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Autore: _amami_Cal    21/08/2014    0 recensioni
Sento di nuovo quella voce, tremolante "Non andartene, di nuovo". Non sopporto che le persone soffrano per me, vorrei riuscire a muovere anche solo un dito, per sfioragli la mano e fargli capire che non me ne vado. Non me ne vado, non scappo più da nessuno, come ho fatto in passato. Ora resto, resto qua, anche se immobile ma sono qua.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi gira la testa. Provo ad alzarmi ma non ci riesco. Non riesco ad aprire gli occhi, sono troppo pesanti. Non so cosa mi sia successo, non so dove mi trovo, non posso neanche vedere chi c'è intorno a me. Qualcuno mi stringe la mano, quello lo sento, sento dei singhiozzi, qualcuno che parla, ma non riesco a capire bene cosa mi sta dicendo. "Ti prego.. non ..rtene". Mi sta scoppiando la testa, voglio far capire che sento, ma non risco a muovermi. Non riesco a muovere neanche un muscolo, ma più o meno riesco a capire ciò che mi succede intorno. Sento di nuovo quella voce, tremolante "Non andartene, di nuovo". Non sopporto che le persone soffrano per me, vorrei riuscire a muovere anche solo un dito, per sfioragli la mano e fargli capire che non me ne vado. Non me ne vado, non scappo più da nessuno, come ho fatto in passato. Ora resto, resto qua, anche se immobile ma sono qua. Vorrei diglielo, poter parlare, ma non ci riesco, non ci riesco. Non sento più nessuna mano sulla mia, non ci sono più voci nella stanza. Sono sola, sola come sono sempre stata, prima di incontrarlo. Si, prima di incontrare Luke Hemmings, un ragazzo solare, bello, e simpatico. L'ho incontrato al parco, stavo correndo un pomeriggio e l'ho visto alla fontanella che stava bevendo, era il paradiso. Il giorno dopo era ancora lì, alla stessa ora a bere alla stessa fontanella. Il terzo giorno decisi di fermarmi a bere anche io, così da vederlo più vicino. Mi ha rivolto parola, mi ha detto "Ciao, io sono Luke, e ti ho visto che ieri e l'altro ieri mi osservavi". Diventai rossa come un peperone a quell'affermazione. "io sono Betta". Quel giorno ci siamo seduti su una panchina e abbiamo iniziato a parlare. Nei giorni seguenti siamo andati a correre assieme, abbiamo riso e ci siamo baciati. Si, è successo dopo tre settimane di corsa. Era un bacio inaspettato, stavamo ridendo, seduti su una panchina, dopo la nostra corsa e mi ha baciato. Da quel giorno sono successe parecchie cose. Io me ne sono andata più volte, quando c'era un problema scappavo, non lo affrontavo, ma lui era sempre li, pronto ad aspettarmi, mi amava davvero. L'ultimo ricordo che ho è mentre attraverso la strada per  raggiungere casa sua; poi il buio. Mi ritrovo qua, inerme, ora sola più che mai. Credo che la voce che mi parlava prima era lui, il mio Luke che piangeva. Non l'ho mai visto piangere, ma ora l'ho sentito e mi rendo conto di quanto tenga a me. Provo ancora a muovermi, aprire gli occhi, parlare ma non ci riesco. Mi viene da piangere, vorrei urlare che non vado via, che sono qua, che li sento, ma non ci riesco, neanche con tutta la mia volontà. Sento qualcuno aprire la porta, sento dei passi e una mano si poggia sulla mia. "Betta, mia piccola Betta, so che mi senti, so che sei li, che mi stai ascoltando, per cui ti prego, parlami, muovi un dito, fai qualcosa, almeno so che sei ancora qua con me, ti prego, ti prego, fammi sapere che non te ne vai" la sua voce si incrina. Sento delle goccie sulla mia mano, sta piangendo. "no, non piangere Luke, sono qua con te, non me ne vado, non questa volta" provo a dire. Non esce un suono dalla mia bocca, ci provo e i riprovo, ma niente. Lui continua a piangere sulla mia mano. E' frustante non poter digli che sono qua. Sento dell'umido sulle mie guance, ma sicuramente non sono io, sarà Luke che ha alzato la testa e si è avvicinato. "Dio mio Betta- esclama Luke- stai piangendo!" A quanto pare si Luke, sto piangendo e lo faccio per te. Voglio ancora vederti, voglio abbracciarti, voglio baciarti, voglio passare il resto della mia vita accanto a te, ma ora non riesco a muovermi, ma ce la farò, te lo prometto. Sento un bip assordante e c'è trambusto intorno a me, mi pare di aver sentito le grida di Luke, ma non ne sono sicura. Ora riesco a muovermi, ma non capisco dove sono. I colori intorno me tendono tutti sul bianco. Sono in un ospedale, non capisco il perchè. Vedo Calum, Ashton, Michael che piangono, ma non vedo Luke. "Dov'è Luke?". Nessuno si gira, nessuno sente. Poggio una mano sulla spalla di Calum ma passa attraverso. Non capisco. Vedo Luke correre nella mia direzione, sta piangendo pure lui. Sorrido, sta venendo da me, ma mi trapassa. Non può essere, io sono viva, sono fatta di materia, di cellule, non mi può passare attraverso. Grido, ma nessuno mi sente. Non può essere, sono morta. Fino a poco fa sentivo la mano di Luke sulla mia e la sua voce, ma ora no, mi è passato attraverso. Gli ho fatto una promessa, non me ne sarei andata e invece anche questa volta non l'ho mantenuta. Me ne sono andata, anche sta volta, ma adesso per sempre. L'ho lasciato qua, solo, a combattere contro la vita, contro la mia perdita, non sono più al suo fianco. Vedo un uomo tendermi la mano, mi guardo attorno, nessuno sembra notarlo, lo vedo solo io. La afferro, incerta, e mi abbandono a lui, dando un ultimo sguardo a Luke, con il cuore rotto in mille pezzettini, ora difficili da rimettere al suo posto.

"Cara Betta,

è così che si inizia una lettera giusto? Mi manchi. Lo so, dovrei dirtelo alla fine, ma non ce la faccio. Da quando te ne sei andata niente va per il verso giusto. Sono distrutto, il mio cuore non batte. Ciò che mi trattiene qua sono Cal, Ash e Mike. Se non ci fossero loro ti avrei già raggiunto. Si perchè fa male stare qua. Fa male rivederti in ogni cosa. Fa male sapere che tu non ci sei più. Ho smesso di vivere, ho smesso di mangiare, ho smesso di cantare, ho smesso di suonare. Questo perchè tutto ciò mi ricorda te e fa male, molto male. Maledico quel giorno che ti ho fatto venire da me, maledico quel giorno perchè ti ha portato via da me. La vita è ingiusta sai? Prima ti dona delle cose bellissime, ti rende felice, poi te le strappa, nel modo più brutto possibile e ti fa sentire vuoto. Si perchè io senza di te sono vuoto, ormai non sento più niente, non so neanche se ho più un cuore. 2 giorni fa sono venuti i tuoi genitori a farmi visita. Mi ha fatto più male di quanto pensassi, soprattutto vedere tua madre; mi ricordava troppo te. Così gli ho chiesto gentilmente di andarsene, e così hanno fatto. Neanche per loro credo sia facile, ma credo che se la passino meglio di me. Io non ce la faccio, lo sai che non sono forte in queste situazioni. Ho provato più volte a raggiungerti, ma mi hanno fermato, mi hanno fatto ragionare  e così ho continuato a vivere. Ma che dico vivere, ho continuato a sopravvivere. Si perchè da quando non ci sei più non vivo, sopravvivo. So che è stupido scriverti questa lettera, ma mi manchi, mi manchi da morire. So che non la leggerare, sei morta. Ma lo faccio lo stesso, mi sto facendo del male anche adesso sai? Dovrei andare avanti, dimenticarti, me l'hanno detto, ma io non ci riesco, non riesco a dimenticarti capisci? Sei troppo importante per essere dimenticata, sei troppo importante per rimanere li da sola. Si, ho deciso di raggiungerti, almeno non soffro più, almeno sono felice li con te. Mi spiace per Cal, Ash e Mike, ma devo farlo, ti amo troppo per lasciarti andare così, via da me. A presto amore mio.

TI AMO

                                                                                                                             il tuo Luke"




HO PIANTO OCEANI MENTRE SCRIVEVO, NON STO SCHERZANDO. NON SO COME MI SIA USCITA QUESTA STORIA, PERCHè HO SCRITTO QUESTA STORIA, MA AVEVO VOGLIA DI SCRIVERE QUALCOSA DI TRISTE, E COSì HO FATTO. SPERO VI PIACCIA. RECENSITE E FATEMI SAPERE.
  
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