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Autore: Ryuke    21/08/2014    0 recensioni
A un certo punto della propria vita ognuno di noi si volta per vedere la strada che ha percorso. Si domanda se la sua vita ha avuto uno scopo, un senso. Per Taxòs non è così. Il sangue che insudicia le sue mani pesa come un macigno. Sangue sparso per riportare indietro la sua promessa sposa.
La storia però è maligna, caotica eppure così metodica allo stesso tempo. Abbastanza da ripetersi.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho idea di quel che accadrà. La vendetta ci ha consumati, plagiati. Rovinati. Corrosi fino all'osso ci trasciniamo avanti giorno dopo giorno. E’ questo quello che volevamo? Mai pensavo che saremmo arrivati fino a questo punto. Abbiamo bruciato, sterminato, ucciso. Siamo diventati ciò che odiavamo. E’ da un po’ di tempo che ci penso. Non riesco più a sopportare neanche di vedere il mio riflesso. Mi chiedo se per mio fratello sia lo stesso. Dopo l’ultimo attacco è palesemente cambiato. E’ come se la morte di Cecyl lo avesse completamente segnato. Che dico, di più. Sconvolto. Credo che sia stata la spinta definitiva verso il baratro. Già, il baratro. Pensavamo di aver toccato il fondo e invece non eravamo che all’inizio. Pensavo che sarebbe finita prima, che avremmo risolto tutti i problemi andando alla radice. Ma ora che le mie mani sono sporche di sangue so che non è così. Veritas ci aveva avvisati, lo sapevamo che uccidere non riporta in vita i morti. E poi, questa follia di scambiare mille anime. Sono anni che uccidiamo, che distruggiamo. Che prendiamo la vita di altre persone. E adesso … adesso che Cecyl è morta, ricomincerà tutto da capo. Altre anime, altri omicidi, altre morti, altre vendette. Tutto da capo. Ma nessuno può capirlo più di me. Nessuno sa che cosa significa vedere la persona che ami di più al mondo mentre ti muore tra le braccia. Guardarla in viso con gli occhi gonfi, e dirle che “andrà tutto bene”.
Diglielo.
“Andrà tutto bene”
Ma è così finto, è così irreale.
“Andrà tutto bene”
E’ sempre più distante. Finché non è lei, con una carezza, a dirlo spirando.
 
 Andrà tutto bene.
   
 
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