Love you baby


Chapter one.


 

Un giorno come un altro.
Sempre la solita vita.
Alzarsi presto, prepararsi, andare a scuola, le lezioni, tornare a casa…
E invece no.
Una novità c’era.
La mia macchina nuova, appena comprata, era la mia bambina.
Quindi le cose sarebbero andate così:
Alzarsi presto, prepararsi, andare a scuola con la mia nuova e bellissima bambina, le lezioni, tornare a casa…
E invece no, ancora.
Mi hanno sfasciato la macchina il primo giorno di scuola, nella mia nuova scuola, vabbè avrei fatto ritardo come mia abitudine.
La mia unica preoccupazione adesso era la mia bambina.
Io mi domando come una persona può essere così.. non ci sono parole.
“Senti mister Zac Alik, vedi di spostare questo catorcio dalla mia bambina, chiaro?.”
Il tizio mix pakistano si girò di scatto.
“Senti miss non so il tuo cazzo di nome, vedi di chiudere quella boccaccia.”
“Oh, mi dicono che così le ragazze le conquista al primo colpo signor Alik.” Gli feci l’occhiolino.
“Infatti conquisto le ragazze non le ragazzine mocciose come te.” Sorrise.
“Credimi, le ragazze non ti filerebbero nemmeno con la tua miglior frase d’amore.” Pensai ad alta voce.
“Oh, andiamo, guardami, l’ultima cosa che farei per abrogare una ragazza sono frasi dolci, ho tutto quello di cui ho bisogno, un corpo da favola e un bel faccino.” Costatò indicandosi.
“Scusa ma il tuo cervello è andato a finire in uno dei tuoi addominali?” domandai.
Lui come risposta roteò gli occhi al cielo.
“Bene, ma adesso io come ci vado a scuola?” domandai ancora.
“Esistono delle cose chiamate gambe, usale.” rispose acido.
Scoppiai a ridere.
“Penso che tu abbia proprio capito male, adesso il carro attrezzi porta via la mia macchina sfasciata mentre tu mi porti a scuola con la tua macchina senza nemmeno un graffio.” ordino io seria.
“Tu e la tua convinzione fate pena..” commenta lui.
“Non capisco per quale motivo il tuo cazzo di culo è ancora all’aria e non su quel cazzo di sedile.”
“Giusto” Zac o Zic o Zan o come minchia si chiama salì il macchina e abbassò il finestrino “Ciao ragazza di cui non mi importa il nome.” andò via lasciandomi lì a bocca aperta.
E io ora come ci arrivo a scuola?
Mi incamminai verso la scuola in fondo mancava poco, cinque minuti di macchina, mezz’ora per me a piedi.
Dio, ma con tutte le persone con cui potevo fare un incidente proprio con quell’idiota di Zin, Zaino, Sain, insomma con coso.
Durante il tragitto verso la scuola iniziai a pensare..
Ma ero davvero una mocciosa?
Sono di statura media, capelli rossi stile Cat di Victorius, e beh sono sempre stata me stessa.
Non ci credoo!
Ho trovato la scuola, beh sono un fottuto genio, me lo ripeto sempre.
Entrai in quella grande scuola e andai dritta in segreteria dove mi indicarono tutte le informazioni necessarie.
Allora adesso avrei avuto matematica.
Ma questa cazzo di mattina va di male in peggio? Io odio la matematica, vabbè ero nuova non mi avrebbero interrogata il primo giorno.
Mi avviai verso la classe, una volta arrivata bussai, una voce stridula mi diede il consenso di entrare, entrai e wow, tutti fighi qui?
“Buongiorno professoressa, sono Victoria Bosever nuova alunna.” mi presentai cordiale.
“Come mai in ritardo il primo giorno?” chiese la prof che mi sembra più una vecchia zitella, già mi sta sul cazzo.
“Un pakistano mi ha sfasciato la macchina e non mi ha voluto dare un passaggio” spiegai semplicemente.
“Sono metà pakistano e metà inglese okay tipa di cui non mi importa il nome.”
Spalancai gli occhi.
Oh no, non ci posso credere.
Girai la testa di scatto per trovarmi Zim lì, in quella scuola, nella mia classe(?)
Questa è sfiga, okay no è una tortura!
“Zim, cosa sei un mix?” sbottai.
“Il mio nome è Zayn per l’amor di dio.”
“E io che ho detto Zac?!”
Alzò gli occhi al cielo e sentivo le risate dei compagni, beh io sono seria.
“Signorina Bosever, la preferisco fuori da questa classe.” Ordinò.
“Come? Almeno faccia uscire anche Zic Alik il pakistano!”
“Ma porca puttana mi chiamo Zayn Malik!” sbottò lui.
“E per l’amor di Dio io che cosa ho detto?” domandai.
“Fuori. Entrambi.” Urlò la professoressa.
“Si ma non si alteri” mi scappò, in cambio ricevetti un’occhiata di fuoco.
Il primo giorno di scuola direi che è stato uno dei migliori, certo, convita Vic.
“Grazie per avermi fatto sbattere fuori dalla classe mocciosa.”
Non gli diedi caso perché vidi una persona che mi sembrava di aver già visto.
Quel cespuglio di ricci.. Harry?
“Harry?” urlai incerta.
Il tizio si girò, o mio dio era lui.
“Victoria?”
Gli corsi in contro e lo abbracciai forte forte.
Non ci potevo credere, lui, il mio primo amore, la mia prima volta.. Harry.
 

-Spazio autrice-
Eccomi qui con un’altra fanfiction, allora che ne pensate?
Dai spero vi piaccia, fatemi sapere, aspetto delle vostre recensioni!
Baci
Lorenza