Nota dell'autrice: ecco la mia prima storia Faberry *o* Non so cosa ne verrà fuori, e non ho già scritto tutta la storia perché prima mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, e se piacerà e avrò recensioni positive la continuerò. Per questo prologo mi sono ispirata leggermente ai Finchel. Non voglio dirvi altro, spero vi piaccia, buona lettura! ♥


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A Quinn piaceva stare nell'auditorium, a parlare con Rachel. Era il luogo in cui avevano cantato il loro primo duetto e dove si erano scambiate il primo bacio. Era un posto pieno di ricordi.

«Ciao, volevi vedermi?» Rachel sbucò dalle quinte del palco, la bionda la stava aspettando accanto al pianoforte.
«Già. C'è una cosa importante che devo dirti.»
«Mi devo preoccupare? Sei così seria...»
«Tranquilla. Senti, non ti farò giri di parole perché sai che non è da me. Te lo dirò chiaramente e per favore non arrabbiarti con me. Te lo dico solo per il tuo bene. Non verrò con te a New York, ma tu ci andrai.»

Rachel rimase un attimo perplessa, forse scioccata.
«Cosa? Se tu non ci vai, allora neanch'io.»
«Devi capire che io non sono come te. Ho fatto richiesta a molti college, anche vicino New York, ma nessuno, nessuno faceva per me. Andrò ad L.A., per fare l'attrice, mi hanno già accettata in una scuola. Lo so che questo ti spezzerà il cuore, ma devi capire che lo sto facendo per te. Quello è il tuo posto Rachel. New York non fa per me, non me la sento di andare a viverci. Sto facendo la stronza? Forse sì. Ma voglio che tu ci vada a tutti costi, e che realizzi il tuo sogno.»
«Io... non so che dire, davvero. Mi hai mentito per tutto questo tempo, è stata come un'illusione, no?»
«Lo so. Ma se te lo avessi detto prima tu avresti cancellato il volo e saresti rimasta con me.»

Rachel si mise a piangere, cercando di non fare rumore. Quelle lacrime erano incontrollabili.
«Sapere che domani, quando l'aereo partirà, sarò senza di te fa male. Tanto.»
 

***

 
Era ora. Il grande momento che Rachel aspettava da una vita: andare a New York e viverci, definitivamente. Ma quel momento non era come se lo aspettava, tutto quello che stava provando era malinconia. Non avrebbe più visto Quinn tutti i giorni, solo qualche telefonata e videochiamata su Skype ogni tanto. Non poteva permettersi di andare a Los Angeles ogni weekend, quindi avrebbe potuto vederla una volta al mese, se andava bene. Almeno aveva con lei il suo migliore amico, Kurt.

«Ti chiamo più tardi, buon viaggio. Ti amo. Non piangere ti prego»
«Ti amo anch'io, tantissimo»

L'ultimo bacio, intenso e pieno di lacrime.

Un addio, forse per sempre, forse no.