente lo raggiungerò, non so quando. Come non so quando e dove ti darò questa lettera. Mamma. so che sei arrabbiata con me, perché, nonostante tu hai sempre appoggiato questa mia passione del mare, non volevi che me ne andassi di casa così presto. Ma cosa avrei dovuto fare? Dovevo per forza trovarmi un lavoro. Mamma.. siamo così lontani, ma anche così vicini. Sento dei rumori, sta per succedere qualcosa di pericoloso, forse. Sento delle urla. Cosa sta succedendo? Devo proprio andare. Mamma, La vita è fatta di separazioni, ma la cosa peggiore è non avere l'attimo giusto per dirsi addio. Spero che questo sia un buon addio. Addio, mamma, probabilmente non sarò io a darti questo foglio di carta dove ci sono scritte le mie ultime parole. Probabilmente non riuscirò più a sentire il calore che tu emani, i tuoi abbracci. Addio, mamma. Ad--- 


            e delle lacrime mischiate a gocce di sangue coprono la conclusione di quella parola.

  
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