Me ne hanno parlato. E' pericoloso dissero. Può far male aggiunsero. Devi stare attento mi informarono.
Non ci badai nemmeno. All'epoca nemmeno mi interessava.
Poi però successe qualcosa. A me. A tutto ciò che mi circondava. Tutto stava cambiando, vedevo più nitido, coglievo la profondità delle cose, ne contemplavo i dettagli fino a trovare tutto nuovo e indistintamente bello.
E' così che ci si sente? pensai, perché era bellissimo. Ogni cosa aveva il suo perché, io iniziavo ad avere un senso. Tutte quelle domande a chiedermi per cosa vivo a fare trovarono la sua risposta, e all'inizio esitai ma il mio cuore aveva ragione. Era vero. Il tuo nome era la risposta.
Il tuo nome diventò il mio preferito, la tua voce era la musica più incantevole che avessi mai ascoltato, i tuoi occhi erano un bagliore di stella, il tuo sorriso un raggio di sole e tu eri semplicemente il mio paradiso terrestre.
E' una sensazione così inebriante, così fuori dal mondo.
Ti senti trasportato. E' un sentimento che ti strappa dalle radici di te stesso e ti pone nudo davanti alle tue capacità. Tu ci provi, perché ci tieni, e inizi ad amare. Amare senza freno. Poi ti stupisci perché pensi Possibile che una persona così piccola possa provare delle emozioni così grandi? Mi ci staranno? Oh, si. Per te ci avrei fatto stare tutto. Mi sarei aperto il petto in due pur di farci stare dentro qualcuno come te. Probabilmente lo feci perché a furia di scavarmi l'anima, tu, con i tuoi modi di fare, il modo di toccarti i capelli, di aggrottare la fronte quando sei stupita, di sbattere le palpebre velocemente quando sei imbarazzata, avevi lacerato ogni parte di me.
E il fatto è che mi piaceva.
Mi sarei fatto distruggere da te, perché sei stata l'unica cosa che ho sempre voluto e come mi hai acceso la vita, me la potevi spegnere.
Poi pensavo di piacerti. Quegli sguardi intensi che mi regalavi, quei tocchi magici delle tue mani sulle mie mi mettevano i brividi e pensai che mi amavi. Ma forse ero io, sì, che ti amavo. E non vedevo. Non capivo.
Mi illudevi, no. Mi ero illuso io.
E tutto mi crollò addosso.
Devi stare attento mi dissero ma io ero troppo intrappolato nell'uragano di emozioni che mi scatenavi dentro per vedere la realtà. E son sicuro che, amandoti, non l'avevo mai vista. Eri tu la mia realtà. L'unica realtà che avrei sempre accettato.
Iniziasti a regalare i tuoi sorrisi a qualcun altro. Io non ero diventato altro che una ruota di scorta che, ahimè, sarebbe sempre stata disponibile per te perché tu mi fai impazzire e talmente son folle che non so cosa farei per te.
Ma mi stai graffiando. Sento le schegge della freccia di legno che mi ha trafitto in petto crogiolarsi dentro il mio cuore, pungendolo, facendogli male. Mi sento bruciare tutto. La gola è in fiamme. Mi pizzica il naso e per la prima volta in vita mia piango.
Perché mi fai questo? Ti avrei dato la luna e il sole e tutto ciò che avresti desiderato. Ti avrei resa felice e ti avrei dato tutto me stesso anche se ormai non stava rimanendo più nulla di me, ti eri già appropriata di tutto dal primo momento che ci siamo incontrati ed io non mi accorsi di essere già tuo.
Forse non mi hai mai amato. Forse ho sempre fatto tutto da solo.
Forse ho costruito castelli nei quali vivevo con una regina di sabbia e forse tu non hai mai lontanamente pensato di voler indossare la corona.
Mi stai stracciando. Sto diventando così piccolo e minuto.
Mi manchi così tanto.
Ho scoperto l'amore grazie a te, e per quanto fosse un'emozione fuori dal mondo mi hai fatto provare anche dolore. Una scottatura sulla pelle si sarebbe anche curata, ma una bruciatura sul cuore come si medica? Mi stai facendo dannare, eppure ancora ti amo così tanto.
Passavi il tempo a ridere con tre, poi due, poi solo con lui.
Cos'ha lui che io non ho? Non lo vedi quanto tengo a te? Non lo vedi che mi stai facendo passare le pene dell'inferno e nonostante tutto sono ancora qui a guardarti sorridere e a sentirmi rinascere?
Lui ti faceva ridere, tu lo guardavi con quegli occhi che ho sempre sognato la notte e quello sguardo non lo donavi a chiunque.
Con te ho sentito per la prima volta che sapore aveva la gelosia, e sapeva di ingiustizia e tanta tanta solitudine.
Scappai.
Da te, da me, da tutto.
Mi rifugiai nel posto più bello del mondo. Un posto che non mi accertai mai che tu conoscessi, poiché era un mio piccolo segreto. La musica.
Il pianoforte brillava al chiaro di luna. Esco a prendere una boccata d'aria mentii, volevo solo liberarmi da me stesso.
Aprii delicatamente il cassettone nero e dei tasti bianchi il illuminarono sotto i miei occhi. Il riflesso della luna su essi e su tutto il pianoforte mi prometteva benessere e serenità. Posai le mie dita fini e lunghe sui tasti e pensai a te, che eri il mio pensiero stupendo, che tutt'ora sei la mia dea.
Volli parlare di te. Di come mi stavi torturando, di come mi sentivo io. A questo serve la musica, a liberarsi dai proprio demoni.
 

I don't ever ask you where you've been
And I don't feel the need to
Know who you're with

Sapevo che stavi con lui, ma non mi importava. Tu sei il centro del mio mondo e mi sarebbe importato sempre e solo di te.
Forse non mi interessava con chi fossi, ma mi feriva. Con chiunque fossi stata quella sera, quella persona si stava deliziando dei tuoi occhi profondi che facevano sentire vivi e non so cosa avrei dato per godere io di quel panorama.
Sei il mio mare in tempesta.
 

I can't even think straight but I can tell
You were just with him
And I'll still be a fool, I'm a fool for you

Sì, sono così stupido! Come potevo innamorarmi immensamente? Mi avevano detto che sarebbe stato pericoloso. Si sbagliavano. Era devastante.
Forse l'amore è gratificante finché nessuno disturba l'ordine dei tuoi sentimenti impazziti, ma nel momento in cui qualsiasi cosa interferisce con quella marea, tu vieni strattonato dalle onde. E vieni portato a riva. Sfinito. Dopo aver combattuto per quello che volevi.
 

Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart is all I want
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit is all I'm asking for

Tu mi hai rubato il mio essere, la mia anima. Non chiedevo il mondo, ma solo te. Pensavo di averti in pugno ma era solo un'illusione. Forse tutto era un'illusione e tu eri il mio scorcio di sogno preferito.
Le mie mani andavano da sole. Il venticello serale estivo mi inebriava il viso, passava delicatamente tra i miei capelli e mi dava energia per impegnarmi a fare qualcosa che sarebbe rimasto un segreto. Parlare di te.
Non mi era mai capitato di farlo, ma in quel momento i miei pensieri, i miei dubbi, le mie paure si stavano incarnando in parole melodiche accompagnate da un dolce suono di pianoforte.
Non ebbi mai il coraggio di dirti cosa sento per te e credo di aver fatto bene, perché conoscendoti saresti stata attenta a non farmi del male, ma così avresti impedito al tuo cuore di scegliere ciò che era meglio per te ed io mi sarei sentito uno schifo. Oh, è tutto così complicato!
Nessuno mi aveva mai detto che amare significasse anche tante complicazioni.
 

I know I'm not your only
But at least I'm one
I hear a little love is better than none

Cominciai a sentire un contrasto di caldo e freddo. Le mie lacrime bollenti uscirono in fretta dagli angoli degli occhi e tu mi mancavi.
Avrei sempre voluto essere qualcosa per te. Un amico non era abbastanza, non per me.
Ti avrei dato tutto quello che volevi ma sembri così riluttante nei miei confronti. Perché non vado bene?
So che hai lui adesso ma lui non proverà mai quello che sento io.
Lui non avrà mai un cuore forte, scheggiato, torturato e poi medicato come il mio.
Io vorrei essere per te un piccolo petalo d'amore e starti accanto sempre, quando avrai bisogno. Una parte del mio cuore potrebbe essere l'unica verità che ti sia mai stata detta e concessa.
Oh, ti amo ancora così tanto!

Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart is all I want
Just a little bit of your heart
Just a little bit of your heart
Just a little bit is all I'm asking for

Suonai per l'ultima volta quelle parole e me ne dimenticai. Non volevo farne un ricordo conciso, soltanto indelebile.
Non mi dimenticherò mai quella notte dove ti cercai disperato sotto quella luna. Probabilmente fu la peggiore delle mie notti perché tu non c'eri, ma fu anche una delle più intense perché tu mi appartenevi.